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Il Piemonte per il clima

Dal 30 novembre all'11 dicembre si svolgerà, a Parigi, la XXI Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che persegue l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas inquinanti. Mantenere l'aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2 °C diventa indispensabile per evitare le pericolose conseguenze innescate dai cambiamenti climatici.

  • di Emanuela Celona
  • Novembre 2015
  • Venerdì, 27 Novembre 2015
Il Piemonte per il clima

Non sarà facile, dato il clima internazionale (e non atmosferico) che si respira, ma si svolgerà lo stesso. Anzi potrebbe arrivare proprio da qui, da un appuntamento dedicato alla salvaguradia dell'ambiente di tutto il Pianeta, una importante risposta a chi - lo stesso Pianeta - lo vuole distruggere, disseminando terrore e violenza tra i popoli.

Dal 30 novembre all'11 dicembre si svolgerà, a Parigi, la XXI Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che persegue l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra, al fine di mantenere l'aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2 °C per evitare le pericolose conseguenze innescate dai cambiamenti climatici.

In previsione di questo importante appuntamento, La Regione Piemonte ha aderito al "Protocollo Under 2 Mou, Subnational Global Climate Leadership Memorandum of Understanding" che raccoglie l'impegno dei governi sub-nazionali per la riduzione delle emissioni globali. Il principio guida del memorandum, da cui il nome Under 2, è il contenimento del riscaldamento globale a meno di 2°C entro il 2050. Un documento importante proprio in vista della XXI Conferenza delle Parti (COP 21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC).

In particolare il Piemonte intende intraprendere azioni che mirino alla riduzione dei gas attraverso politiche di incentivazione nell'utilizzo di mezzi ad emissioni zero e con la progressiva riduzione nell'utilizzo dei mezzi con motorizzazione endotermica, sia per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, sia per quanto riguarda la mobilità privata e commerciale; attraverso la riqualificazione energetica del sistema di riscaldamento domestico, con particolare attenzione al patrimonio edilizio realizzato tra gli anni 60 e gli anni 90; attraverso l'applicazione delle BAT ( Best Available Techniques) ai nuovi stabilimenti industriali o alla riqualificazione impiantistica  di quelli esistenti e con l'applicazione di BAT nel settore agricolo, con particolare attenzione al sistema dei reflui zootecnici.

Ridurre le emissioni significa mitigare gli effetti dovuti ai cambiamenti climatici e prevenire i danni alla salute provocati dall'inquinamento atmosferico. Con la sottoscrizione dell'impegno Under2Mou, il Piemonte assume l'ulteriore impegno di ridurre dell'80% - entro il 2050 - le emissioni di gas serra, rispetto alle emissioni del 1990.

Inoltre, il Piemonte ha invitato il Governo italiano a farsi promotore, anche nel quadro europeo, di più decise politiche di riduzione delle emissioni di CO2, in particolare nelle aree urbane, più vulnerabili agli effetti climatici e di accogliere la richiesta del Comitato delle Regioni europee di ridurre entro il 2030 del 50% le emissioni di gas che provocano l'effetto serra.

In occasione del summit di Parigi, sono molte le iniziative nate spontaneamente dai cittadini preoccupati per il futuro del Pianeta, come la Marcia globale per il clima in programma sabato 29 novembre che coinvolgerà 1600 città di tutto il mondo. (Fonte: http://www.consiglioregionale.piemonte.it/)

Il significato di COP 21

L'appuntamento di Parigi vuole inviare un segnale importante e testimoniare l'impegno di tutti i Governi di tutti i Paesi coinvolti verso la riduzione delle emissioni, compresi i Paesi che più faticano a tenere sotto controllo le proprie emissioni.

I negoziati delle Nazioni Unite su come affrontare il cambiamento climatico sono in corso dal 1992, quando è stata firmata la Convenzione quadro sul clima. Il protocollo del 1997 di Kyoto è ancora in vigore e fissa obiettivi precisi e vincolanti per la riduzione delle emissioni ma, tuttora, solo 38 Paesi hanno ridotto le loro emissioni per un valore pari al 12% delle emissioni globali.
La conferenza di Copenaghen nel 2009 non si è conclusa con un accordo globale sulle emissioni, giuridicamente vincolante, come era auspicabile, ma ha incoraggiato molti Paesi ad assumersi impegni e responsabilità per un'economia sostenibile. La conferenza di Durban, avvenuta due anni dopo Copenaghen, ha impegnato gli Stati membri a ridurre le proprie emissioni entro il 2015.

I Paesi dell'Unione Europea hanno già iniziato la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio e hanno dimostrato che la protezione del clima e la crescita economica vanno di pari passo. Tra il 1990 e il 2014, le emissioni dell'UE sono diminuite del 23%, mentre l'economia è cresciuta del 46%. Le ultime proiezioni mostrano che l'Unione europea si sta dirigendo verso una riduzione del 24% entro il 2020 solo con le misure attualmente in vigore.
Inoltre, l'UE si è impegnata a ridurre le emissioni di almeno il 40% entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990) come parte del suo contributo per l'accordo di Parigi. Ciò è coerente con un percorso efficiente che porta l'Europa a ridurre le emissioni dell'80-95% entro il 2050.

In termini economici, l'Unione Europea, nel 2014, ha speso 14,5 miliardi di euro in finanziamenti pubblici per aiutare i Paesi ad affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici e per incentivare gli sforzi a ridurre le emissioni. Almeno il 20% del bilancio sarà speso in azioni per il clima da perseguire entro il 2020. Ciò significa che almeno 14 miliardi di euro, una media di 2 miliardi di euro l'anno di contributi pubblici, sosterranno le iniziative dei vari paesi europei intraprese nell'interesse di un'economia ecosostenibile tra il 2014 e il 2020.
(Fonti: http://europa.eu - http://ec.europa.eu/clima/events/articles/0107_en.htm)

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