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Percorso 1 - Dal Vallone dell'Alpetto al Vallone Bulè

Un anello nella Valle di Oncino, o Valle del Lenta. Tra pascoli, orizzonti aperti, e il Monviso baluardo dell'occidente.
Si sale al rifugio per la via usuale dal Vallone dell'Alpetto per scendere nel parallelo, lungo Vallone Bulé.
Consigliabile la buona visibilità: per apprezzare il Monviso e i suoi comprimari e per evitare di smarrire la giusta via, in particolare durante il ritorno (l'intero percorso è comunque ben segnalato).

  • Toni Farina, Vincenzo Maria Molinari
  • Agosto 2014
  • Lunedì, 4 Agosto 2014
Rifugio dell'Alpetto e MOnviso Foto Toni Farina Rifugio dell'Alpetto e MOnviso Foto Toni Farina

Come arrivare

Da Paesana si risale la Valle Po fino al ponte dove si svolta a sinistra per Oncino, nella laterale Valle del Lenta. Giunti in paese, si prosegue sulla strada dietro la chiesa in direzione Meire Bigorie. Dopo circa un chilometro la si lascia per salire sulla destra la strada che, con molti tornanti e un ultimo tratto sterrato, conduce all'area di sosta presso le Meire Dacant.

Prima parte: salita al Rifugio Alpetto

Primi passi più che agevoli: con la cima del Monviso e le caratteristiche Rocce Bianche di fronte, seguendo le indicazioni si traversa in leggera discesa tra macchie di ontano, sulla riva destra dello spumeggiante Rio dell'Alpetto.
Raggiunto il vasto pianoro sottostante, si attraversa il rio e si inizia a salire sul lato sinistro del vallone.
In una gola sul versante opposto del vallone (il versante esposto a nord) è stato scoperto nel 2012 un nuovo sistema carsico. Scopritori sono stati gli speleologi del CAI di Pinerolo che l'hanno percorso per più di duecento metri. La galleria è stata denominata Grotta Birci. Particolare curioso: l'acqua raccolta nella grotta fuoriesce nell'attiguo Vallone Bulè, verso le Meire Bigorie.
Alternando tornanti a brevi traversi si procede a occidente, verso la bastionata rocciosa che serra il vallone: il Gruppo dell'Alpetto, che nasconde in via temporanea il Monviso.
Con un ultimo traverso si raggiunge l'imbocco della gola che "costringe" il torrente a una bella serie di cascate. La camminata si fa meno "bucolica" ma guadagna in "spettacolarità". Con una serie di tornanti, dapprima di fianco al rio, poi ai piedi di una bastionata, si supera l'ostacolo, uscendo così sul successivo, accogliente pianoro.
Ritorna il Monviso (nebbie permettendo), il rio meandreggia sul piano e la camminata si distende. Una premessa per l'ultima, breve salita. Lambita la fonte detta "degli Ussari" (da un accampamento della cavalleria napoleonica), e incontrato il sentiero alto proveniente dalle Meire Tirolo e da Crissolo (percorso 2), si attraversa per la seconda volta il Rio dell'Alpetto, mettendo piede sulla balza che ospita il rifugio (2268 m; 2 h dalla partenza), visibile solo all'ultimo momento.


Seconda parte: nel Vallone Bulè

Cambiata direzione di marcia ci si dirige al vicino fabbricato del vecchio rifugio (ora museo). Lasciata a destra la via di salita al Rifugio Quintino Sella, ci si abbassa a sinistra verso l'ampia conca che ospita il bel Lago dell'Alpetto. Contornato sulla sinistra lo specchio d'acqua si risale a un'ampia insellatura (Colletto Bulè, 2390 m) a ovest della punta Murel (2450 m), eventualmente raggiungibile per ampliare lo scorcio a 360 gradi: sul Viso ovviamente, e sui crinali che separano la Valle Po dalla Val Varaita, con l'ampia sella del Colle di Luca.
I pendii di fronte, dal Colle di Luca fino alla Cima Rasciassa, offrono spunti di elevato interesse preistorico: nel 2003 si è scoperto che, 7000 anni fa, i popoli neolitici trovarono in tale zona la pietra verde con cui realizzare le più dure e belle asce ritrovate nelle tombe preistoriche di mezza Europa.
Dal colletto si scendono gli ampi pendii prativi che digradano nell'ampia conca terminale del Vallone Bulè. Alternando chine a ripiani, con l'occhio attirato dalle guglie della cima detta appunto "delle Guglie", si plana sul pianoro che ospita l'Alpe Bulè (2060 m; 1 h dal Rifugio Alpetto). Si attraversa così il rio omonimo (con qualche difficoltà a inizio stagione), la cui "ruscellante" melodia sostituisce il "collega" dell'Alpetto nel cammino. Un cammino disteso, in lieve pendenza alternata a brevi risalite. Un salto del vallone obbliga a una salita più lunga per superare una cospicua balza. Ci si allontana così dal rio per ritrovarlo più a valle dopo un discesa più accentuata. Guadagnata (su ponte) la riva opposta, si inizia a traversare in lieve ascesa sul versante sinistro del vallone per raggiungere la Croce Bulè (1800 m), in bella posizione sul crinale divisorio con il Vallone dell'Alpetto, percorso all'andata.
Tornano le Rocce Bianche, ma soprattutto torna il Monviso, illuminato dalla luce radente del pomeriggio. Con mezzora di agevole cammino su un ampio dosso fra gli ontani si perviene alle Meire Dacant e, in breve, su strada, al punto di partenza.

In sintesi

Partenza e arrivo: area di sosta in località Meire Dacant di Oncino, 1640 m.
Quota max: colletto 2390 m (Punta Murel 2450). Dislivello: 850 m. Tempo: 5,5 h.
Rifugio Alpetto 2270 m. Tempo salita: 2 h. Dislivello: 650 m.

Info

Rifugio dell'Alpetto

Parco del Po cuneese

Comune di Oncino

 

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