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Un paesaggio dal sapore mondiale

 

  • Enrico Massone
  • luglio 2014
  • Domenica, 1 Giugno 2014
Un paesaggio dal sapore mondiale

 

Vini, vigne e territori di Langhe, Roero e Monferrato, tutelati dall'UNESCO.

 

E' il 50° Sito italiano iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale: lo ha sancito l'ultima sessione del Comitato dell'UNESCO. Il prestigioso riconoscimento è il coronamento di un percorso da lungo tempo perseguito, che ha visto il tenace sostegno e la convinta collaborazione di numerosi enti e istituzioni, Regione Piemonte in primis.

 

Questa volta non si premia l'eccezionalità di un'opera d'arte o di un momunento, né la straordinaria bellezza di un ambiente naturale, ma un'estesa area geografica legata alla coltura della vite e alla cultura del vino, un'ampia superficie agricola che è il risultato dell'intima correlazione fra il lavoro dell'uomo e la generosità della natura. In questo mosaico di paesaggi collinari, la coltivazione della vite è il frutto di una tradizione con radici antichissime. Le prime testimonianze risalgono ai tempi degli etruschi e dei celti (V sec. A.C.); in epoca romana, lo scrittore latino Plinio il Vecchio, citava le terre piemontesi come i luoghi più idonei alla crescita della vite e il geografo greco Strabone, vide fabbricare proprio qui i barili per la conservazione del vino.

 

La core zone , cioè la zona di maggior pregio del Sito UNESCO "Paesaggio vitivinicolo del Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato" è suddivisa in 6 diverse aree, localizzate in 29 comuni delle province di Alessandria, Asti e Cuneo, per un totale di 10.789 ettari. La buffer zone (zona tampone di salvaguardia) creata attorno alle 6 aree per raccordare gradualmente il Sito col resto del territorio, coinvolge oltre 100 comuni e misura circa 76.000 ettari. In aggiunta alla normativa nazionale di tutela, è stato studiato un apposito sistema di protezione, calibrato su diversi livelli di pianificazione territoriale, come specifica il dettagliato Piano di gestione. Ogni parte del Sito seriale è direttamente abbinata alla produzione dei vini: la Langa del Barolo, le Colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l'Asti Spumante, oltre al Castello di Grinzane Cavour, considerato "un nome emblematico per l'incremento della viticoltura e della storia d'Italia" e al Monferrato degli Infernot (cantine scavate nella roccia che assicurano l'ottima conservazione del vino inbottigliato).

 

Il coordinamento della gestione e le iniziative di promozione e sensibilizzione, sono affidate all'Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato. Tra gli obiettivi figurano l'approfondimento della conoscenza del patrimonio culturale e paesaggistico che caratterizza il Sito e lo sviluppo socio-economico integrato delle singole aree. A partire dalla sua istituzione (gen. 2011), l'Associazione ha messo in rete un articolato complesso di enti e associazioni, che opera attivamente sul territorio, impegnandosi sui temi del turismo sostenibile e stimolando la concreta realizzazione di un progetto ambizioso, mirato a valorizzare l'unicità di questo caratteristico paesaggio nel suo insieme.

 

Per saperne di più:
'Un patrimonio di colline' di Elena Correggia, in "Notizie della Regione Piemonte", anno XLIII, n. 2, giugno 2014, pp. 12-19.

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