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Quattro passi di salute nel parco

Il termine One Health indica una visione globale del modo in cui gli stili di vita e le condizioni ambientali determinano lo stato di salute, ed è ormai riconosciuto dalle principali istituzioni e organizzazioni internazionali insieme al concetto di sanità pubblica ecologica.

  • Laura Succi
  • Gennaio 2022
  • Venerdì, 14 Gennaio 2022
Quattro passi di salute nel parco

Il termine One Health entra nel Glossario dell'OMS (Organismo Mondiale della Sanità) già nel 1998 nell'Health Promotion Glossary (WHO1998). Si tratta di una visione globale del modo in cui gli stili di vita e le condizioni ambientali determinano lo stato di salute, affermatasi in relazione ai problemi sanitari più diffusi e al loro legame con quelli ambientali emergenti, introducendo così il concetto di sanità pubblica ecologica.

La One Health è riconosciuta ufficialmente anche da tutte le Organizzazioni internazionali, dalla Commissione Europea e dallo Stato italiano - Ministero Salute: anche perchè i batteri non conoscono confini e la strategia One health la strategia vincente in tutti i settori che beneficiano della collaborazione tra diverse discipline professionali: medicina umana e veterinaria, settore agroalimentare, ambiente, ricerca e comunicazione, economia e altre ancora.

A maggior ragione, in tempi di pandemia, One Health è giusto quanto ci occorre per affrontare le nostre paure, che ci fanno sentire più fragili e rinchiudere nelle nostre case – il nostro bozzolo - identificato come unico "luogo sicuro". In questo concetto di sanità pubblica ecologica viene messo nero su bianco che la salute di animali, piante, ambiente ed esseri umani è interconnessa e da ciò deriva il nostro 'stare bene', il che comporta anche l'uscire quanto più possibile, muoversi, camminare e respirare nella natura. Meglio se accompagnati dai nostri amici fidati a quattro zampe, senza dimenticare che anche loro hanno diritto a stare bene, e che siamo noi, a cui si affidano incondizionatamente, a renderglielo possibile: non è, infatti, sufficiente amarli, è indispensabile anche conoscerli e capirli.
Gli animali hanno vista, udito e soprattutto olfatto diversi da quelli delle persone, hanno una percezione del mondo che li circonda molto diversa dalla nostra e, di conseguenza, umanizzarli significa non soddisfare le loro esigenze etologiche e il loro benessere.

Conoscere i nostri amici a 4 zampe

"Un cane portato costantemente in braccio o in carrozzina per non sporcarsi le zampe, costretto a indossare indumenti spesso ridicoli, toelettato per motivi estetici, tosato pensando di proteggerlo dal caldo o obbligato a portare pannoloni per gli escrementi è un giocattolo apparentemente amato dai suoi proprietari, ma in realtà è un essere sconosciuto che andrebbe almeno rispettato nella sua diversità", afferma Paolo Guiso, medico veterinario, referente della Regione Piemonte per gli Interventi Assistiti con Animali e Coordinatore della Commissione regionale di Pet Therapy. E aggiunge: "Gli animali non scelgono di andare al centro commerciale, né al museo, né a fare shopping nelle vie del centro. Preferiscono, di gran lunga, correre in mezzo al fango, non importa se con la pioggia o con la neve, è nella loro natura. Non hanno nemmeno bisogno di attrezzature, impermeabili, scarponi o tute subacquee, sono nati per vivere in un mondo nel quale gli umani sono dei compagni di viaggio e non necessariamente dei padroni e questo è un assunto difficile da comprendere. Bisognerebbe ricordare che non sono venuti sulla Terra quando l'uomo ha inventato i salotti e i televisori ma molto molto tempo prima...". 

Guiso sa bene che capire le esigenze dei nostri amici quadrupedi e il loro linguaggio è fondamentale anche per poter partecipare a eventi di gruppo, evitando di creare tensioni tra cani e scompiglio tra i convenuti a due gambe, ma soprattutto per preservare dallo stress il proprio animale: "Se so che il mio cane ha paura degli esseri umani e dei suoi stessi simili, non lo porto di punto in bianco in mezzo a loro. Posso però lavorare sul problema fornendogli stimoli a piccole dosi: potrò iniziare esponendolo in passeggiate in cui ogni tanto si incontra qualcuno, ad esempio. Un errore grave sarebbe, invece, buttarlo nella folla pensando di farlo abituare velocemente: in questo modo ottengo l'esatto opposto, terrorizzandolo".

