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Sui sentieri della Sacra di San Michele

 

 

  • Gianni Boschis
  • aprile 2012
  • Lunedì, 9 Aprile 2012

Percorro spesso, per ragioni di piacere e di lavoro, a piedi o in bici, i sentieri della Sacra di San Michele. Ho la fortuna di viverci vicino e, quando a partire dall'autunno la cintura verde che avvolge la mia casa sulla collina di Almese si dirada, non mi emoziona di meno ammirare la Sacra dalle finestre, in pieno giorno, o illuminata come un faro nel buio della notte. Ma è la salita attraverso il bosco e la sua montagna, il Pirchiriano, ad avermi legato ancor più profondamente all'abbazia: la scoperta di un ecosistema straordinariamente ricco di natura e storia, l'idea di una costruzione come un albero che affonda le sue radici nel sottosuolo roccioso, l'immagine di un paesaggio che è tutt'uno con l'opera dell'uomo. Questo ambiente unico è paragonabile a un cristallo sfaccettato e luccicante, fatto da rocce di origine marina, levigate dai ghiacciai, ricoperto da un bosco di faggi, querce e castagni che cedono gradualmente posto alle conifere, ma anche rifugio di tanti animali selvatici, fra cui la più straordinaria colonia di camosci di tutte le Alpi, la più bassa e vicina ad una città di pianura come Torino! E poi ancora gli arditi terrazzamenti, le cave di pietra verde, i sentieri selciati dalla paziente opera dell'uomo contadino e pastore: tanti aspetti, piccoli tesori nascosti in attesa di esser conosciuti o, meglio ancora sarebbe dire riscoperti, visto che per secoli l'unico modo di raggiungere la Sacra non erano strade dense di auto, ma sentieri percorsi a piedi. "Parecchie sono le vie che ci possono condurre alla Sacra di San Michele. – Quella più comunemente seguita è anche la più rapida, cioè la linea ferroviaria Torino-Modane, con discesa a Sant'Ambrogio Torinese, donde si risale direttamente l'altissimo picco. – Per chi bramasse ascenderla con giro più lungo e più variato, c'è il tram a vapore per Orbassano e Giaveno, donde con la carrozzabile si può salire sino a Valgioie, tra vigne, campi e boschi di castagni. Di qui una buona strada mulattiera conduce in breve tempo al passo della Braida [ ...] E' bellissimo su questa via uno speciale risvolto, dal quale compare di botto il lato occidentale della Sacra di S. Michele nell'imponenza delle sue rovine [ ...] Un'altra via, per chi ama la poesia della solitudine e la contemplazione muta della natura, è quella che si stacca da Avigliana e, costeggiando i laghi, raggiunge la villa di S. Francesco [ ...] Sullo svolto detto il Belvedere, appare anche qui d'un tratto la mole della vecchia abbazia, circuita inferiormente da campi, da vigne, da boschi e da tutta la verdeggiante conca del villaggio di S. Pietro" Così la prima guida turistica della Sacra di San Michele, edita nel 1907, sommariamente introduce i tanti percorsi di accesso all'abbazia divenuta nel frattempo il monumento simbolo del Piemonte ed uno dei siti culturali più frequentati di questa regione: oltre 100 mila visitatori nel solo 2009! Nei cento anni trascorsi da quella storica guida dalle pagine ingiallite, ma dal fascino immutato, molte cose sono cambiate nel modo di raggiungere la Sacra. Raramente si usa ancora il treno, ancor più raramente si sale a piedi dal fondovalle, molte mulattiere si sono trasformate in comodi nastri di asfalto, mentre del tram a vapore Torino-Giaveno non vi è più traccia. Eppure la corona verde che avvolge l'abbazia è sostanzialmente la stessa. La natura del luogo, scampata alla selvaggia urbanizzazione del territorio, è ancora all'incirca quella che ha emozionato generazioni di pittori, scrittori, pellegrini o semplici visitatori che ne fecero tappa o meta del proprio viaggio. Tuttavia, oggi, tanto sono note l'architettura e l'arte del monumento, quanto poco lo è il paesaggio circostante. Mentre decine di migliaia di turisti percorrono ogni anno le sue scalinate cariche di storia, pochi conoscono le sue non meno interessanti vie di accesso attraverso il bosco e per la montagna. Le trasformazioni avvenute soprattutto nel '900 non sono solo strutturali, ma anche culturali. Il confort e la comodità dell'auto hanno influenzato le nostre abitudini: mentre i parcheggi attorno all'abbazia rigurgitano veicoli come quelli dei supermercati, i bellissimi e comodi sentieri della Sacra restano semisconosciuti, pur se ricchi di opportunità turistiche e fascino storico, una storia antica quanto quella del monumento stesso. La Sacra di San Michele è stata costruita a partire dal X secolo lungo la Via Francigena su di uno sperone roccioso visibile dalla montagna alla pianura torinese: il Monte Pirchiriano, a 962 m di altezza. Sin dalla sua edificazione, pietra su pietra, l'abbazia è divenuta il prolungamento architettonico della montagna che oggi sfiora i mille metri. A circa 600 metri dal fondovalle costituisce ancor oggi un'elevazione fisica e spirituale, un segno tangibile di presa di distanza dal mondo terreno, di una maggiore vicinanza a Dio, certamente una scelta non casuale dal punto di vista religioso. Isolata e difficile da