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Restiamo a casa, ma in ascolto della natura

Ma quanta natura c'è in città? Senza il rumore delle auto, delle moto la sua voce si sente eccome. Ecco quindi un suggerimento per chi diligentemente sta a casa: provare a rimanere in ascolto della natura che ci circonda proprio vicino a casa e che forse non abbiamo mai ascoltato prima. 

  • Erika Chiecchio
  • Marzo 2020
Lunedì, 23 Marzo 2020
Restiamo a casa, ma in ascolto della natura

Grazie allo strumento dello smart working sto lavorando da casa. Mi manca già il contatto con i colleghi. Siamo lontani ma ci sentiamo spesso per telefono. Portiamo avanti lavori lasciati in sospeso ma che oggi assumono un aspetto completamente diverso.

Ieri ho aperto la finestra per far entrare il sole e la primavera che sta arrivando. C'è un silenzio surreale che avvolge il rione in cui vivo da più di 23 anni. Un silenzio costellato di canti di uccelli solitamente coperti dai rumori della città. Ma quanti sono? Riconosco il merlo, la cinciallegra, i passeri, la tortora dal collare, la cornacchia e la gazza. E le taccole... che chiacchierone che sono! Da qualche anno sono arrivate in città e sembra che si trovino bene. Sarà per l'alto numero di piccioni presenti.

Poco dopo sono di nuovo "disturbata" da un verso che mi ricorda il lungomare di Diano Marina all'alba... due gabbiani sorvolano la mia casa. Già. I colleghi guardiaparco mi avevano informata che ne vedono parecchi nei dintorni della Riserva di Crava Morozzo. E poi sento un altro verso... rauco e molto vicino. Mi affaccio e scorgo la sagoma di un airone cenerino che sta planando verso il torrente. Ma quanta natura c'è in città?

Senza il rumore delle auto, delle moto la sua voce si sente eccome. Quindi un suggerimento che mi permetto di dare a chi diligentemente sta a casa è quella di provare a rimanere in ascolto della natura che ci circonda proprio vicino a casa e che forse non abbiamo mai ascoltato prima. E dopo aver individuato i versi sicuramente crescerà in noi la curiosità di sapere "chi" emette questi meravigliosi suoni. E qui la cosa si fa più difficile... perchè per ora non mi risulta che esista uno "Shazam" per i canti di uccello ( Shazam è un servizio per telefoni cellulari basato sull'identificazione di brani musicali). 

Quindi, o abitate molto vicino a un ornitologo che dal balcone o dalla finestra può indicarvi la specie di uccello che sta cantando in quel preciso momento, oppure la soluzione è quella di digitare su un motore di ricerca "canti uccelli".
Vedrete che sberla di siti! Ma tra tutti vorrei segnalarvi questo sito che mi ha lasciata veramente incantata e che non avrei più smesso di utilizzare: https://coneixelriu.museudelter.cat/en/birds.php
Provatelo subito!

Quindi, uscite un po' sul balcone o affacciatevi alla finestra: collegatevi anche con il telefonino a questo sito. Potrete riconoscere i versi degli uccelli che nello stesso momento stanno cantando vicino a casa vostra. Se invece abitate in una zona povera di avifauna questa potrebbe essere la vostra dose quotidiana di natura. Questa è la mia ricetta per superare questo periodo di emergenza, con una raccomandazione però: non dimentichiamoci che lì fuori gli uccelli continueranno a cantare così come cantavano già prima di questo maledetto #coronavirus.

Nei Parchi e nelle Riserve naturali troverete sempre un concerto diverso che vi stupirà per la bellezza e la semplicità. A questo punto alleniamoci a casa in questo periodo di isolamento fisico che per alcuni sembra così difficile da rispettare: quando potremo nuovamente uscire di casa andiamo nei parchi, nei giardini, lungo torrenti e presso i laghi e le nostre orecchie riconosceranno quei suoni. Sicuramente qualcosa di buono lo avremo imparato anche da questo momento buio e nefasto. Buon ascolto e state a casa!