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Il tulipano montano dell'Ossola

Specie rara in prati aridi e montani dagli 800 a 1800 metri di quota, il tulipano montano ha scelto come sua dimora la Val d'Ossola e le aree naturali protette garantiscono la sua tutela

  • Aldo Antonietti
  • Marzo 2017
  • Martedì, 7 Marzo 2017
Il tulipano montano dell'Ossola

Secondo la Flora d'Italia (Pignatti 1982, volume terzo p.357), il tulipano montano (Tulipa australis Link) è specie rara in prati aridi e montani da 800 a 1800 m.s.m nelle Alpi Cozie e Marittime, nelle Alpi Apuane e sull'Appennino fino in Basilicata con stazioni disgiunte nel Trentino, in Valsesia (s./A. Stofful a Alagna), in V. Aosta (settore orientale fino nell'alta valle di Champorcher e nei Comuni di Saint-Denis e Torgnon, sale fino a 2610 in Valtournenche secondo Bovio 2014) e all'Isola d'Elba.

La specie era nota a Stefano Rossi, autore della Flora Ossolana pubblicata nel 1883, che la menziona come "Assai rara in Val Divedro nei dintorni di Varzo". Nel suo erbario (hDOMO) depositato presso il Collegio Mellerio Rosmini a Domodossola sono presenti campioni suoi e raccolti con Alessandro Malladra tra il 1886 e il 1894 a Varzo ("nei prati vicino alla chiesa") e Trasquera ("prati presso la chiesa"), mentre non vien menzionata Bugliaga dove la specie è effettivamente frequente e abbondante. Non avendo mai ritrovato la specie a Varzo e non essendomi nota nessuna segnalazione di terzi, potrei pensare che l'indicazione di Varzo sia un lapsus, specie perché collegata alla stessa precisazione di Trasquera.

Il botanico svizzero Hans Peter Fuchs, ancora studente all'Universitä di Basilea, botanizzò negli anni 1951-1954 in Formazza con qualche escursione nel resto dell'Ossola tra cui a Trasquera, dove il 13 maggio 1953 raccolse il tulipano lungo la SS33 sul vecchio muretto di una terrazza precedentemente vignata a 740m circa. Negli anni 1975 e 1977 ritornò a Trasquera raccogliendo il tulipano in diversi posti tra Bugliaga e Bugliaga di dentro da 1300 a 1425 m.s.m.

La stazione di Bugliaga risulta essere tuttora quella più vasta e ricca estendendosi dai primi prati di Bugliaga [Orat. 1313 IGM] a valle e a monte della strada da Trasquera ai prati di Vao (Vald) 1249 IGM-Ai Campi 1347 IGM e Bugliaga di dentro 1337 IGM fino al confine italo/svizzero tra 1250 e fin oltre l600 m.s.m. nel grande prato abbandonato di la Balma1555 IGM.
Il tulipano cresce nei prati – ormai in buona parte non più falciati e nemmeno regolarmente pascolati – e negli arbusteti e boschi a prevalenza di latifoglie talvolta (ancora) radi frammisti ai prati e verosimilmente cresciuti su ex-coltivi abbandonati da tempo. Per il momento l'aduggiamento non sembra ostacolare il tulipano, ma con il passare del tempo e la chiusura del coperto boschivo dovrebbe essere eliminato come infatti è il caso nell'erto pendio boschivo da tempo e a prevalenza di conifere che si estende tra Bugliaga-Ai Prati e la Balma. Varrebbe quindi la pena di riprendere lo sfruttamento dei prati non ancora imboscati e il dirado degli arbusteti e boschi radi confinanti. Lo sfalcio e/o la pascolazione non intensiva dovrebbero iniziare dopo metà giugno e meglio ancora in luglio, in modo da permettere la fruttificazione del tulipano ma anche delle altre specie compagne dei triseteti che costituiscono la fitocenosi dominante nel piano montano fino a subalpino.

Nei prati di Trasquera – vicini alla chiesa parrocchiale come alle indicazioni di Rossi e Malladra – né Fuchs e nemmeno io abbiamo rivisto la specie che –se veramente era ancora presente alla fine del 1800 – è stata verosimilmente eliminata con l'intensificazione dello sfruttamento agricolo sopravvenuto nelle vicinanze del nucleo principale del Comune. Varebbe peraltro la pena di una verifica specie nei coltivi a monte del nucleo come a Fracchia e dintorni.