raggiungere, la vetta del Pirchiriano fu dapprima rifugio di monaci eremiti, poi trasformata e "consacrata" in abbazia (da cui l'appellativo di "Sacra"), dimora di una fiorente comunità benedettina. Nonostante le difficoltà di accesso, questa "naturale" difesa dalla sottostante pianura fu presto infranta da una rete di vie mediante la quale, parallelamente alla crescita del suo potere, l'abbazia strinse legami con la circostante e operosa società contadina. Il territorio percorso da questa rete di sentieri e stradine è un po' il giardino della Sacra, il verde recinto che oggi un ambizioso progetto, "Sacra Natura", intende rivalutare nel senso di un turismo naturalistico e sportivo oltre che culturale. In collaborazione con il Comuni della Sacra, la Regione, la Provincia di Torino e la Comunità Montana Valle di Susa, il progetto ha selezionato una serie di itinerari di interesse storico, naturalistico, sportivo adatti alle più diverse possibilità: da un pubblico di famiglie, ad escursionisti, appassionati di MTB, ecc. Attrezzati con bacheche esplicative dei principali motivi di interesse, i percorsi di "Sacra Natura" invitano ad andar piano, a sostare non solo in corrispondenza di punti panoramici, ma di particolari apparentemente sfuggevoli, ma in realtà ricchi di curiosità storiche (la coltivazione del castagno, lo sfruttamento delle acque, i terrazzamenti, i borghi fortificati o le antiche cave) e naturali (un torrente, una gola, le tracce lasciate dal ghiacciaio su di una roccia, una pianta, i possibili incontri con gli animali). Nella guida dedicata a questi straordinari sentieri e stradine paragonando il territorio della Sacra ad una collana di tesori di natura e cultura, Bruna Bertolo scrive di "terre che parlano al cuore e alla ragione: dagli specchi d'acqua dei Laghi di Avigliana [...], alle fonti d'acqua limpide e pure che da sempre caratterizzano Vaie. Senza dimenticare i ruscelli e i torrenti che raccolgono e portano con sé il fluire del tempo, fatto anche di cascate e di massi, di piene e di magre: il torrente Messa, che arriva ad Almese, ha alle sue spalle il sapore dell'alta montagna da cui scende e della gente che lo ha "vissuto" per tanto tempo. Paesi e centri di vita [...] che sembrano accompagnare il lungo "nastro" della Dora Riparia che arriva dall'Alta Valle in una solenne scenografia osservata dall'alto dalla Sacra di San Michele e dallo spettacolare Rocciamelone, da sempre la montagna simbolo dell'intera Valle". Luoghi che hanno visto l'avvicendarsi di eserciti (si pensi alle epiche vicende combattutesi tra i Franchi ed i Longobardi presso Chiusa San Michele con sconfinamento delle truppe di Carlo Magno in Val Sangone), l'edificazione di borghi fortificati come il Castello Abbaziale di Sant'Ambrogio, il Ricetto di San Mauro di Almese, la Casaforte di Borgata Sala. Ma anche luoghi come la Via Sacra di Valgioie o il Bosco Ugo Campagna, dove è ancora possibile immergersi nella natura incorrotta dei boschi, inspirando molecole di aria pura aromatizzata alla foglia del faggio, al fiore di acacia o alla resina del larice, ed espirando tossine di città. Sei in tutto gli itinerari selezionati: • Da Sant'Ambrogio (Itinerario n.1) o da Chiusa San Michele (n.2) a piedi per le storiche mulattiere (possibile anche un anello con salita da una e discesa dall'altra), della durata di circa un'ora e mezza l'uno, particolarmente adatti alle famiglie con bambini; • per la spettacolare Via ferrata "Carlo Giorda" (n.3), lungo la quale è facile l'incontro con i camosci, ma anche provare l'emozione del tatto con le rocce più profonde della terra, le serpentiniti emerse dal mantello magmatico nel corso del sollevamento alpino; • da Almese per Avigliana (n.4), consigliato a chi va in bici (non necessariamente MTB) con soste culturali fra borghi medievali, laghi morenici e massi erratici; • da Valgioie (n.5), indicato per chi ama l'escursionismo e, disponendo di almeno mezza giornata, intende approfittarne per conoscere il versante opposto della Sacra, quello della Val Sangone, immerso nella quiete dei boschi soleggiati esposti a meridione; • da Vaie (n.6), più sportivo e adatto alla bici da montagna, la cui ripida iniziale salita è compensata dal comodo tratto Folatone – Colle Braida, splendido balcone sulla bassa Valsusa. Un'ampia scelta di possibilità, per tutti i gusti e le stagioni, non escluso l'inverno – perché no per esempio effettuare il percorso da Valgioie con le ciaspole? – per avvicinarsi all'abbazia filtrando, nella pace della montagna, il chiasso del fondovalle, spegnendo per qualche ora il fastidioso rumore di fondo della nostra mente. A due passi dalla città i sentieri della Sacra di San Michele rappresentano dunque un'occasione ed un richiamo a conoscere non solo uno straordinario monumento, ma un patrimonio ambientale non meno degno, coniugando pratica sportiva ed ecologia con il recupero del nostro rapporto con la natura. Scriveva Jean Jacques Rousseau: "È questo il momento di imparare a conoscere i rapporti sensibili che le cose hanno con noi (...). I nostri primi maestri di filosofia sono i piedi, le mani, gli occhi."

