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Quali sono i comuni più “ricicloni” in Italia?

Il Piemonte si comporta bene, e il comune di Centallo eccelle

  • Emanuela Celona
  • ottobre 2013
  • Mercoledì, 12 Marzo 2014
Quali sono i comuni più “ricicloni” in Italia?

In Piemonte è il comune di Centallo, in provincia di Cuneo, ad essersi distinto tra quelli più "ricicloni" d'Italia, nell'abituale premiazione di Legambiente, edizione 2013.

La manifestazione, giunta alla XX edizione, ha premiato: come vincitore assoluto Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno, per il quarto anno consecutivo; la città di Belluno come miglior capoluogo del Nord e al Sud ha trionfato Salerno.

«È una grande soddisfazione ricevere un riconoscimento nazionale che certifica il virtuosismo dei nostri concittadini in materia ambientale», dichiara il sindaco di Centallo, Antonio Panero, un impegno che risale al luglio 2011, periodo in cui partiva la raccolta dei rifiuti "porta a porta" e da cui deriva il risultato del 76% di raccolta differenziata. «Questa iniziativa di Legambiente è sicuramente un ottimo strumento per spronare i Comuni e tutti gli enti preposti alla tutela dell'ambiente a continuare nell'opera di sensibilizzazione dei cittadini che l'ambiente, appunto, è di tutti e che pertanto tutti devono collaborare», conclude il sindaco del comune piemontese.

Sono 1.293 i campioni nella raccolta differenziata dei rifiuti, il 16% dei comuni d'Italia per un totale di 7,8 milioni di cittadini che hanno detto addio al cassonetto, pari al 13% della popolazione nazionale che oggi ricicla e differenzia i rifiuti alimentando l'industria del riciclo e quindi la Green Economy.

Il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige sono le Regioni con la più alta concentrazione di comuni ricicloni. Seguono Marche, Lombardia e Piemonte e la Campania all'ottavo posto, prima Regione del Sud.

La novità di questa XX edizione è che in Italia esistono realtà che vanno oltre l'eccellente risultato del 65% di raccolta differenziata e riciclata, arrivando quasi ad essere 'rifiuti free', ovvero comuni dove si è riusciti a ridurre dell'90% circa la quantità di rifiuti da smaltire. Sono 330 in totale e in media ognuno ha prodotto meno di 75 chilogrammi a testa di rifiuto secco indifferenziato in un anno.
Un caso su tutti, il comune di Empoli che nonostante i suoi 48 mila abitanti è un comune "rifiuti free" grazie a: la raccolta "porta a porta", la modalità di tariffazione del servizio (197 sono a tariffa puntuale, 29 normalizzata e 104 a tassa), la responsabilizzazione dei cittadini attraverso una comunicazione efficace e con politiche fiscali che applichino il principio del 'chi inquina paga' e premino il cittadino virtuoso con una riduzione della tassa sui rifiuti se separa bene i materiali da ciò che non si può riciclare; e ancora, incentivando la pratica del compostaggio domestico, promuovendo il consumo dell'acqua del Sindaco riducendo le bottiglie di plastica, bandendo le stoviglie in plastica in favore di quelle riutilizzabili.

Solo sei città capoluogo di provincia sono Riciclone (oltre il 65%), due al sud e quattro al nord. Appena il 5% del totale. Nessuna oltre i 200 mila abitanti. E gli altri 17,5 milioni di cittadini che risiedono negli altri 100 capoluoghi d'Italia? La spaccatura non è più tra un'Italia virtuosa nel Nord e una in ritardo nel Centro-Sud, ma tra comuni piccoli e virtuosissimi e località immobili, a partire da tutte le maggiori città. Nei quartieri di Torino e di Milano con una moderna raccolta differenziata porta a porta, frazione umida compresa, siamo già oggi al 50 – 65% di differenziata.
A Torino si era partiti col piede giusto, i risultati erano arrivati, ma il piano che prevedeva la progressiva estensione del sistema secco-umido fino a completare l'intero territorio è fermo e in forte ritardo. Davvero un peccato per il capoluogo piemontese che, con il 42,5%, vanta ancora la percentuale di raccolta differenziata più alta tra le grandi città.

Dall'indagine sui Comuni Ricicloni 2013 risulta che i cittadini virtuosi sono distribuiti equamente tra i piccoli comuni (al di sotto del 10mila abitanti) e quelli più grandi (oltre i 10 mila). Cambia però il loro numero: sono 1.076 i piccoli e 211 i più grandi. Le esperienze migliori risultano essere però, quelle consortili su scala territoriale più ampia.

La cartina d'Italia di Comuni Ricicloni 2013 ci restituisce una distribuzione dei comuni virtuosi concentrati nel Triveneto e macchie compatte in Lombardia, Piemonte, Toscana, Campania, Basilicata e Sardegna, proprio dove la gestione è prevalentemente a carattere consortile.

Comuni Ricicloni 2013 è stato realizzato da Legambiente con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. In collaborazione con Associazione nazionale Comuni Italiani, Assobioplastiche, Conai, FederAmbiente, Fise Assoambiente e Fise Unire, CiAl, Comieco, CoRePla, CoReVe, Ricrea, Rilegno, Centro di Coordinamento RAEE, Consorzio Italiano Compostatori e la rivista Rifiuti Oggi.

Il dossier completo è disponibile su www.ricicloni.it

Dati sui rifiuti in Piemonte

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