Probabilmente chiunque abbia fatto un'escursione in montagna avrà, con un po' di fortuna, potuto osservare qualche camoscio. Il più delle volte l'incontro si risolve in una fugace apparizione, poiché i camosci, anche nelle aree protette, sono animali diffidenti e difficili da avvicinare.

Il Parco nazionale del Gran Paradiso è spesso ricordato per aver salvato dall'estinzione lo stambecco, ma è bene ricordare che per molti anni è stato un importante "reservoir" anche per il camoscio, contribuendo a creare condizioni uniche sia per la facile contattabilità della specie, sia per il suo studio.

Uno degli ultimi censimenti condotti nel Parco grazie al lavoro dei guardaparco ha permesso di contare 10.000 esemplari. Ciò fa sì che in pochi altri luoghi si sia potuto fare ricerca scientifica (sull'etologia, sulla patologia, sull'ecologia...) e sperimentare con pari attenzione forme gestionali originali.

Sfogliando le pagine di questo libro si rimane meravigliati dalla particolarità delle immagini e sorpresi dalla ricchezza di comportamenti e situazioni che gli autori sono riusciti a cogliere e documentare.

"Camosci" non è soltanto un libro fotografico. L'opera si conclude infatti con un dettagliato resoconto sulla biologia di questa specie, forse il più completo finora pubblicato in Italia.

Novembre 2002

http://erasmo.it/parchipiemonte/