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Foreste e verde urbano cosa c'entrano con i servizi ecosistemici?

Per servizi ecosistemici si intendono quei benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano e, a tale proposito, il Piemonte ha messo in campo una serie di iniziative per promuoverli e farli conoscere attraverso la gestione delle foreste e del verde urbano.

  • Giorgio Pelassa, Fabio Petrella, Piergiorgio Terzuolo
  • Giugno 2019
  • Lunedì, 10 Giugno 2019
Le 1000 piante messe a dimora nel Parco Stura e un momento dell'inaugurazione dell'intervento di riqualificazione (Foto D. Chiantore) Le 1000 piante messe a dimora nel Parco Stura e un momento dell'inaugurazione dell'intervento di riqualificazione (Foto D. Chiantore)

Nel 2015 la Regione Piemonte ha aderito al protocollo di intesa tra i rappresentanti dei governi locali denominato "UNDER 2 MOU" (Subnational Global Climate Leadership Memorandum of Understanding), con la finalità di concorrere fattivamente a definire una risposta al cambiamento climatico.
Il protocollo fa esplicito riferimento alle tecniche di gestione delle risorse naturali per sequestrare carbonio e nell'allegato riferito al Piemonte si indica quale impegno specifico l'attivazione di un mercato regionale del carbonio, individuato con apposito provvedimento amministrativo.
A livello nazionale è stata approvata la Legge 221 del 2015 che contiene (art. 70 e 72) specifici riferimenti al sequestro del carbonio da parte degli ambienti naturali e forestali e alla possibilità di sviluppare un sistema di renumerazione del servizio ecositemico di assorbimento della CO2 nonché la possibilità di scambiare crediti sull'apposito mercato. Tali obiettivi sono stati recepiti dal Piano Forestale Regionale 2017-2027 e hanno trovato attuazione pratica con l'approvazione delle "Disposizioni per lo sviluppo del mercato volontario dei crediti di carbonio da selvicoltura nella Regione Piemonte", deliberato dalla Giunta regionale nel 2017, che contegono gli indirizzi regionali per la contabilizzazione dei crediti di carbonio volontari derivanti da gestione forestale e avviano anche lo sviluppo delle valutazioni per valorizzare il contributo a tale mercato da parte del sistema del verde "non forestale" di ambito urbano e periurbano (infrastrutture verdi).

Gli attori del mercato di carbonio

In ambito forestale è stato possibile avvalersi di un consolidato insieme di esperienze avviate sin dal 2007. L'IPLA - Isitituto per le Pianteda Legno e l'Ambiente - su incarico della Regione Piemonte ha avviato un'attività di monitoraggio pluriennale degli impianti di arboricoltura da legno e su diverse tipologie di interventi selvicolturali rappresentativi delle categorie forestali più diffuse, coordinando insieme al DISAFA dell'Università di Torino un gruppo di lavoro di soggetti operanti sul territorio. 
Tra il 2011 ed il 2013 è stata effettuata la stima dei crediti di carbonio generabili nell'ambito dell'applicazione di Piani Forestali Aziendali (PFA) comunali in Val Varaita (CN), applicando la metodologia sviluppata dal Progetto Carbomark, a cura di Seacoop in collaborazione con F. Pierobon. 

Un'altra importante esperienza è maturata attraverso il Progetto Forcredit, a cura della Fondazione per l'Ambiente Teobaldo Fenoglio con lo Studio forestale Blanchard-Gallo, che ha promosso la redazione di PFA per la gestione sostenibile di proprietà boschive pubbliche e private in territorio piemontese, finalizzati anche alla valorizzazione dei crediti di carbonio da impegni volontari quantificati, certificati e commercializzabili nel quadro dei sistemi di mercato per l'attuazione delle compensazioni volontarie delle emissioni di CO2 da altre attività. Esperienze di certificazione della gestione forestale sostenibile sono maturate con il Consorzio Forestale Alta Valle Susa (TO), interessato a integrarvi la valutazione dei servizi ecosistemici.

Il Parco Stura, un esempio di riforestazione in città

Più recente è l'attività relativa al verde urbano, in attuazione della stessa D.G.R., con il Progetto triennale "Urban Forestry" finanziato dalla Regione Piemonte avvalendosi del coordinamento dell'IPLA, del supporto scientifico del CREA e della collaborazione del Comune di Torino. Le finalità del progetto, sono di definire gli indirizzi Regionali per la contabilizzazione dei Crediti di carbonio volontari derivanti dalla gestione del verde urbano, e di quantificare anche altri servizi ecosistemici, prevedendo la valutazione degli assorbimenti di inquinanti atmosferici (polveri e ozono).

Le prime sperimentazioni nel Comune di Torino, si sono sviluppate su tre aree pilota rappresentative del verde urbano (viale alberato, area verde attrezzata e parco monumentale), alle quali si è aggiunta un'ulteriore area ove si è realizzato un intervento di riforestazione urbana, basato su una progettazione autonoma, a cura dell'IPLA, denominata "Parco Stura" e finanziato da un soggetto privato, FPT (Fiat Power Train) Industrial. L'intervento di riqualificazione, inaugurato alla presenza del Ministro dell'Ambiente Sergio Costa lo scorso 5 giungo, si è sviluppato su 4 ettari, di cui 1,6 ettari di riforestazione con la messa a dimora di 1000 piante di ben 32 specie tipiche dei boschi planiziali e ripari, e si è avvalso dell'ausilio di innovative tecniche di impianto, fra cui l'impiego di micorrize e l'utilizzo di 50 dispositivi di riserve d'acqua CocoonR, oggetto di sperimentazione nell'ambito del progetto LIFE The Green Link.

La progettazione del "Parco Stura" mira a massimizzare anche altri "servizi ecosistemici", in particolare la conservazione della biodiversità, prevedendo un'attenta scelta delle specie autoctone da mettere a dimora e interventi selvicolturali di riqualificazione del bosco spontaneo, con rimozione delle specie esotiche invasive e creazione di microhabitat.
In quest'ottica si è scelto di lasciare sul terreno alcuni tronchi di alberi abbattuti; la presenza di "legno morto" in varie fasi di degradazione, con cavità e fessure, offre cibo e rifugio a molti organismi animali e vegetali quali invertebrati e funghi che dipendono dal legno morto (saproxilici), avifauna, chirotteri forestali, anfibi, rettili e piccoli mammiferi; inoltre la progressiva umificazione migliora la fertilità del bosco fornendo un idoneo substrato per la rinnovazione naturale e riduce l'erosione del suolo. Con il progetto "Parco Stura" infine, si sono attuate alcune specifiche scelte "green", quali: concimazione con compost fornito da AMIAT-ACEA, derivante dal riciclo del della frazione organica dei rifiuti; pacciamatura con legno cippato derivante dagli interventi selvicolturali e con stuoie biodegradabili ottenute da sacchi di iuta riciclati.

Questo progetto rappresenta un'importante esperienza dal punto di vista ambientale, per il recupero dell'area degradata, ma anche per valutare l'interesse a intraprendere interventi di valenza ambientale da parte di soggetti privati e la possibilità di attivare meccanismi di pagamenti per i servizi ecosistemici e ambientali (PSEA) previsti dal collegato ambientale, per i quali si attendono i decreti attuativi. Nella seconda annualità del progetto Urban forestry sono previste misure sperimentali per la validazione dei risultati ottenuti dai modelli di calcolo degli assorbimenti, la definizione delle linee guida di gestione del verde urbano in chiave ecosistemica, oltre ad un'attività di sensibilizazione per l'avvio di progettazioni analoghe.

 

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