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Si fa in fretta a dire pesticidi

Cosa sono, a cosa servono e come vengono usati i prodotti fitosanitari in Piemonte

  • Emanuela Celona
  • Settembre 2017
  • Martedì, 5 Settembre 2017
Si fa in fretta a dire pesticidi

Chiunque di noi ha usato, almeno una volta nella vita, un pesticida. Sono infatti pesticidi - più correttamente biocidi, ovvero prodotti ideati per ammazzare organismi nocivi – l'antitarlo, lo zampirone, la candeggina, l'ammoniaca. l'acido muriatico. Fanno parte dei pesticidi anche i prodotti fitosanitari che, a differenza dei biocidi, sono sostanze che limitano lo sviluppo delle avversità biotiche al fine di proteggere piante e organismi vegetali utili in genere, ma che possono trovare anche altre applicazioni.
Gli utilizzi dei prodotti fitosanitari sono molteplici: dal settore agricolo, a quello civile - dove ad esempio sono largamente usati per contenere le piante infestanti che crescono lungo le infrastrutture stradali – a quello archeologico, dove preservano i reperti dalle piante invasive.

A regolamentare l'uso di queste sostanze – molte comunque nocive per l'uomo - è l'Unione europea che dal 2012 ne ha limitato l'uso per ridurre i rischi che incombono sull'ambiente e sulla salute umana.

Intanto, proprio dal Piemonte, è partito il divieto, per le aziende che aderiscono alle misure agroambientali del Piano di Sviluppo Rurale (PSR), all'uso di un fungicida, il chinossifenche che dal 2021 sarà bandito da tutta l'Unione europea, in quanto sostanza pericolosa. Un ulteriore limite all'utilizzo di alcuni prodotti fitosanitari è poi arrivato, in Italia, dal Ministero dell'Ambiente che precauzionalmente, come ulteriore livello di protezione finalizzato alla salvaguardia dei siti di Rete Natura 2000, vieta l'uso dei prodotti fitosanitari che altrove sono autorizzati in deroga eccezionale.
Mentre nell'ambito del PSR è stato introdotto un sistema premiante per tutti quegli agricoltori che si impegnano a limitare l'uso dei prodotti fitosanitari se adottano le pratiche della produzione agricola integrata, ossia a basso apporto di prodotti fitosanitari.

Oggi, infatti, un'azienda agricola può crescere se diversifica i prodotti che produce e se fa un uso sostenibile e ragionato anche dei prodotti fitosanitari. Le linee guida dell'Unione europea adattate sulle varie problematiche presenti nei siti di Rete Natura 2000 tendono a eliminare gli effetti dannosi su specie e habitat. Per cui ogni agricoltore è tenuto a verificare sull'etichetta dei fitosanitari che utilizza, se il prodotto non risulti dannoso per l'ambiente. Nel caso in cui l'Ente parco faccia delle verifiche e trovi incongruenze, può anche vietare l'uso del prodotto.

Per approfondire la conoscenza sull'argomento, questo è quanto ci ha spiegato le funzionarie del settore regionale Tutela delle acque

Cosa sono i prodotti fitosanitari

Il termine "pesticidi" è comunemente usato come sinonimo di prodotti fitosanitari. Il termine "pesticidi" è tuttavia un termine più ampio che comprende anche i "biocidi" che servono a debellare organismi nocivi e portatori di malattie come ratti e topi e insetti che possono danneggiare manufatti (i tarli del legno utilizzato per i mobili, le case, opere lignee – statue). Mentre i prodotti fitosanitari, traduzione dall'inglese di Plan Protection Product, servono a contrastare le diverse avversità che possono colpire la vegetazione, sia utilizzata a scopi agricoli, sia food (alimentazione per l'uomo), sia feed (alimentazione animale), sia energy crop (vegetali da cui si ricava bio combustibile), sia forestali, sia extragricoli.

