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Oltrepò, laboratorio economico ambientale

"Oltrepo(Bio)diverso. La natura che accoglie" e "Oltrernatura. Scoprire l'Oltrepo Pavese" sono due progetti pionieristici, entrambe sostenuti dalla Fondazione Cariplo, che si stanno sperimentando nella realizzazione di meccanismi di Pes, per valorizzare il territorio collinare e montano pavese, unico spicchio di Appennino incuneato tra Piemonte, Emilia, Liguria e Lombardia.

  • Maurizio Dematteis
  • Marzo 2023
Giovedì, 2 Marzo 2023
 Panorama, orchidee SIC Le Torraie - Monte Lesima (loc. vetta Lesima) - foto Emanuela Piaggi Panorama, orchidee SIC Le Torraie - Monte Lesima (loc. vetta Lesima) - foto Emanuela Piaggi

Cosa sono i Pes? Sono i Pagamenti dei servizi ecosistemici. Non quindi una nuova tassa studiata per far quadrare i bilanci ma un giusto progetto (per ora in linea di massima quasi ovunque disatteso) per riconoscere anche a livello economico il ruolo attivo della natura nel concorso all'equilibrio dei nostri ambienti di vita.

Ma per capire meglio di cosa stiamo parlando partiamo dalla definizione di Servizi ecosistemici (Se): in natura esiste un'ampia offerta di Servizi ecosistemici, e cioè quei beni e servizi legati agli ecosistemi che supportano il benessere umano. Sono stati classificati nel Millenium Ecosystem Assessment della Nazioni Unite, e poi ottimizzati nell'iniziativa della Commissione Europea chiamata Cices.

La classificazione Cices divide i Servizi ecosistemici in tre grandi categorie: i servizi di approvvigionamento (cibo, legname e acqua); i servizi di regolazione (controllo dell'erosione del suolo, purificazione dell'acqua, assorbimento dell'anidride carbonica); i servizi culturali (attività turistiche, ricreative, sportive e per l'appunto culturali).
Per ciò che riguarda i servizi di regolazione, ma la stessa cosa si potrebbe dire anche per quelli culturali, l'attuale organizzazione del mercato non ne consente la giusta remunerazione, e questo crea un sottodimensionamento dell'offerta rispetto alla domanda. Per fare un esempio pratico, se un proprietario di terreni non riceve alcuna remunerazione per mantenere delle aree aperte di nidificazione nel proprio bosco, quasi sicuramente lascerà che le piante si sviluppino naturalmente, chiudendo tutte le aree aperte. Con buona pace della nidificazione degli uccelli. Ecco il motivo per cui è importante che, nelle politiche e nei processi decisionali per la conservazione e la valorizzazione dei Servizi ecosistemici, si dia grande importanza allo sviluppo di strumenti economici innovativi in grado di motivare interventi attivi di gestione e, nello stesso tempo, internalizzarli, cioè trasformare le esternalità positive o negative della gestione di risorse naturali in ricavi o costi per i gestori delle stesse mediante una contrattazione privata.

Con queste premesse nel 2019 parte "Oltrepo(Bio)diverso", un progetto attraverso cui la Fondazione Sviluppo dell'Oltrepò Pavese, insieme ad un partenariato di 19 Enti del settore no profit, si è spesa per valorizzare il territorio collinare e montano pavese, grazie al sostegno del Programma di Fondazione Cariplo AttivAree. I partner di progetto si sono misurati con un'azione dal duplice obiettivo: stimare i Servizi ecosistemici (Se) presenti e sperimentare la costruzione di un meccanismo di Pagamenti di questi ultimi il più possibile efficace. L'attività del progetto si è concentrata sui tre siti della Rete Natura 2000 presenti nel territorio e ha portato alla stima dei principali Se, afferenti a tre delle quattro categorie di Se codificate dal Millennium ecosystem assessment. Dopo avere considerato i diversi tipi di Se, da quelli prodotti dal patrimonio boschivo locale a quelli legati alla risorsa idrica, l'attenzione si è appuntata ad esempio sui Se di regolazione (habitat per la biodiversità), legati alla rilevante presenza di lepidotteri nell'area: 125 specie diurne, pari al 43% delle specie italiane, alcune protette a livello comunitario. È stato stimato il valore di esistenza delle farfalle utilizzando i parametri dell'Annual Review 2017/2018 della Butterfly Conservation Foundation, la principale Fondazione britannica per la promozione e la tutela delle farfalle. I passi successivi saranno la validazione di questi risultati attraverso il confronto con gli esperti locali, per poi disegnare con il loro contributo il meccanismo di mercato in grado di riconoscere il Se prodotto dalla tutela dei lepidotteri e del loro habitat. Il meccanismo di Pes prevede: che una quota definita del biglietto per la visita degli hotspot in cui si concentrano le farfalle è destinata a interventi per il miglioramento dei siti stessi; che la creazione di un marchio condiviso da assegnare a pagamento a qualunque attività economica e commerciale locale abbia un valore grazie all'azione di chi tutela e rende disponibile quel particolare Se; che i titolari di attività economiche esterne all'area partecipino a crowd-funding o sponsorizzazione del progetto di tutela dei Se dell'area.

