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S.O.S. animali selvatici, ecco cosa fare

Come fronteggiare la fauna selvatica ferita o in difficoltà? Se n'è parlato a Modena, in un corso di formazione nato dall'esigenza delle Polizie locali spesso impegnate in questo genere di primo soccorso. 

  • Paola Viviana Trovò
  • Novembre 2021
  • Martedì, 14 Dicembre 2021
S.O.S. animali selvatici, ecco cosa fare

"Modalità operative per fronteggiare la fauna selvatica ferita o in difficoltà": questo il titolo del corso di formazione che si è svolto lo scorso mese di ottobre, a Modena, nato dall'esigenza delle Polizie locali che si trovano a soccorrere, sempre più spesso, animali selvatici in difficoltà. A causa di risorse di personale sempre più ridotte negli Enti deputati al soccorso della fauna (come, ad esempio, la Polizia provinciale), la Polizia locale si trova spesso in prima linea sul territorio a intervenire su questa specifica emergenza e, a volte, senza poter contare sul supporto di un Centro di Recupero di Animali Selvatici (CRAS).

Alla base del corso, l'obiettivo di fornire una preparazione adeguata senza lasciar spazio all'improvvisazione che, in taluni casi, può voler dire perdere l'animale o rischiare di fare del male, anche a noi stessi.

Prima di soccorrere, facciamoci qualche domanda

Bloccare una volpe o un rapace in difficoltà sono stati solo alcuni degli esempi osservati e messi in pratica durante il corso. Ma, oltre alle tecniche di cattura, primo soccorso e liberazione Piero Milani, presidente e fondatore  del Centro di Recupero di Animali Selvatici "Il pettirosso", pone tre quesiti importanti da tenere presente, quando incontriamo un animale selvatico in difficoltà. 

 

 

Primo. Ha davvero bisogno di aiuto?

Per aiutare un animale si deve conoscere la sua etologia. Um animale investito quasi sempre necessita di soccorso ma, un piccolo di uccello o un capriolo, che a prima vista possono sembrare abbandonati, in realtà spesso non lo sono. 

Secondo. A chi devo consegnare l'animale ferito?

A mani competenti ed esperte, meglio se fatte intervenire sul luogo dell'incidente. Quando si trova un animale che necessita soccorso si può essere tentati dal "fai da te" anche per i più nobili dei fini, ma ciò può significare la condanna a morte dell'animale che, anche se portato in un CRAS, non è più salvabile.

Durante le operazioni di soccorso o svezzamento si può essere portati e creare una relazione con l'animale che si sta aiutando. E' invece importante 'non imprintarlo'. Questo può danneggiare l'animale, per suoi futuri comportamenti inopportuni. Ad esempio, un capriolo femmina 'imprintato' non si riconoscerà nel gruppo, vivrà isolata e senza  protezione del branco. Un maschio, invece, si sentirà in competizione con l'uomo nello stesso territorio e potrebbe decidere anche di attaccarlo. Non sono pochi gli episodi di questo tenore, come si può anche ascoltare nella parte finale di un'intervista a Milani su Radio popolare. 

E, anche per questo, l'Emilia Romagna è l'unica regione italiana ad avere direttive precise sui CRAS. 

Terzo. Perché devo aiutare gli animali in difficoltà?

Spesso gli animali selvatici sono in situazioni di difficoltà a causa dell'uomo. Per questo aiutarli, significa riconnettersi con il mondo naturale e avere rispetto per ogni forma di vita.

Ma cosa servirebbe, a livello nazionale, per migliorare il soccorso alla fauna selvatica? Risponde Piero Milani, : "A livello normativo nazionale sarebbe un grosso passo avanti avere una direttiva di riferimento per i Centri di Recupero a cui attenersi. Purtroppo, a oggi, questa è una materia trascurata e a volte accade che chi si occupa di fauna ha scarse competenze, con anche gravi conseguenze e non solo a carico della fauna".

Una nuova edizione del corso

Il corso di formazione su come agire se ci troviamo di fronte a fauna selvatica ferita o in difficoltà è stato organizzato sulla spinta di Fabio Rocco e con il supporto di Elisa Fancinelli (S.U.L.P.M.) - in collaborazione con l'associazione Polizie Locali dell'Emilia Romagna (A.P.L.R.E-R) e del Veneto (A.P.L.V) - è così stato organizzato un corso, della durata di 12 ore, che ha fornito le principali conoscenze operative di primo intervento nelle emergenze più comuni.

L'organizzazione ha previsto il coinvolgimento del CRAS "Il Pettirosso" e del Servizio Veterinario - ASL di Modena, con Cristina Corsini.

Vista la riuscita e l'utilità del corso, è già in programma per i primi mesi del prossimo anno un'ulteriore edizione con più approfondimenti: anche in questo caso, la formazione è rivolta principalmente agli operati di polizia locale, polizia provinciale, guardia-parco e carabinieri forestali.

Per informazioni sul corso:  Fabio Rocco, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

 

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