Usati in agricoltura, ma anche in altri settori, per combattere organismi ritenuti dannosi. I pesticidi sono sostanze chimiche e, come tali, rappresentano un rischio per gli ecosistemi e per l'uomo, poichè in seguito al loro uso, si può rimanere esposti a residui lasciati nell'ambiente.
Non ne sono esenti le acque del Piemonte dove, però, solo il 23,9% dei riscontri totali supera i limiti di legge e, nel 91,5% dei casi, è dovuto al fatto che l'Agenzia Regionale di Protezione Ambientale effettua monitoraggi con un grado di accuratezza molto elevato. L'acqua pura, infatti, è difficile da trovare anche in montagna, dove talvolta si trovano residui - ovviamente in valori molto bassi - di inquinanti trasportati dalle correnti aeree.
In generale, nel rapporto Ispra, sono in tutto 59 le sostanze rinvenute in superficie (le più frequenti: oxadiazon, metolaclor, cloridazon terbutilazina) e 57 nelle acquee sotterranee (le più frequenti terbutilazina - desetil, atrazina, atrazina desetil, terbutilazina, dimetenamide e quinclorac) secondo quanto riportato da "Rapporto nazionale pesticidi nelle acque" dell'Ispra.
Ed è per riqualificare laghi e fiumi piemontesi che la Regione Piemonte ha deciso di destinare 1 milione e 260 mila euro in progetti di riqualificazionedelle acquee. Il bando, rivolto agli enti pubblici interessati a favorire l'ecosistema fluviale e lacuale, ha l'obiettivo di mantenere o recuperare il buono stato delle acque superficiali e sotterranee in conformità con il Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po e del Piano di Tutela delle acque, in via di revisione.
Gli enti beneficiari del bando sono Comuni, in forma singola o associata, Province, Città metropolitana di Torino, Enti gestori delle aree naturali protette e aree della Rete Natura 2000.
Ciascun proponente può presentare, anche in forma associata, fino a due domande di finanziamento per interventi che riqualificano i fiumi e i laghi e le aree circostanti attraverso passaggi per pesci - come la demolizione delle vecchie dighe ed opere trasversali - e migliorano le condizioni idromorfologiche. Fra questi interventi da segnalare la realizzazione di dispositivi che possano riconnettere la continuità biologica dei corsi d'acqua ostacolata da opere idrauliche, il ripristino delle aree umide, e la riduzione dell'artificialità di alvei e sponde.
Il limite massimo finanziabile è fissato a 125mila euro per progetto e per beneficiario. Nei casi in cui il progetto sia presentato in forma associata da più soggetti, potrà essere assegnato un importo massimo di 85mila euro per ciascun beneficiario. Le domande potranno essere presentate in modalità elettronica fino al 15 giugno 2018.