Nel resto della Provincia del Verbano Cusio Ossola (VCO) son note alcune altre piccole stazioni di Tulipano: nel Comune di Baceno, Paolo Geiger di Basilea, direttore della dogana svizzera a Domodossola abitante a Prèmia (e fratello del Prof. Max Geiger-Huber, direttore dell'Istituto botanico dell'Università di Basilea), scopriva il tulipano in prato magro – all'epoca ancora falciato – sulla sponda destra del T.Dèvero a avalle di Oresso che ho ritrovato il 21 maggio 2002 con una ventina di tulipani sfioriti in prato ormai abbandonato e con qualche vecchio albero, mentre nel seguito dell'escursione – effettuata con Paolo Pirocchi, botanico di Domodossola – scoprivo una nuova piccola popolazione di tulipano in fiore nella grande terrazza prativa a monte della cappella .801 sulla mulattiera Graglia-Bévola e un'altra ancora più piccola in un pianello prativo abbandonato in sponda destra del T.Dèvero a valle della strada per Gòglio tra i ponti .834 e .909.

Ricordo per completezza che Fuchs visitò la stazione di Oresso sotto la guida di Paolo Geiger il 29 maggio 1977, mentre io rivedevo il tulipano sempre in fiore nel prato a monte della mulattiera presso la cappella .801 il 14 maggio 2015 in compagnia di Silvano Bianchi di Domodossola.

Nel Comune di Crodo, sempre Paolo Geiger scopriva il tulipano in prati magri sulla sponda destra della Toce a Verampio, stazione da me visitata con il botanico Roberto Dellavedova di Omegna il 7 maggio 2015, dove esiste ancora un prato magro con qualche albero e arbusto ma senza traccia di tulipano.

Nel Comune di Prèmia, sempre in Valle Antigorio, esiste una vecchia segnalazione di "Tulipa sylvestris L. f. tetramera" sul Sasso di Premia nella Guida di De Maurizi 1927 al capitolo dedicato alla flora (p.25-28), basata verosimilmente sulla Nota di Rossi 1883 che come prima varietà in Ossola descrive una forma tetramera di Tulipa sylvestris L. da lui trovata nella stazione "sul piano di Trasquera" aggiungendo a commento che "in quindici anni di erborazioni per le sette Valli Ossolane, non la rinvenni mai altrove". Detta segnalazione induceva Fuchs (in Fuchs-Eckert H.-P. und Heitz-Weniger Chr. J., 1982) a menzionare la Valle Antigorio come nuova stazione del tulipano in Ossola oltre a quella nota di Trasquera in Val Divedro.

Nel Comune di Malesco infine, Gianfranco Varini di Arizzano scopriva il tulipano in Val Portaiola (affluente laterale sinistro della Val Grande), precisamente a Boschelli-Balma il 5 giugno 1982 in un prato-pascolo umido più o meno abbandonato a 1500 m.s.m.

Ricordo infine una piccola stazione del tulipano nella parte alta della Val Divedro in territorio svizzero trovata da A. Becherer e E. Thommen il 5.6.1948 poco a monte del villaggio di Sempione su segnalazione della signora Ida Arnold che peraltro non era nota nemmeno al proprietario del prato Emil Zenklusen (v. Becherer 1959).

Bibliografia

Becherer, Alfred, 1956: Florae Vallesiacae Supplementum - Supplément zu Henri Jaccards Catalogue de la Flore valaisanne. Denkschr. Schweiz. Naturf. Ges. 81: IV+556 p.
Bovio, Maurizio, 2014: Flora vascolare della Valle d'Aosta Repertorio commentato e stato delle conoscenze. Société de la Flore Valdôtaine.
DE MAURIZI, GIOVANNI, 1927: Le Valli Antigorio e Formazza. Guida storica, artistica, turistica. Domodossola, Antonioli Camillo Ed.: 175 p.
Fuchs-Eckert H.-P. und Heitz-Weniger Chr. J., 1982: Fortschritte in der Floristik der Schweizer Flora (Gefässpflanzen) in den Jahren 1978 und 1979. Botanica Helvetica 92: 61-321.
Pignatti, Sandro, 1982: Flora d'Italia. Volumi 1 a 3. Edagricole Bologna
Rossi S., 1883: Studi sulla Flora Ossolana. Domodossola, Tipografia Porta: 112 p.
Autore Rossi S., 1891: Alcune forme vegetali e varietà nuove raccolte nella Valle Ossolana. Mem. Pontif. Accad. Nuovi Lincei Roma 7: 81-88.

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