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Illuminiamo meno, illuminiamo meglio

Se il filosofo Kant vivesse oggi, probabilmente non direbbe più la famosa frase "Il cielo stellato sopra di me, la legge morale in me" per il semplice fatto che vedere le stelle in cielo è ormai un'impresa. L'astrofisica Lina Tomasella lancia in proposito un appello a spegnere le luci non necessarie e a diminuire l'inquinamento luminoso che è causa di molte conseguenze negative, anche per la biodiversità.

  • Nadia Faure
  • Dicembre 2022
  • Venerdì, 2 Dicembre 2022
Immagine Pixabay Immagine Pixabay

Lina Tomasella è astrofisica e ricercatrice presso l'Inaf-Osservatorio Astronomico di Padova e sottolinea il problema della eccessiva illuminazione notturna che ormai non risparmia più nessun territorio e causa ingenti perdite in denaro, salute, biodiversità e soprattutto in bellezza!

Abituata a studiare le stelle, testimonia che non si può descrivere lo stupore della bellezza infinita, sconvolgente e tridimensionale del vero cielo stellato e integro e ci rimanda alla musica come arte in grado di farci comprendere meglio queste sensazioni. In ogni caso, osserva Tomasella, occorre vivere l'esperienza diretta per averne vera consapevolezza.

Sulla nostra testa c'è una bellezza nascosta soffocata dalle tante, troppe luci notturne. Senza rendercene conto, con l'illuminazione notturna abbiamo paradossalmente oscurato il cielo ai nostri occhi e al nostro cuore, abbiamo perso poesia, fantasia e forse anche libertà. Senza dimenticare i costi, esorbitanti quanto assurdi, e i danni su esseri viventi e cicli biologici. L'esposizione alla luce artificiale notturna è causa di squilibri ormonali dannosi per l'uomo e gli altri mammiferi e, in ultima analisi, è il primo anello della catena di conseguenze che portano alla perdita di biodiversità. Il cielo stellato deve rimanere stellato e tutti noi dobbiamo fare scelte più oculate e consapevoli, anche rispetto a questo problema, senza procrastinarle. 

 

Il video è visibile anche su Youtube a questo link