Sono tanti i misteri che ci circondano. Alcuni piccoli e trascurabili ("négligeables", direbbero i francesi), come: "Ma era proprio Francesca la ragazza bionda vista da Lucio Battisti e Mogol?"; altri sono oziosi ("È nato prima il bere o la sete? "), altri importantissimi: "Chi siamo?", "Dove andiamo?", "Esiste l'aldilà?" si chiede Woody Allen (e aggiunge: "E soprattutto, potremo fare la doccia?"). Fra quelli di portata media c'è il mistero della puzza che da qualche mese avvolge Torino certe sere: se ne sono accorti molti cittadini, qualcuno scrive ai quotidiani: "È da un paio di mesi – scrive Giovanna - che in un ampio raggio di San Salvario, a ore svariate del giorno e della notte, si percepisce nell'aria un odore nauseabondo che penetra anche nella case a infissi chiusi. Cosa stiamo respirando? Decomposizione o solventi vari? Mi fa sorridere l'imputazione dei vari veleni solo al traffico caotico di questa città, a quanto pare c'è dell'altro. Alle autorità preposte alla cura dell'aria chiedo risposte". Atteggiamento molto sabaudo: si chiede alle autorità preposte. Finora, mistero. Anni fa avevo scritto un racconto che parlava di una puzza nel quartiere dove abitavo da giovane. Esisteva sul serio, proveniva da una discarica. In quei racconti "ecologici" – di aria, di terra, di acqua e di fuoco – riprendevo alcuni articoli scritti per il mio giornale. Oggi, come allora, di misteri ce ne sono in quantità, ma se ne trova una pallida traccia nella letteratura. È tutto un bulinare, un cesellare, un lanciare piccoli petardi (come nel mondo dell'arte), ma le cose essenziali raramente vengono fuori. Eppure le cose essenziali nella vita sono così poche: cibo sano, aria pulita, un Dio e qualche ideale sulla nostra testa, nonché un tetto, anche gravato da Ici o Imu. Altre volte invece i problemi li creiamo noi, con cose inessenziali: abbiamo sempre bisogno di una novità all'ora, ogni mezz'ora, ogni giorno una giornata storica. Perché? La natura e i suoi figli più sani, gli animali e i bambini, possono semplificare le nostre menti, farci uscire dalla prigione di pensieri che ci costruiamo. Lo dice un simpatico libro che si intitola Guardiani dell'essere (edizioni L'Età dell'Acquario, testi di Eckhart Tolle e disegni di Patrick McDonnell), spiega come cani e gatti possano esserci d'aiuto: "Ho vissuto con molti maestri zen, erano tutti gatti", dice l'autore. E ancora: "La maggior parte di noi vive in un mondo di astrazioni mentali, di concettualizzazioni e di produzione di immagini", insomma, in un continuo "rumore mentale" a volte inutile. "Mmm, cosa c'è nella mia lista di cose da fare oggi?", si chiede un'ape. "Solo fare l'ape", è la risposta. Gli animali, come i bambini, ci aiutano a recuperare la semplice gioia di esistere. Il cane è nell'"adesso", festeggia la vita continuamente: a qualcuno – come Safira, il golden retriever di mio fratello – basta lo sguardo del padrone per muovere la coda, gratis. E intanto il gatto fa le fusa. Nel libro, un cane e un gatto dialogano: "Stavo pensando a tutti i miei problemi.", dice il gatto. "Stavo pensando a tutto il dolore del passato e a tutte le incertezze del futuro. E poi pensavo a quanto poco tempo ci sia. cosa posso fare?". "Smetti di pensare", risponde il cane. Tante domande, tutte in una volta, sono pericolose, anche se al destino non si sfugge e a certi punti interrogativi nemmeno. Dunque, se gli animali possono aiutarci, dovremo sguinzagliare un bel segugio in periferia per risolvere il mistero della puzza su Torino?
Piemonte Parchi
Puzze, misteri & Grandi Domande
- Carlo Grande
- gennaio-febbraio 2012
- Domenica, 8 Gennaio 2012