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Provincia di Novara, la biodiversità è in rete

Con il progetto "Novara in rete" si creano connessioni tra le aree sorgenti di biodiversità delle Alpi e della pianura con l'obiettivo di costruire una rete ecologica provinciale

  • Stefano Cariani
  • Marzo 2017
  • Mercoledì, 15 Marzo 2017
La copertina della relazione del progetto Regione Piemonte La copertina della relazione del progetto Regione Piemonte

Quasi tre anni di lavoro; 270 mila euro di budget; 26 esperti che hanno partecipato ai gruppi di lavoro; 21 aree sorgenti di biodiversità; 1.174 immagini utili per attestare 847 passaggi faunistici: sono solo alcuni dei numeri del progetto "Novara in Rete", finanziato da Fondazione Cariplo, con la partecipazione di Lipu (capofila), Regione Piemonte, Provincia di Novara, Arpa e Università di Pavia. Obiettivo: consolidare e approfondire le conoscenze utili a definire la Rete Ecologica della Provincia di Novara.

La ricerca, finalizzata all'individuazione delle Aree prioritarie per la conservazione della biodiversità nella Provincia di Novara, si è basata sull'ottenimento delle informazioni dirette da parte dei maggiori esperti presenti sul territorio. La metodologia adottata, volta a identificare e cartografare le aree più importanti per la conservazione della biodiversità, è stata sviluppata precedentemente in Lombardia, Veneto, nei Carpazi e in altre aree del mondo.

Gli ecosistemi non conoscono confini amministrativi e politici, dunque è necessario dotare le amministrazioni locali di strumenti conoscitivi utili a integrare e uniformare le politiche di pianificazione territoriale. La frammentazione del territorio e la distruzione degli habitat sono infatti la causa principale della perdita di biodiversità. I processi di degrado si possono arrestare solamente con il miglioramento della funzionalità delle connessioni ecologiche e con la protezione dei collegamenti naturali tra l'area prealpina e la pianura. La Provincia di Novara presenta caratteristiche che la rendono particolarmente interessante per il dualismo innato di quel territorio: lungo il Ticino e il Lago Maggiore ci sono centri urbani di medie dimensioni che la rendono simile alla zona pedemontana lombarda, mentre la parte sud è immersa in un contesto agricolo che la proietta verso la Pianura Padana.

Dato che la varietà del paesaggio è uno degli ingredienti principali della biodiversità, è facile comprendere come questa porzione di territorio si presti perfettamente a un progetto che connette contesti naturali e socioeconomici differenti, che tuttavia possono essere complementari.

Il concetto di rete ecologica non nasce con questo lavoro: esso è già presente nell'ambito della pianificazione territoriale e paesaggistica a livello comunale, provinciale e regionale. Eppure, i diversi livelli politici e amministrativi non sempre creano strumenti di regolamentazione integrabili tra loro, a causa di scale di dettaglio non sempre uniformi, ma soprattutto per l'assenza di un approccio metodologico univoco.

Il progetto è stato finanziato dalla fondazione Cariplo, nell'ambito del bando "Area Ambiente - Piano d'azione: Promuovere la sostenibilità ambientale a livello locale".

Per ulteriori informazioni è possibile visitare l'apposita pagina del sito istituzionale, da cui è possibile scaricare tutti gli allegati progettuali.

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