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Dai bonobo a scuola di amicizia

  • Carlo Grande
  • Agosto/Settembre 2012
  • Venerdì, 31 Agosto 2012


di Carlo Grande
Gran cosa l'amicizia. Eppure oggi molti confessano di non avere amici, di non riuscire ad avere profonde relazioni affettive, il che può provocare grandi problemi psicologici: milioni di persone non conoscono nessuno degno di confidenze e di fiducia, nemmeno il partner riesce a colmare quel vuoto. Se ne vanno in giro guardandosi in cagnesco, tristi, lavorando male, vivono male, condannati a parlare solo con se stessi: e l'uomo, solo con se stesso, è in cattiva compagnia... L'amicizia, l'altruismo, l'alleanza tra gli uomini sono essenziali per vivere. Lo insegnano persino gli animali, i bonobo in particolare, le scimmie più sexy e altruiste del mondo. Vivono nel cuore della foresta del Congo, sono il mito di pacifisti, gay e femministe perché hanno abolito l'aggressività e la violenza e l'hanno sostituita con il sesso: lo fanno ogni 65 minuti, in tutte le posizioni possibili (compreso il bacio in bocca) con tutti i partner - maschi o femmine – che incontrano. Si amano a oltranza, insomma. Una meraviglia del creato, che ha un significato simbolico virtuosissimo e non certo di pruderie: i bonobo – cugini strettissimi di scimpanzé e umani, dividono con noi il 99,9% del Dna - dicono che la natura non è solo zanne e artigli insanguinati, ma cooperazione e altruismo. Fra i bonobo non volano pugni o pietre, si accarezzano, si abbracciano...Alla fine si mettono d'accordo per dividere cibo e fatiche. Insegnano le vie della tolleranza, virtù indispensabile per sopravvivere. Lo sanno le aziende in cui la gente perde più tempo a schivare i colpi bassi che a lavorare: l'eccesso di competizione è nefasto. Meglio la "bonobo's way": comandano le femmine e i maschi sono vispi e per nulla rammolliti, non "macho" come gli scimpanzé, hanno l'aria perennemente soddisfatta... Siamo più furbi noi umani o loro? Molte specie di primati hanno un quoziente di intelligenza elevato, pari a quello di un individuo appena un po' stupido. Tante scimmie se la caverebbero benissimo nella nostra società, anzi, sarebbero meno dannose di tanti uomini. Peccato che i bonobo si stiano estinguendo (ne restano ventimila), perché tagliamo la foresta primaria in cui vivono. Ecco, amicizia e fiducia sono in estinzione, come i bonobo. Perché l'unico modo per avere un amico è esserlo con qualcuno. Occorrono disponibilità, sensibilità, fiducia. Se l'egolatria imperversa, come scalfire i bastioni (e i bestioni) dell'indifferenza, la pigrizia e la paura che consigliano riserbo, solitudine? Come scovare "il codice d'ingresso al dolore" degli altri, come dice De Gregori? L'amicizia è vitale, la sua mancanza ha sulla psiche gli stessi effetti che un'alimentazione sbagliata ha sul corpo. Ci si può ammalare, si può morire di troppo riserbo. Diciamo continuamente "io", "io"... "Giovanotto, basta parlare di me... Mi dica: ha letto il mio ultimo libro?". Persino Goethe e Schiller erano amici, si citavano a vicenda. Uno famoso è una persona che non ti sta ad ascoltare se non parli di lui. Oggi ti scaricano addosso i problemi fregandosene dei tuoi. Viene voglia (me la procurerò a Carnevale) di estrarre dalla tasca un'orecchia di gomma e metterla sul tavolo dicendo: "Ecco, parla con lei che io ho da fare, me ne vado". Da solo, naturalmente.

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