Per molti speleologi subalpini, la Grotta di Rio Martino ha rappresentato non solo il primo contatto con l'ambiente ipogeo, ma anche l'evoluzione e la palestra in cui una scuola di pensiero e di ricerca si è evoluta. Un ideale filo lega infatti questa valle con altre del Piemonte, dove la speleologia non solo regionale ha tracciato tra le più belle storie di esplorazione degli ambienti sotterranei.
La Barma di Rio Martino può essere schematicamente divisa in due parti: il Ramo Inferiore ed i Rami Superiori. La distinzione fra i due non è soltanto geomorfologica, ma legata anche alle difficoltà di accesso e di percorrenza. Se il Ramo Inferiore è infatti visitabile, pur con tutte le cautele del caso, senza impiego di attrezzatura specifica, i Rami Superiori sono riservati a speleologi o a chi abbia dimestichezza con l'ambiente ipogeo e disponga della necessaria attrezzatura per le manovre su corda. Nel volume viene data una accurata descrizione, una vera e propria guida alla visita, solo del Ramo Inferiore.
Nel 2001 l'Associazione Gruppi Speleologici Piemontesi ha elaborato un progetto di ricerca, che ha visto la fattiva collaborazione di speleologi di tutto il Piemonte, articolato su vari settori: topografia ed esplorazione, studio delle acque, studio dell'aria e naturalmente monitoraggio e conservazione della ricca chirotterofauna presente.
Febbraio 2008
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