Diego Rendini, altro medico veterinario comportamentalista, pone l'accento sui benefici ma anche sui rischi legati alla scelta, fatta a volte in modo superficiale, di introdurre animali, cani in particolare, nelle realtà famigliari. Perchè questa scelta avviene spesso senza tener conto che la convivenza con gli animali domestici deve essere una decisione consapevole, in cui le esigenze delle persone devono risultare compatibili con quelle degli animali. Al fine di evitare situazioni di difficile gestione è sempre bene rivolgersi a veterinari esperti nella prevenzione dei disturbi comportamentali anche prima di adottare un cucciolo, sarà così il medico a consigliarci sulle decisioni da prendere e a seguire l'animale durante tutta la sua vita. Con il senno del poi, purtroppo capita che siano molte le persone che dicono: "A saperlo prima, non l'avrei preso. Oppure: mi ero informato ma non mi avevano detto cosa mi sarei dovuto aspettare...".

Come si sceglie un cane?

Una potenziale causa di guai è scegliere il nuovo amico solo per ragioni estetiche: "Ho visto la sua foto, è stata un'emozione grande, non potevo non portarlo a casa". Ottimo, ma è un rischio.

Guiso rincara la dose: "Se sento dire che l'esigenza è quella di volere quella razza e quella soltanto, col pelo lungo, di quattro mesi... bisogna tenere presente che non la si trova sugli scaffali del supermercato...! Così, per soddisfare la voglia, uno va magari a impegolarsi in vari circuiti: il primo è Internet - siamo sicuri che smanettando un po', un cane verde a strisce rosse alto trenta centimetri lo troviamo?? Meglio invece soffermarci sui possibili esiti della convivenza!!".

Altro sistema oggi molto diffuso per ottenere in adozione nuovi amici a quattro zampe è quello di ricorrere ai numerosi canili presenti nel sud Italia che attraverso le cosiddette "staffette" consegnano gli animali ovunque ne venga fatta richiesta. Rendini impone però una riflessione: "Le Associazioni che se ne occupano lo fanno con le migliori intenzioni, ma un cane che ha vissuto per i primi cinque o sei mesi libero, nelle campagne e successivamente ospitato in un rifugio, e che di punto in bianco viene caricato su un furgone e magari dopo un lungo viaggio arriva nel centro di Torino, tra le mura di un appartamento, che capacità avrà di adattarsi a tutti i nuovi stimoli ambientali e sociali? Purtroppo molto bassa: facilmente sarà un cane timoroso, insicuro, restio a uscire di casa, ad andare passeggio, ma addirittura a sporcare all'esterno". Scegliere un cane è una cosa bellissima ma seria, non dobbiamo farci guidare solo dal cuore, perchè non è un gioco.

One health a Torino

Per tutto il 2022, ci sarà un campo pratica di One health nelle prossimità di Torino, nel Parco Le Vallere a Moncalieri. La chiamata recita così: Parlane col tuo medico  - "Quattro passi di salute nel parco", incontri, cammino, animali, natura, stili di vita. E' un programma di una serie di incontri dedicati, in particolare, a persone di qualsiasi età che, afflitte da patologie croniche, possono trarre vantaggio dal movimento, sole o in compagnia dei propri cani. Le attività vedranno la presenza di operatori di fitwalking ed educatori cinofili il cui compito sarà quello di affiancare uomini e animali per utilizzare al meglio il tempo dedicato all'attività fisica.

Camminate sì, ma non solo, anche serate in compagnia di esperti, mostre e convegni, letture, aneddoti e curiosità sulla storia dal Po e sulle società remiere, nella misura consentita dal proseguire della pandemia.
Tra i titoli in programma: "Cuore e ipertensione", "Nel parco in sicurezza: gli insetti vettori", "Essere sovrappeso e le attività all'aperto", "Una sola salute – uomo, animali, ambiente", "Fotografare il fiume ieri e oggi", "I bambini e il movimento: dov'è finito il cortile", "Alimentazione e nutrizione – alle origini del cibo".

Tutte le iniziative, che inizieranno nella seconda metà di gennaio, si svolgeranno presso Cascina Le Vallere, sede dell'Ente di gestione delle Aree Protette del Po Piemontese.

Nella stessa sede verrà messa a disposizione dell'utenza anche una segreteria dove, per due giorni alla settimana, dei volontari forniranno indicazioni sulle attività, sugli incontri e provvederanno alle iscrizioni. Tutte le informazioni sono su www.amarpiemonte.org

Importante! Presso la segreteria, sarà possibile avere assistenza per l'attivazione del Fascicolo Sanitario Elettronico, operazione richiesta anche per la partecipazione alle attività motorie ed estremamente utile per la valutazione dell'efficacia di quanto svolto. Un servizio organizzato dall'Associazione Malati Reumatici del Piemonte (AMaR Piemonte) in collaborazione con altre associazioni, enti e istituzioni, tra le quali l'Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese.

 

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