A cosa servono i prodotti fitosanitari

I prodotti fitosanitari vengono utilizzati principalmente per mantenere in buona salute le colture e impedire loro di essere distrutte dalle avversità biotiche (virus – batteri – funghi - nematodi – acari – insetti – piante infestanti e parassite). Comprendono erbicidi, fungicidi, insetticidi, acaricidi, nematocidi, fitoregolatori e repellenti.

In ambito extragricolo possono essere utilizzati per il contenimento della vegetazione che può provocare allergie o compromettere i manufatti (ad es. deve essere garantita la stabilità delle infrastrutture per l'alta velocità evitando di essere danneggiata dalle radici delle piante, oppure mantenere integri i reperti archeologici, le mura storiche degli insediamenti medievali).

Come vengono abitualmente usati i fitosanitari in agricoltura

I prodotti fitosanitari contengono almeno una sostanza attiva. Tali sostanze possono essere sostanze chimiche oppure microrganismi, inclusi i batteri, che permettono al prodotto, detto anche formulato commerciale, di svolgere la sua azione.
Possono essere usati sottoforma polverulenta per la concia dei semi; oppure distribuiti sulla superficie agricola prima della semina per il diserbo in presemina, pratica sempre meno utilizzata perché troppo generica che non mira al contenimento di uno specifico problema; diserbo in post emergenza, finalizzato al contenimento delle piante infestanti effettivamente riscontrate; trattamenti fungicidi, sempre più spesso attivati attraverso comunicazioni agli agricoltori di "alert" derivanti dall'elaborazione – mediante appositi modelli matematici - di dati delle centraline agrometeo che tengono conto di diversi parametri (Temperatura, umidità, evapotraspirazione, ecc.) o da captaspore, ossia centraline un po' come quelle dei pollini, volte a raccogliere le prime spore fungine prodotte; trattamenti insetticidi, che in alcuni casi hanno lo scopo di contenere lo sviluppo di nuovi organismi sfruttando la cosiddetta "confusione sessuale", ossia attirando i maschi nelle trappole con dei feromoni di sintesi, evitandone quindi l'accoppiamento.
Non tutti possono utilizzare i prodotti fitosanitari, ma è necessario essere in possesso di un patentino che abilita al loro acquisto e utilizzo.

Quali sono i limiti e le 'concessioni' in merito a tali prodotti? E perché vengono individuati dei limiti

Le sostanze attive sono autorizzate a livello europeo da una apposita commissione in seguito alla presentazione di un fascicolo che deve riportate tutte le informazioni richieste volte a valutare l'impatto sulla salute umana, il destino e comportamento nell'ambiente, la persistenza, il bioaccumulo, la tossicità, la eco-tossicità, il destino e il comportamento per quanto riguarda le acque sotterranee, solo se vengono rispettati tutti criteri contemplati dal regolamento 1107/2009.
I formulati commerciali contenenti la o le sostanze attive sono poi autorizzati a livello nazionale dal Ministero della Salute.

Segnalazioni utili e specifiche che riguardano il territorio piemontese

Al fine di diminuire l'inquinamento da prodotti fitosanitari evidenziato dal monitoraggio ambientale regionale nelle acque superficiali e sotterranee dell'area a vocazione risicola, la Regione Piemonte ha adottato lo scorso anno misure obbligatorie per limitare l'impiego di 4 prodotti fitosanitari.
I risicoltori hanno compreso l'importanza di questo provvedimento e dall'elaborazione dei risultati 2016 derivanti dal monitoraggio ambientale regionale delle acque superficiali, effettuato da Arpa Piemonte, emerge una evidente riduzione della presenza di queste quattro sostanze nell'area a vocazione risicola.
La collaborazione che si è creata, grazie anche al Protocollo d'intesa, sottoscritto dalle parti in data 14 giugno 2016, evidenzia come sia possibile utilizzare in modo sostenibile i prodotti fitosanitari rispettando l'ambiente e la salute umana.

 

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