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Smart working nei parchi

Lo smart working, o se preferite, il 'lavoro agile' è arrivato anche nei parchi, in ragione dell'emergenza sanitaria da Coronavirus. 

Questa una pagina di 'diario' sul campo che arriva dai parchi. Questa volta non sperimentata all'aperto, ma all'interno della mura domestiche. 

Altri scampoli di vita al tempo del Coronavirus li trovate qui #IoRestoACasa

  • Raffaella Amelotti
  • Marzo 2020
Lunedì, 16 Marzo 2020
Fiori sul mio balcone (Foto R. Amelotti) | Foto R. Amelotti Fiori sul mio balcone (Foto R. Amelotti) | Foto R. Amelotti

I parchi al tempo del corona virus. O sarebbe meglio dire: "Com'è cambiata la mia vita". 

Oggi è il mio quinto giorno di smart working e devo ammettere che avrebbe anche i suoi vantaggi se non fosse dettato dalla grave situazione sanitaria in cui versa il Paese.

Il lavoro agile è comodo: ti permette di "arrivare" in ufficio in cinque minuti, giusto il percorso camera da letto - bagno - cucina e sei alla scrivania: il sogno di tutti i pigri e di coloro che odiano prendere il treno.

Rimani comoda, in tuta, fai colazione con calma con i biscotti fatti in casa, il latte di mandorla con cui di solito fai sorridere i colleghi. Già i colleghi, chissà come stanno?
Ora mando un messaggio alla guardiaparco, giusto per saper come sta, che fa... E se ha paura.

La comodità della mia postazione lavorativa è solo la bella copertina di una realtà, fino a pochi giorni fa, inimmaginabile: lo spunto per un film catastrofista.
Ecco sono certa di una sola cosa: quando tutto sarà finito, non ne guarderò mai più uno!

Il lavoro, dal punto di vista pratico, è gestibile; le modalità erano già testate negli anni scorsi quando lo svolgevo con contratto da collaboratrice esterna: quello non è certo un problema.

Lavoro con le pagine social del Parco del Po vercellese-alessandrino, la grafica del materiale informativo dell'Ente, e da quest'anno seguo il percorso per diventare giornalista pubblicista avviato da Piemonte Parchi.

In casa c'è silenzio, giusto una musica di sottofondo, e questo dovrebbe favorire gli esercizi di scrittura: il telefono suona pochissimo e nessuno fa riunioni al tavolo della cucina ;)

La tranquillità è però solo ambientale, perché la serenità non è di certo lo stato d'animo che più mi rappresenta in questo periodo.

La TV è bandita da un po': il bombardamento di notizie non fa che aumentare la paura. Abbiamo tutti presente le immagini della corsa all'accaparramento dei viveri di manzoniana memoria o gli assalti ai treni in pieno stile Sergio Leone.

In questo momento, ci vogliono stimoli positivi. Mi è capitato di leggere un brano di Rudolf Steiner che dice: "Qualsiasi cosa accada, qualunque cosa, a me sconosciuta, mi possa accadere la prossima ora o domani, certamente non la potrò modificare con la paura e l'ansia. L'affronto dunque con perfetta pace interiore, con il mare del sentire perfettamente calmo. Paura e angoscia paralizzano la nostra evoluzione; respingiamo allora le ondate di paura e di ansia per quanto nella nostra anima ci viene incontro dal futuro."

Un buon libro, una poesia o anche una canzone sono un sollievo da questa situazione sconosciuta.

Ripenso a Brunori SAS, artista calabrese che, in epoche non sospette, ma con grande conoscenza dell'animo umano, nella sua "Canzoni contro la paura" ci rassicurava con:

"Ma non ti sembra un miracolo
Che in mezzo a questo dolore
E in tutto questo rumore
A volte basta una canzone
Anche una stupida canzone
Solo una stupida canzone
A ricordarti chi sei"

Ora siamo tutti in casa, usciamo per lo stretto indispensabile per la vita di tutti i giorni. I nostri bisogni reali sono cambiati; sono necessità primarie, un po' primitive forse, ma in questo siamo tutti accomunati.

Ci salva la speranza che, con la collaborazione di tutti, tutto questo si risolva prima possibile.

Ci aiutano l'arte, la natura che, nonostante tutto, va avanti imperterrita verso la primavera che sboccia, perché la primavera non lo sa, non sa che un organismo invisibile sta spaventando il genere umano.

E poi ci sono i programmi per quando la paura sarà passata: le vacanze, le passeggiate in montagna, le nuotate dove non si tocca, le gite nei parchi, le cene con gli amici e, tutto questo avrà un grande valore, finalmente!

Per ora, intanto, il Parco del Po vercellese-alessandrino ha annullato gli eventi in calendario nel periodo di quarantena oltre ad aver adottato nuove norme per lo svolgimento dei propri servizi per evitare assembramenti negli spazi di lavoro, quali auto di servizio e uffici.

Ha sospeso stage, tesi, tirocini e le attività in campo che prevedono la presenza di più addetti in contemporanea.

Anche il concorso "Fai fiorire il risparmio energetico" aspetta i tempi migliori che arriveranno, speriamo, al più presto.