Nei tempi addietro, "buràt" si nasceva. La realtà triste della vita determinava in Val Vigezzo, come in altre valli ossolane, delle scelte obbligate ai maschi delle famiglie povere o numerose: buràt o spazzacamino.
I boschi appartenevano generalmente alla comunità. Per i pascoli ed i boschi della comunità c'era un particolare obbligo in tutte le famiglie, che consisteva nel doversi recare nei giorni stabiliti a ripulire boschi, pascoli e viottoli adibiti al transito del bestiame, dei carretti e delle slitte.
Questa simbiosi montanaro-bosco fece sì che fin da bambino ognuno sapesse accudire al legname. Gli uomini diventavano in gran parte boscaioli (buràt), mentre alla terra e al bestiame badavano le donne.
In questo libro della collana "Conoscere" si parla del boscaiolo e delle sue fatiche, di teleferiche e fili a sbalzo, delle antiche "cioende" e delle serre, di un passato di stenti e di fame ma pieno di dignità, un passato che ha forgiato gente allenata al lavoro e al sacrificio e che ha acuito in essa le innate doti di intraprendenza e di senso artistico.
Marzo 2019
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