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Corona verde, ovvero sviluppo sostenibile nel Torinese

Molte le idee emerse nel piano di marketing del progetto che valorizza la periferia e la cintura dell'area metropolitana di Torino, con il suo circuito di piste ciclabili, i siti di interesse artistico-culturale e i campi coltivati all'interno dei parchi naturali periurbani

  • Pasquale De Vita
  • Maggio 2022
  • Giovedì, 19 Maggio 2022
In bici lungo il Po | Foto T. Farina In bici lungo il Po | Foto T. Farina

Scorci fluviali inaspettati, campi coltivati, cascine nascoste nella vegetazione, cappelle e chiesette sulla sommità di dolci colline: sono alcune delle scoperte, avvenute quasi per caso, nei duri mesi del lockdown, quando i cittadini torinesi si sono riversati nelle aree verdi sotto casa o a portata di passeggiata e di bici, alla ricerca di un nuovo contatto con la natura. Una reazione alla clausura che ha avuto il merito, se non altro, di far conoscere ai torinesi aree periferiche di una bellezza ancora tutta da scoprire.
È questo il territorio della Corona verde, ovvero la periferia e la cintura dell'area metropolitana di Torino, con il suo circuito di piste ciclabili, i siti di interesse artistico-culturale come le residenze sabaude, i campi coltivati all'interno dei parchi naturali periurbani. Un territorio che si è rivelato una fonte di opportunità per il rilancio di un turismo lento e a chilometro zero nonché di sviluppo di idee imprenditoriali legate all'agricoltura e al comparto eno-gastronomico. Lo si è scoperto nel corso della giornata di presentazione (qui una foto del gruppo di lavoro camera-2112207 960 720) del Piano di marketing realizzato nel contesto della governance territoriale di Corona verde e delle attività del progetto ToP Metro Riqualificazione Periferie della Città Metropolitana Torino, grazie ai fondi resi disponibili dal Bando per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie.

Cos'è il Piano di marketing di Corona verde

Il Piano di marketing, realizzato all'interno di un più ampio Piano di comunicazione e di animazione territoriale, si pone come strumento di rilancio e sviluppo del territorio di Corona verde: 93 Comuni che si dipanano dalla centrale Torino.

Andrea Camarlinghi, socio della cooperativa Corintea, che ha realizzato i piani in collaborazione con la Regione Piemonte e con Avventura Urbana Srl, spiega che "l'obiettivo del piano di animazione era aumentare la consapevolezza di residenti, associazioni, mondo produttivo locale di vivere in un territorio che può offrire opportunità e risorse di sviluppo, e anche una maggiore vivibilità". Il percorso ha visto una mappatura preliminare dei soggetti del mondo associativo operanti sul territorio in questione, cercando di far emergere gli elementi caratterizzanti e le opportunità di lavoro. "Abbiamo cercato di far conoscere il territorio a chi lo abita", aggiunge Camarlinghi, e a questo proposito sono state organizzate 8 uscite alla scoperta delle emergenze locali meno conosciute a Venaria, Borgaro torinese, Moncalieri, Rivoli e San Mauro. Diverso, invece l'obiettivo del piano di marketing, ovvero individuare opportunità per lo sviluppo di nuove attività economiche o per consolidare quelle già esistenti in loco, sempre correlate alle risorse territoriali e volte alla sostenibilità ambientale. «Abbiamo raccolto – prosegue Camarlinghi – elementi interessanti da interviste a rappresentanti di associazioni datoriali agricole, cooperative, parchi.
Questi i numeri dell'attività: 18 interviste, 2 incontri partecipativi, 140 partecipanti e 11 comuni coinvolti».

Le macro-progettualità

Successivamente sono stati organizzati degli incontri in cui sono state riproposte le stesse domande a un pubblico più ampio. Fra le idee scaturite nel corso di questi incontri, sono state individuate 3 aree di macroprogettualità: i Distretti del cibo, ovvero sistemi produttivi locali che integrano attività agricole e imprenditoriali (sul modello del Distretto reale di Stupinigi); le Green communities, ossia comunità locali coordinate tra loro all'insegna dello sviluppo sostenibile dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale; e le Comunità energetiche rinnovabili, associazioni fra enti e anche singoli cittadini che si dotano di infrastrutture per produrre energia da fonti rinnovabili destinata all'autoconsumo e alla condivisione. Sono poi state individuate delle opportunità di sviluppo imprenditoriale nel territorio di Corona verde. Alcuni esempi: l'organizzazione di rassegne e di eventi culturali e ricreativi nelle aziende agricole; lo sviluppo di una filiera di prossimità della carne di cinghiale, come nel caso del Parco naturale La Mandria, che ha individuato in questo ungulato il suo prodotto tipico e ha avviato un piano di contenimento programmato per ridurre i danni agricoli e prevenire incidenti stradali; il lancio di un "Corona verde food hub", ovvero un servizio di vendita aggregata di prodotti agroalimentari delle aziende agricole del territorio; la realizzazione di spazi di "coworking rurale"; l'allestimento di punti di ristoro, fissi o mobili, sugli itinerari ciclabili, nei parchi e nelle aree pubbliche; la creazione delle ciclostazioni intermodali; la definizione di proposte turistiche esperienziali sul territorio.

E proprio una idea imprenditoriale su questo ultimo argomento, "Alternatò", è stata premiata come vincitrice della Business Model Canvas competition, parte del Piano di marketing, con l'intervento di Hangar Piemonte, degli incubatori universitari del Politecnico di Torino I3P, 2i3T. Un'idea che propone di creare dei pacchetti turistici ad hoc per il territorio di Corona verde lanciando un turismo soprattutto, ma non solo, di visitatori di prossimità: ancora una volta, quei cittadini che hanno riscoperto le bellezze naturali delle periferie verdi durante il lockdown. Un turismo lento e green con spostamenti a impatto zero, in bici o a piedi, e visite guidate in luoghi caratteristici della cintura torinese come il villaggio Leumann di Collegno e il giardino botanico Colla di Rivoli.

Corona Verde è un territorio molto eterogeneo, e i piani si sono concentrati soprattutto su quelli più urbanizzati ma ci sono anche quelli rurali e vallivi. «In questo territorio – commenta Camarlinghi – non c'è ancora la percezione che il progetto Corona verde sia operativo, e viene identificato esclusivamente con il percorso ciclabile della Corona di delizie». Eppure, secondo il rappresentante di Corintea, ci sono molte opportunità pronte a nascere. I temi emersi con più forza sono lo sviluppo di attività multifunzionali in agricoltura, al fine di utilizzare le risorse del mondo agricolo per incentivare l'intrattenimento, i servizi e attività diversificate. Altro grande tema è la ricchezza di emergenze ambientali, infrastrutture verdi, le residenze sabaude, su cui innestare progetti di sviluppo culturale e garantire a tutta l'area un futuro all'insegna dello sviluppo sostenibile.

 

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