«Quando compongo un paesaggio o creo un giardino, ma anche solo quando colloco un vaso di fiori sul davanzale, mi pongo in primo luogo un problema analogo a quello del pittore; ossia mi preoccupo della relazione tra gli oggetti che compongono il quadro, siano essi boschi, campi o acqua, pietre o alberi, cespugli e piante o gruppi di piante».
(R. Page).
Il sentimento e l'estro del maggiore architetto della natura del nostro tempo fanno di questi scritti un libro e non un manuale: la bibbia per ogni appassionato di giardini.
Quest'opera è la summa del pensiero di un leggendario inventore di giardini e, per fortuna, Page scriveva come parlava. La sua elegante narrazione aneddotica, lontana da ogni ostentazione, rende questo "manuale di giardineria" non solo un testo irrinunciabile per tutti coloro che si interessano di giardini, professionisti o amatori, ma anche una lettura piacevolissima che non potrà mancare nel personale repertorio culturale di qualsiasi persona di buon gusto.
Aprile 2016
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