Tardo settembre. All'improvviso, nella foresta silenziosa, risuona un poderoso richiamo che ci fa sobbalzare.
Poco dopo, un cozzo di corna e un brusco movimento di corpi focalizza la nostra attenzione ai margini di una radura, dove scorgiamo due cervi che si affrontano.
E' il periodo degli amori e i contendenti lottano per l'accesso alle femmine. E' uno degli spettacoli straordinari che la natura ci offre tutti gli anni, da millenni.
Non ci deve quindi stupire che il cervo, animale superbo e maestoso, troneggi fin dalla preistoria bei graffiti e nelle rappresentazioni su corno, pietra, terracotta. Nè che araldica, iconografia, simbologia, arti figurative e letteratura se ne siano appropriate nei secoli.
Mitologie, leggende, letteratura ci consentono di ripercorrere nelle varie epoche modi differenti delle culture di rapportarsi con il cervo, tra sacro e profano, realtà e fantasia, scienza e credulità.
Semmai ci potremo stupire per come, per molto tempo, tradizione letteraria e conoscenze scientifiche si siano sovrapposte in una interpretazione della realtà, assai diversa dalle conoscenze odierne.
Ogni epoca ha il suo cervo e se per gli antichi rappresentava il divino e una preda ambita e simbolica, oggi in molti di noi, cresciuti nella generazione che ha pianto e sospirato per le sventure di un cerbiatto di disneyana memoria, suscita la possibilità di ritrovare la nostra natura perduta nei lembi di Europa che ancora consentono un incontro con questo abitante dei boschi.
Il bel libro di Bruno Usseglio ci accompagna in una cavalcata affascinante tra popoli, culture, epoche e diversi modi di sentire il rapporto con la natura primigenia per il tramite di un animale totemico che risuona nelle nostre coscienze moderne come quel bramito nel bosco. E' un percorso lungo, intrigante, affascinante, alle volte ripetitivo, che ci mostra anche come si evolve il pensiero umano, tra fughe in avanti e pause, apporti di nuove energie e pensieri, rivoluzioni e restaurazioni.
Ci mostra anche come poesia e scienza nel tempo si possano intrecciare e confondere, separare e disgiungere, dapprima senza ben distinguersi, per poi avere piena coscienza della differenza del linguaggio e dell'essere.
Al lettore il piacere di scoprire questi mondi e modi di sentire e l'invito di scoprire, magari con una passeggiata in un bosco di un parco naturale, il proprio Cervo e la sensazione del tutto privata che può dare ad ognuno di noi, scorgendolo rispettosamente tra le fronde.
Il libro è disponibile presso i punti vendita delle Aree protette delle Alpi Cozie e in libreria.