Da tempo si sa che uno dei principali effetti del cambiamento climatico è la scomparsa di molte specie animali.
In questo caso parliamo delle lucciole: quel minuscolo insettino alato che rende le notti un po più magiche grazie a quella fioca luce (bioluminescenza) che di notte risalta su tutto. O forse sarebbe meglio dire "risaltava su tutto" considerato che, ormai, è diventato raro vederle brillare nei campi. Il motivo?
Questi insetti (lampiridi) sono animali tanto affascinanti quanto sensibili ai cambiamenti del clima e risentendo della salubrità dell'aria, sono molto delicati. I cambiamenti climatici, in atto in tutto il Mondo, infieriscono molto su questa specie di insetto, e non solo.
Cementificazione e agricoltura intensiva, con l'uso smisurato di pesticidi, hanno eliminato lumache e chiocciole, fonti di nutrimento per le larve delle lucciole, mettendo così a rischio la sopravvivenza della specie. Da non dimenticare che anche l'inquinamento luminoso fa la sua parte, non permettendo alle nostre lucciole di riconoscersi nel momento del corteggiamento. Cosa che avviene poiché il fenomeno della bioluminescenza serve alle lucciole come rituale di corteggiamento, finalizzato all'accoppiamento.
Le lucciole sono un indicatore naturale della qualità dell'ambiente e stanno scomparendo sempre di più in tutto il Mondo, soprattutto nelle zone della Malesia e in Europa, proprio per la situazione degli habitat di questi luoghi.
Sarebbe bello poter scendere da casa e vedere svolazzare in giro, ancora, questi insetti nei parchi come qualche anno fa ma, purtroppo, l'aria e l'ambiente si stanno logorando sempre di più a causa dell'inquinamento e magari tra qualche anno non se ne riuscirà a vedere più nemmeno una.