Nella tradizione della favolistica popolare non si vuole presentare al bambino unicamente un mondo bello, buono e poetico, perché gli si vuole insegnare che la vita non è solo un mondo incantato di fate e di mamme buone, ma presenta anche la possibilità di incontri pericolosi e di realtà negative.
La caratteristica essenziale della fiaba è quella di non proporre dall'alto un insegnamento morale, ma attraverso il racconto far sì che chi ascolta possa trarre da sé una forma di esperienza, la quale gli indichi la differenza tra bene e male, tra giusto e ingiusto, rafforzi le sue speranze e le sue aspettative per il futuro e lo conduca a una scelta con la convinzione che il bene alla fine viene premiato e il male è destinato alla punizione.
Questo si trova sostanzialmente in molte delle fiabe presentate nel volume, assieme a una diffusa e sorprendente dose di fantasia, ispirata anche dalla bellezza incomparabile dell'ambiente a cui il bando del concorso chiedeva di fare riferimento: la montagna, con la sua gente, i suoi fiori, i suoi animali, la sua storia e le sue storie, le sue dure e dolci, tragiche e poetiche realtà.
Febbraio 2020
http://erasmo.it/parchipiemonte/