La famiglia delle Orchidacee occupa un posto speciale sia nell'immaginario e nella cultura popolare, sia nell'interesse scientifico, già a partire dal nome attribuitole per la forma dei rizotuberi, due tubercoli ovoidi del tutto simili a testicoli. Scienziati e medici, sin dai tempi antichi, ispirati da quell'aspetto, attribuirono poteri magici e afrodisiaci alle orchidee, a partire da Plinio il Vecchio (23-79 d.C.).
Il grande motore dell'interesse per le orchidee divenne poi di natura economica e rivolto verso le specie tropicali, portando alla "caccia alle orchidee" che generò e tuttora genera un colossale giro d'affari.
Tuttavia anche le più modeste ma non meno attraenti e interessanti orchidee spontanee delle nostre latitudini esercitarono un grande fascino sui botanici e gli appassionati, passione che è via via cresciuta e si è affinata nella ricerca condotta sul campo e nei dibattiti tra sistematici. Soprattutto negli ultimi vent'anni la maggiore conoscenza ha portato alla determinazione di un numero crescente di entità, 230 in Italia e 84 in Piemonte.
In questo volume si sintetizzano decenni di osservazioni sul terreno, consultazioni minuziose di bibliografie e disamine di fogli d'erbario - tra tutti il prezioso Herbarium Pedemontanum conservato all'Orto Botanico di Torino - e uno sforzo grandissimo di raccolta, informatizzazione e revisione critica di migliaia di dati, confluiti nella Banca Dati Regionale.
Per la prima volta le 84 specie di Orchidacee presenti in Piemonte diventano le protagoniste di un atlante/guida, dotato di una vasta e articolata introduzione alla morfologia, alla biologia e agli ambienti di queste splendide piante; ad essa fanno seguito le schede monografiche di tutte le specie, con tavole illustrate per il riconoscimento e cartine di distribuzione. A completamento dell'opera cinque itinerari di scoperta delle orchidee spontanee in alcuni dei luoghi più notevoli del Piemonte dal punto di vista paesaggistico, ambientale e naturalistico.
Luglio 2018
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