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Muscandia, dove la comunità adotta l'ambiente

Da anni l'associazione Terra, Boschi, Gente e Memorie di Castelnuovo Don Bosco, porta avanti una battaglia per sottrarre al degrado e porre sotto tutela una rete di ambienti naturali nell'area nord-occidentale del territorio astigiano.

 

  • Alessandro Paolini
  • Marzo 2020
Venerdì, 20 Marzo 2020
Scorcio sull'alneto di Santonco  - Foto F. Correggia Scorcio sull'alneto di Santonco - Foto F. Correggia

Questa è una storia che dimostra come l'attaccamento al proprio territorio possa sorprendere e ottenere che un prezioso ecosistema, minacciato dall'uomo, sia protetto da un'intera comunità. Si tratta di zone ricche di biodiversità, di notevole complessità ecosistemica e biogenetica. In una parola, aree di grande bellezza "vivente".

I risultati raggiunti

L'instancabile attività portata avanti dall'associazione 'Terra, Boschi, Gente e Memorie' di Castelnuovo Don Bosco, dai suoi collaboratori e da tante persone e istituzioni, ha già prodotto risultati importanti. E' stato infatti realizzato un sistema integrato di piccole aree protette integralmente, che si estende complessivamente su una superficie di circa 40 ettari e che, per ora, rappresenta l'unica parte del territorio a nord ovest di Asti tutelata dal punto di vista naturalistico.

Un vero e proprio mosaico, le cui tessere sono rappresentate da ben 14 microambienti dalle caratteristiche naturali più diverse: foreste naturali, ambienti umidi di fondovalle costituiti da acque correnti o ferme, aree erbose aride di sommità a elevata naturalità.

Una valle dal nome romanzesco

Fra le aree tutelate ve ne sono due situate in una vallata umida e ombrosa, con anfratti, spaccati naturali, impluvi, forre e meandri, dove al fondo scorre un piccolo ruscello (già nell'antichità chiamato "Rivo di Muscandia") alimentato da un ricco sistema di sorgenti perenni. E' Muscandia: stretta e profonda, ricoperta di boschi, è un'area incontaminata che si estende da Albugnano alla Valle di Passerano, di notevole interesse naturalistico ma anche paleontologico.
Sono infatti presenti grandi concentrazioni di conchiglie, carapaci di crostacei e coralli, ancora perfettamente conservati, che dimostrano l'antica presenza del mare in queste zone. Una presenza di cui si trovano testimonianze ancora più impressionanti nel Museo paleontologico di Asti, ove sono esposti fossili di balene trovate in diverse aree dell'astigiano (e a cui Piemonte Parchi ha dedicato un articolo).

Terra, Boschi, Gente e Memorie

E' questo il nome di un'associazione attivissima, fondata da Franco Correggia, con un sito internet aperto ai contributi di tutti e che, manco a dirlo, ha nel suo dominio proprio il nome "Muscandia.it".

"Siamo partiti nel 1996 con un primo censimento di zone di alta valenza naturalistica da proteggere, spiega Correggia, e in seguito abbiamo iniziato ad acquisirle, comprandole oppure stipulando affitti a lungo termine o comodati d'uso. Non abbiamo mai chiesto nè avuto un solo euro di finanziamento pubblico. Il tempo ci ha dato ragione: oggi le zone non protette sono "sparite", per effetto dello sfruttamento dell'uomo, mentre quelle da noi acquisite sono le uniche tutelate e migliorate grazie a interventi naturalistici mirati"

Numerose le iniziative messe in campo dall'associazione: dalla pubblicazione della collana I Quaderni di Muscandia (che conta ben 16 volumi per complessive 4.154 pagine, redatte da ben 123 diversi autori!), alle campagne "Adotta un albero monumentale" e "Acquista un bosco", che servono a raccogliere fondi.

