La prima metà di settembre volge al termine ed è quasi giunto il momento, per i pivieri tortolini, di riprendere il loro incredibile viaggio. Questi affascinanti limicoli, che in primavera costruiscono i loro nidi nelle zone più selvagge dell'estremo Nord Europa, arrivano sulle Alpi a fine agosto e vi sostano per pochissimi giorni, giusto il tempo di rifocillarsi e ripartire in direzione dei quartieri di svernamento.
Questi uccelli, che trascorreranno i mesi più freddi dell'anno tra Africa Settentrionale e Medio Oriente, sono caratterizzati da un piumaggio dalle sfumature beige e marroni: colorazione ideale per animali che, mentre si muovono a zonzo tra la giallastra erba autunnale delle praterie alpine, fanno affidamento sul mimetismo per nascondersi alla vista dei potenziali predatori.
Durante il loro breve soggiorno ad alta quota, i pivieri tortolini alternano momenti di riposo ad altri di frenetica caccia: grilli e cavallette sono di gran lunga le loro prede preferite.
E' bello camminare per le montagne, in questa stagione particolare, per riuscire a scorgere questi affascinanti volatili. Quando mi capita di incontrarli mi soffermo a osservarli per ore, interrogandomi su quali oscure leggi di natura li abbiano condotti ancora una volta sulle "mie" montagne. Ogni anno ritrovo i pivieri negli stessi luoghi, negli stessi identici tratti di prateria in cui li avevo fotografati dodici mesi prima: il loro margine di "errore" è strettissimo, al massimo qualche decina di metri. C'è qualcosa di magico in questa precisione, qualcosa di forte e imponderabile che affascina il grande amante della natura che è in me.