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Percorsi storici di pellegrinaggio. Il Cammino di Oropa, variante della Via Francigena

Gli storici cammini di pellegrinaggio che collegano il Piemonte al resto d'Europa, sono un patrimonio artistico e religioso di straordinaria importanza. Le recenti varianti della Via Francigena realizzate in questa regione, promuovono la salvaguardia paesaggistica e stimolano lo sviluppo di positive ricadute economiche nei territori che attraversano.

  • Enrico Massone
  • maggio 2014
  • Domenica, 11 Maggio 2014
L'itinerario della Via Francigena L'itinerario della Via Francigena

Non c'è cammino troppo lungo per chi cammina lentamente, senza sforzarsi;
non c'è meta troppo alta per chi vi si prepara con la pazienza.
Jean de La Bruyère (1645-1696)

E' l'ultima variante della Via Francigena. Il Cammino di Oropa è un itinerario escursionistico che unisce storia, arte e natura, un trekking in piena regola che partendo dalla pianura vercellese, in 7 giorni ci porta alla scoperta di monumentali complessi religiosi incastonati nelle montagne biellesi. Orientato ai principi del turismo sostenibile, sociale ed ambientale, il Cammino di Oropa è pensato anche come allenamento per chi intende affrontare itinerari più impegnativi come il Cammino di Santiago. Con partenza da Santhià, il percorso propone le seguenti tappe: 1. Roppolo, 2. Sala bilellese, 3. Santuario di Graglia, 4. Santuario e Sacro Monte di Oropa, 5. Santuario di San Giovanni d'Andorno, 6. Bocchetto Sessera, 7. Santuario della Brughiera (Trivero). Zaino in spalla e scarponcini ai piedi, difficoltà variabile e lunghezza massima di 25 km al giorno: non si tratta di un tragitto faticoso, ma si può comunque scegliere la soluzione soft, percorrendolo solo in parte: 4 giorni (Santhià-Oropa) oppure 3 giorni (Oropa-Trivero). Il programma, coordinato dall'Azienda turistica locale del biellese, è curato dal tour operator Viaggi e Miraggi. Partenze con cadenza mensile a partire dal 31 maggio con consegna finale a tutti i partecipanti di credenziale e testimonium . L'Associazione di turismo responsabile Il Movimento Lento ha curato il diario multimediale del viaggio inaugurale.

La Via Francigena è un itinerario che unisce storia, arte e natura, un cammino di ricerca e di fede che raccorda il piacere della scoperta con il dialogo interiore, un percorso pieno di fascino che parte da lontano e arriva lontano. Le sue origini risalgono al medioevo, quando l'arcivescovo di Canterbury di nome Sigerico, andò a Roma per incontrare il Papa e sulla strada del ritorno, annotò alcuni appunti del viaggio che stava compiendo. Sappiamo così che impiegò 79 giorni per coprire una distanza di circa 1800 km, percorrendo in media 22 km al giorno, sostando in paesi e città, attraversando fiumi e pianure, boschi e colline, valicando le Alpi e lo stretto braccio di mare che separa l'Europa continentale dall'Inghilterra. Sigerico sostò in tre diversi luoghi del Piemonte: Vercel (Vercelli), Sca Agath (Santhià) ed Everi (Ivrea). Era l'anno 990, e da allora quel percorso fu sempre più frequentato. Nel corso dei secoli una moltitudine di gente, mercanti e artigiani, condottieri, soldati e pellegrini, dottori, grandi dignitari e popolo minuto, calcò le orme di Sigerico per andare e venire dalla città eterna, cuore della cristianità... e mille anni dopo, precisamente nel 1994, la storica via di pellegrinaggio conosciuta come Via Francigena o Via Romea, viene riconosciuta dal Consiglio d'Europa come "Itinerario Culturale Europeo"

Le vie storiche di pellegrinaggio sono una realtà consolidata. Per la posizione geografica di cerniera tra l'Italia peninsulare e il resto d'Europa, il Piemonte è un punto d'incontro e di passaggio di ben 3 dei 24 Grandi Itinerari Culturali oggi esistenti: oltre alla Via Francigena, che congiunge Roma e Canterbury, la regione è attraversata dalla Via di San Michele, che congiunge Mont Saint Michel in Francia e Monte Sant'Angelo in Puglia, e la Via Transromanica, che focalizza l'interesse sui capolavori dell'architettura romanica presenti in 8 stati europei. I "Grandi Itinerari Culturali" certificati dal Consiglio d'Europa, hanno lo scopo di  accrescere il senso dell'identità europea tra le persone e di migliorare la cooperazione culturale tra le nazioni. La Regione Piemonte condivide con altri enti e istituzioni, progetti, incontri e manifestazioni, con l'obiettivo di favorire una maggiore conoscenza del patrimonio storico-artistico, sviluppare la fruizione e ottenere positive ricadute economiche sul proprio territorio.

In Piemonte, i percorsi certificati si affiancano a proposte alternative. La mancanza di una descrizione precisa ed inequivocabile dei luoghi effettivamente attraversati dall'arcivescovo Sigerico tra una tappa e l'altra, ha consentito di promuovere altri tracciati, possibili o verosimili, delle greenway correlate al 'percorso ufficiale' che valorizzano ampi ambiti territoritoriali, come nel caso del Cammino di Oropa. Un altro esempio emblematico è la Superga-Crea, un sentiero di 71 Km che si snoda sul crinale collinare tra Torino e Casale Monferrato e - dopo una sosta all'Abbazia di Santa Maria di Vezzolano ad Albugnano (compresa nella Via Transromanica) - in quattro tappe collega la Basilica di Superga al Sacro Monte di Crea, appartenenti al sistema regionale delle aree protette. E' proprio la presenza di molte chiese e santuari, abbazie e monasteri, complessi monumentali e sacri monti, disseminati in ambienti naturali di elevato valore paesaggistico, a stimolare la fioritura di numerosi percorsi di mobilità dolce. Sono strade secondarie che s'inoltrano in zone boscate e radure, viottoli di campagna che attraversano i coltivi, sentieri lontani da traffico e rumori, dov'è piacevole e sicuro camminare, andare a cavallo, in bicicletta o mountain bike. Gli  itinerari storici di pellegrinaggio costituiscono dunque una  specificità di quel turismo culturale sensibile alle tradizioni locali e alle feste popolari, ai saperi e ai sapori dei luoghi.

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