L'ultima battaglia intrapresa è quella per aggiungere, ai quattordici angoli di territorio già protetti,un quindicesimo gioiello naturalistico. Si tratta di un bosco di ontani neri che si estende in un'area umida, dal nome "oscuro", almeno per i forestieri: l'alneto impaludato di Santonco. L'ontano appartiene alla famiglia delle betullacee ed è tra le specie che meglio si adattano a vivere nell'acqua, insieme ai salici e a certi tipi di pioppo. E' una "pianta pioniera" che riesce a trattenere il terreno con il suo esteso apparato radicale. L'alneto in questione è racchiuso tra i boschi della regione Santonco del Comune di Piovà Massaia e rappresenta, in termini di varietà biologica ed ecologica, uno dei siti più interessanti della provincia di Asti. E' anche un luogo di speciale fascino e suggestione: è conosciuto dai locali come Lago Freddo, un nome che evoca certe atmosfere fantastiche dei racconti di Tolkien.

Un sogno a portata di mano

Grazie alla disponibilità di alcuni proprietari a vendere i propri terreni, il sogno è oggi a un passo dall'essere realizzato.

"La raccolta fondi promossa per acquistare parte dell'ontaneto ha avuto un successo straordinario, racconta ancora Correggia. Tanto che abbiamo raccolto quasi il doppio di quanto necessario ad acquisire le 5 particelle dell'alneto oggi in vendita: circa 9.000 euro, cui ne vanno aggiunti 2.000 messi a disposizione da Pro Natura e Legambiente, le associazioni che diverranno formalmente comproprietarie dell'area. Ma continuano ad arrivare altre donazioni, per cui riusciremo a acquistare e a mettere al sicuro l'intero alneto".

Ma quali saranno i prossimi passi? "In realtà tutto era già pronto per formalizzare di fronte a un notaio gli atti di acquisto e stavamo anche esplorando con la Regione Piemonte la possibilità di istituire un Sito di Interesse Comunitario che collochi l'area di Santonco nella Rete Natura 2000. Poi è arrivata l'emergenza Corona virus che al momento ci ha fermati".

Quando un territorio fa "lobbying"

L'interesse dell'associazione ha trovato sponda nell'amministrazione comunale di Piovà Massaia (un piccolo paese di 680 abitanti) e nel suo Sindaco, Antonello Murgia, che ha deciso di intraprendere tutti i passi necessari per la salvaguardia dell'area e sembra che siano davvero tutti d'accordo a costituire l'area protetta del Lago Nero. 
"Non risulta che ci siano cittadini contrari, anzi, spiega il Sindaco. La regione Santonco è un luogo molto caro non solo ai piovatesi, ma a tantissimi cittadini del nord Astigiano, in quanto la chiesetta di Santa Maria della Valle che sorge in questa zona è da secoli meta di pellegrinaggio. Qui una volta l'anno, in occasione della festa di San Giuseppe, le persone si riuniscono per pregare, fare festa e organizzare pic-nic in mezzo alla natura. La tutela del Lago Nero si colloca pertanto in uno scenario di protezione e salvaguardia di un'area amata da tutti. Addirittura per rafforzare il progetto è stata presentata al Comune una petizione firmata da 75 esperti, accademici, ricercatori e naturalisti, in cui si sostiene l'importanza dell'alneto, racconta il Sindaco.

"Tra i tanti che si impegnano attivamente, oltre a 'Muscandia', c'è l'associazione 'Fra' Guglielmo Massaia', intitolata al nostro più illustre concittadino e presieduta da Daniela Bongiovanni. La mia amministrazione, inoltre, è disponibile a contribuire alla causa vendendo i boschi di querce e carpini al limitare della valle impaludata che sono di proprietà comunale, aggiunge il primo cittadino. D'altra parte, questa iniziativa  è un fiore all'occhiello per il nostro paese: salvaguardare un luogo naturale come questo, unico nel suo genere, per lasciarlo in eredità ai nostri nipoti è un atto di fiducia nel futuro. Preservare la natura anziché progettare l'ennesima colata di cemento ci sembra quasi un atto rivoluzionario e siamo certi che recherà grandi frutti".