"SACRA NATURA" è un progetto di promozione turistica, culturale e sportiva del territorio della Sacra di San Michele, che ha riunito – sotto il patrocinio ed il sostegno economico della Regione Piemonte e della Sacra stessa – 6 Comuni che fanno corona all'Abbazia simbolo del Piemonte: Sant'Ambrogio di Torino, Almese, Avigliana, Chiusa San Michele, Vaie e Valgioie. Ciascuno si è impegnato nel recupero e valorizzazione di un percorso di collegamento del proprio centro storico con la Sacra, un tempo già parte di una rete di sentieri e stradine lastricate, storiche vie di transito di pellegrini, monaci, ma anche montanari affaccendati fra boschi, pascoli e terrazzamenti. Oggi, questi percorsi costituiscono un patrimonio di possibilità turistiche, di avvicinamento all'abbazia a piedi, in bici, a cavallo, o in arrampicata per la spettacolare via ferrata. Il progetto si sta sviluppando su più linee e target: • turistico - culturale: una guida di 160 pagg. con fascicolo e mappa dei percorsi, un dvd documentario sulla natura di 30', l'allestimento di 8 percorsi con una cartellonistica (oltre 40 pannelli in 3 lingue) dedicata ai principali elementi storici e naturalistici; • sportivo: una guida tascabile di circa 50 pagg. con mappa dei percorsi e informazioni logistiche e tecniche, un dvd dedicato a tutti gli itinerari; • educativo - formativo: nell'ambito del Programma In.F.E.A. della Regione Piemonte e Provincia di Torino, un pacchetto di azioni e materiali didattici, con visite guidate rivolte alle scuole da parte del Ce.Se.Si. (Centro Servizi Didattici), e conferenze per adulti. Attraverso questa serie di azioni, "Sacra Natura" permette di cogliere contemporaneamente più obiettivi fra i quali: • integrare la visita dell'Abbazia ad un territorio più ampio che si spinge sino ai borghi storici e comprende un patrimonio ambientale ancora in gran parte incontaminato; • sensibilizzare i cittadini nella valorizzazione e conservazione di un patrimonio ambientale e culturale straordinario; • contribuire alla mobilità sostenibile del monumento attraverso la promozione del turismo sportivo basata sulla rete di percorsi che collegano il fondovalle all'Abbazia. Per informazioni e visite guidate, consultare il sito: www.imeridiani.net/sacranatura
Giornata "Sui sentieri della Sacra" Ogni anno i Comuni della Sacra di San Michele organizzano un evento dedicato ai propri percorsi. A piedi, in bici, a cavallo, con gli asini o per la Via ferrata, gruppi di sportivi e famiglie hanno la possibilità di conoscere un ambiente naturale unico! Quest'anno l'evento si celebra sabato 26 maggio con partenze, a scelta, da una fra le seguenti località: Almese: in bici, ore 9 dal Municipio Avigliana: in bici, ore 9.20 dall'Edicola presso la Stazione ferroviaria Chiusa San Michele: a piedi e con gli asini, ore 10 da Piazza della Repubblica S.Ambrogio: a piedi e con gli asini, ore 10 dal Municipio Vaie: in MTB, ore 9.30 da Piazza del Priore Valgioie: a piedi, ore 10 dal punto informativo di Borgata Chiodrero Via Ferrata: ore 8.30 solo su prenotazione* e con attrezzatura alpinistica Convergendo verso pranzo nell'ideale cornice del Sepolcro dei Monaci, dalle ore 12,30, i gazebo della Comunità Montana Valle di Susa e Val Sangone e dei Comuni della Sacra accoglieranno il pubblico per una degustazione di prodotti tipici ed un pic nic in amicizia e compagnia. Alle ore 14.30 il programma si concluderà con la visita guidata dell'antica cava dell'Abbazia, con dimostrazione della scultura della pietra verde, a cura di Gianni Boschis e Frans Ferzini.

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