Quando nelle vallate alpine e nelle campagne imperava solenne la miseria, anche le volpi affamate si spingevano alle porte dei paesi e "abbaiavano" come cani.
In questo libro, quarantun persone di età compresa tra i 94 e i 37 anni rivivono i loro Natali lontani. Scorrono così, in sequenze quasi filmiche, accanto agli aneddoti divertenti o di toccante candore, le nubi plumbee della guerra e della fame, della morte e del dolore, della solitudine e dello sfruttamento, del dramma e dell'abbandono. Da questi racconti emergono altresì raggi di speranza e di fede, di coraggio e di incrollabile tenacia, tipica della gente di montagna.
Benito Mazzi, nato in Val d'Ossola, è uno dei migliori scrittori italiani di vicende legate alla montagna, alla sua gente e alle sue tradizioni. Con questo libro egli tocca il vertice della sua capacità di rendersi interprete di un mondo, spesso percepito come chiuso e ostile, ma al contrario denso di sentimenti, di relazioni, di storia e di tradizione. E' la montagna che parla attraverso la sua penna ed i ricordi dei suoi protagonisti, tutti veri, tutti viventi, tutti interpreti di questo romanzo-realtà.
Di grande interesse sono anche le immagini d'epoca inedite raccolte nel libro, che, insieme ai testi, compongono un mosaico che appassionerà i lettori di ogni età.
Dicembre 2019
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