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I vincitori del concorso fotografico #PostiDaLupi

A cosa corrisponde nell'immaginario collettivo un "posto da lupi?". Le risposte nelle foto vincitrici del concorso fotografico #PostiDaLupi.

  • Emanuela Celona
  • Gennaio 2016
  • Giovedì, 28 Gennaio 2016
I vincitori del concorso fotografico #PostiDaLupi

A cosa corrisponde nell'immaginario collettivo un "posto da lupi?" Si tratta di un'idea ricorrente o di qualcosa che cambia nel tempo e nello spazio? Nato nell'ambito del progetto LIFE WOLFALPS il concorso #PostidaLupi ha invitato il pubblico a condividere attraverso il mezzo fotografico la molteplicità delle letture, dei paesaggi e dei contesti naturali in cui il lupo già è presente o sta arrivando, sovrapponendo in alcuni casi le sfere della realtà e dell'immaginazione. 

La foto vincitrice è di Batti Gai che ha fotografato un "Lupo maschio, capriolo e volpe" catturati in un'area protetta piemontese, il Parco Orsiera Rocciavrè, in provincia di Torino. L'immagine è semplice ma non banale – ha argomentato la giuria – Il lupo ha trascinato la sua preda insanguinata in un luogo sicuro, una volpe ha seguito quelle tracce e si confronta con il re dei predatori, quasi a dire "non fare caso a me, io aspetterò". In questa fotografia - prosegue la giuria - l'autore mette in luce equilibri importanti e possibili solo quando sono presenti tutti i giocatori nel grande campo da gioco chiamato ecosistema. Un posto da lupi, dove il lupo si vede. Uno scatto che congela un atto di predazione, forse l'attività del lupo più conosciuta, che però perde la sua drammaticità per diventare descrizione zoologica ed ecologica".


La seconda immagine selezionata è di Federico Baronti, intitolata "Rabbit's forest – La Preda" scattata sul Monte Parodi, in provincia di La Spezia. Un "Posto da lupi" nella mente umana – sottolinea la giuria – dove il lupo è anche suggestione per definire luoghi sconosciuti". L'immagine ritrae una "preda-umana che sembra nostro cicerone in un luogo oscuro, ma che allo stesso tempo non convince e di cui non ci fidiamo mai del tutto. Una foto non scontata, scattata con un'ottima tecnica.


La terza foto vincitrice intitolata "Dove il lupo è talmente protetto da essere stato messo in gabbia" è di  Francesca Palombo che ha inviato la sua immagine da Civitella Alfedena, in provincia dell'Aquila. In questa immagine - commenta la giuria - si possono scorgere l'Italia e le nostre montagne, fatte di borghi inclusi nelle colline e nei boschi. Lungo le rive sonnecchianti del lago sembra debba spuntare da un momento all'altro un piccolo gruppo di lupi per la prima abbeverata del mattino. Una foto di paesaggio intima, in cui la presenza della natura e dell'uomo appaiono in equilibrio armonico.

Si aggiunge ai tre premiati dalla giuria anche un quarto vincitore indicato dalla rete attraverso le preferenze espresse sui social: l'immagine dal titolo "Si alza il sipario, entro in scena" è stata scattata nel Parco Nazionale del Pollino da Nicola De Marco.

La giuria, riunita al MUSE – il Museo delle Scienze di Trento ha esaminato tutte le immagini pervenute, adottando come criteri di scelta tre indicatori: l'originalità nell'interpretazione del tema, l'aderenza, e l'incisività ed espressività delle immagini.
Sono arrivate a concorrere più di 500 fotografie provenienti da tutte le regioni d'Italia che hanno dato espressione alle emozioni che il lupo suscita da sempre nell'uomo. 1061 persone le persone coinvolte nel progetto, 174.358 gli utenti raggiunti attraverso i canali social.

Ai vincitori uno speciale viaggio-premio nel Parco Naturale della Lessinia e la possibilità – nella primavera 2016 – di far parte di una mostra fotografica negli spazi del MUSE.  Sempre nella primavera 2016 sarà possibile vedere le immagini all'interno della mostra #PostiDaLupi che - negli spazi del MUSE - presenterà anche i 30 scatti selezionati come finalisti.

Il progetto LIFE WOLFALPS

Il progetto LIFE WOLFALPS, cofinanziato dall'Unione Europea nell'ambito della programmazione LIFE+ 2007-2013 "Natura e biodiversità", ha l'obiettivo di realizzare azioni coordinate per la conservazione a lungo termine della popolazione alpina di lupo in sette aree chiave, individuate in quanto particolarmente importanti per la presenza della specie e/o perché determinanti per la sua diffusione nell'intero ecosistema alpino.
Tra gli obiettivi del progetto c'è l'individuazione di strategie funzionali ad assicurare una convivenza stabile tra il lupo e le attività economiche tradizionali, sia nei territori dove il lupo è già presente da tempo, sia nelle zone in cui il processo di naturale ricolonizzazione è attualmente in corso.
Lavorano congiuntamente nell'ambito di LIFE WOLFALPS nove partner italiani (Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime , Corpo Forestale dello Stato, MUSE – Museo delle Scienze di Trento, Ente di Gestione Aree Protette Alpi Cozie, Ente di Gestione Aree Protette dell'Ossola, Consorzio Parco Nazionale dello Stelvio, Ente Parco Nazionale Val Grande, Regione Lombardia, Regione Veneto) due partner sloveni (Triglavski Narodni Park, University of Ljubljana) e numerosi enti sostenitori: tutti insieme, formano un gruppo di lavoro internazionale, indispensabile per avviare una forma di gestione coordinata della popolazione di lupo su scala alpina.
Oltre al monitoraggio, tra le attività previste dal progetto vi sono misure di prevenzione degli attacchi da lupo sugli animali domestici, azioni per contrastare il bracconaggio e strategie di controllo dell'ibridazione lupo-cane, necessarie per mantenere a lungo termine la diversità genetica della popolazione alpina di lupo. Altri importanti interventi riguardano infine la comunicazione, necessaria per diffondere la conoscenza della specie, sfatare falsi miti e credenze e incentivare la tolleranza nei confronti del lupo, così da garantire la conservazione di questo importante animale sull'intero arco alpino.

Tutte le info su LIFE WOLFALPS: www.lifewolfalps.eu

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