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Obiettivo 2030: più biodiversità e stop alle specie invasive

Il ministero dell'Ambiente ha aperto alla società civile il dibattito relativo alla Strategia nazionale per lo Sviluppo sostenibile: si possono inviare i contributi entro il 10 aprile

  • Stefano Cariani
  • Marzo 2017
  • Mercoledì, 29 Marzo 2017
Obiettivo 2030: più biodiversità e stop alle specie invasive

Eradicare completamente la diffusione di specie alloctone animali e vegetali. Arrestare la perdita di biodiversità raggiungendo il 50% di habitat di interesse comunitario con stato di conservazione favorevole (oggi siamo al 25,2%). Ridurre dal 50% al 30% la percentuale di specie animali e vegetali minacciate. Sono alcuni degli obiettivi da raggiungere entro il 2030 messi nero su bianco nella seconda bozza della Strategia nazionale per lo Sviluppo sostenibile, presentata agli interlocutori della società civile, della ricerca, dell'economia e delle istituzioni il 21 marzo 2017 a Roma.

Come raggiungere obiettivi così ambiziosi? Quali strumenti di attuazione utilizzare? Quali norme creare, cambiare o abrogare? Non lo deciderà solo la politica. Infatti, il documento è sottoposto a un procedimento di consultazione pubblica, uno strumento sempre più diffuso in ambito europeo, che prevede una partecipazione attiva della cittadinanza nella predisposizione degli atti strategici per le politiche pubbliche dei Paesi membri dell'Unione.

I risultati di un processo consultivo non hanno di per sé valore normativo, né costituiscono un vincolo per gli organi deliberativi democratici; costituiscono però un metodo di partecipazione che permettono ai portatori di interesse, o a una "comunità di interesse", di dare un indirizzo e fare proposte concrete che potranno essere considerate in fase deliberativa. Il processo consultivo non sostituisce il tradizionale processo democratico che porta alla formazione delle leggi, ma costituisce un elemento di discussione che esce dalle stanze della politica per incontrare i cittadini. I contributi proposti costituiranno una base di discussione per i successivi passaggi istituzionali - Conferenza Stato-Regioni e Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, così come definito dalla Legge n. 221 del 28 dicembre 2015 ("Collegato ambientale").

Chi ha a cuore il futuro dei parchi può approfondire i temi dando un'occhiata alla sezione "Pianeta" della bozza di Strategia. In essa, si dovrà individuare come concretizzare gli obiettivi divisi in tre "scelte strategiche":

1. Arrestare la perdita di biodiversità
2. Garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali
3. Creare una comunità di territori resilienti

Ciascuna scelta strategica è poi suddivisa in obiettivi strategici, il cui raggiungimento sarà certificato da valori misurabili.

Con questa Strategia, anche l'Italia si dota di uno strumento volto a mobilitare le energie di tutti per attuare l'Agenda 2030 approvata dalle Nazioni Unite nel 2015. I contributi sintetici dovranno essere inviati entro 10 aprile 2017 all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

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