Un secondo progetto, sempre sostenuto dalla Fondazione Cariplo che rilancia il suo impegno sui territori del Pavese, è Oltrenatura, promosso da un partenariato composto dalla Provincia di Pavia, ERSAF, Università di Pavia, Fondazione Sviluppo dell'Oltrepò Pavese, Museo Civico di scienze Naturali di Voghera e Consorzio Forestale dell'Alta Valle Staffora onlus.

«La zona dell'Oltrepo Pavese nel giro di pochi anni da area trascurata è diventata un laboratorio di gestione delle aree naturali innovativo», spiega Paolo Losio, funzionario della Provincia di Pavia, responsabile della Gestione aree protette, parchi e riserve naturali. Il progetto infatti si ricollega a Oltrepo(Bio)diverso per continuare la gestione e miglioramento degli habitat comunitari, delle specie rare di flora e fauna e soprattutto dei boschi Siti Natura 2000 dell'Alto Oltrepò Pavese (Monte Lesima, Sassi Neri - Pietra Corva e Monte Alpe) con importanti riflessi anche sui sistemi idrici dello Staffora e dei suoi affluenti. All'interno del progetto, una delle azioni è quella di "valorizzazione dei servizi ecosistemici dell'Oltrepò Pavese attraverso la certificazione FSC e il green marketing", una strategia di reperimento di risorse anche economiche a sostegno dell'intero progetto. FSC è un'ONG internazionale senza scopo di lucro denominata Forest Stewardship Council che ha dato vita ad un sistema di certificazione forestale riconosciuto a livello internazionale per promuovere una corretta gestione forestale e la tracciabilità dei prodotti derivati. FSC, dopo più di vent'anni di impegno sulle foreste, ha recentemente sviluppato nuovi strumenti per dimostrare ad aziende, investitori e enti pubblici che i benefici naturali derivanti dalla corretta gestione delle foreste hanno ricadute positive su tutte le altre attività collegate. Creando così una procedura per la certificazione dei servizi ecosistemici secondo standard condivisi. Tale procedura fornisce oggi al Progetto Oltrenatura uno strumento in più per rafforzare gli incentivi alla salvaguardia del territorio di sua competenza.

Come? Attraverso l'impiego di tecniche partecipative, certificazione FSC di gruppo delle aree, da spendersi con attività di marketing ambientale online e offline. O ancora attraverso la costruzione di un profilo corporate nel sito www.wownature.eu per ogni azienda che acquisterà "crediti" provenienti dal progetto Oltrenatura. «In sostanza si entra in un mercato in cui i grandi imprese investono fondi per il miglioramento e per la gestione forestale. - continua Paolo Losio - Le imprese che emettono anidride carbonica in atmosfera compensano con quote di investimento rivolte agli enti gestori delle aree certificate, che a loro volta li utilizzano per mantenere e migliorare i fondi». Valorizzando la risorsa bosco-legno e prevenendo eventuali problemi idrogeologici dettati dall'incuria, ottenendo un notevole risparmio rispetto ai fondi necessari per interventi straordinari in emergenza. «Il progetto vuole anche accendere una scintilla - conclude Paolo Losio – facilitando la nascita di startup e imprese che possano occuparsi della gestione e del mantenimento dei boschi, promuovendo filiere capaci di creare nuova economia e occupazione per chi è interessato a vivere e lavorare in questi territori».