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Biodiversità, la nostra assicurazione sulla vita

Ci fornisce ossigeno, cibo, medicine. Pulisce l'aria, depura l'acqua, ricicla i rifiuti. Protegge i raccolti e ci difende dai disastri ambientali. È la biodiversità, tanto citata ma poco conosciuta di cui torniamo a parlare grazie a un articolo ripescato, in occasione del Darwin Day, nel nostro Archivio

  • Claudia Bordese
  • Agosto 2010
  • Venerdì, 12 Febbraio 2021
Biodiversità, la nostra assicurazione sulla vita

Ci sono parole che entrano nell'uso corrente e diventano moda, finendo con l'essere usate e abusate senza neanche conoscerne il significato. Appartengono a questa lista di termini inflazionati "ecologia" e "globalizzazione", ma anche, recente new entry, '"biodiversità".

Proprio per accrescerne conoscenza e consapevolezza, le Nazioni Unite hanno dedicato a quest'ultima il 2010, dichiarandolo Anno internazionale della biodiversità.
La parola biodiversità abbina due concetti, essere vivi ed essere differenti, e rappresenta la vita in tutte le sue manifestazioni.
Tre sono gli aspetti in cui si manifesta: la grande ricchezza in specie differenti, la variabilità genetica all'interno di una medesima specie e la molteplicità degli ecosistemi, ovvero degli ambienti uniti alle specie che in essi vivono. Dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti l'incredibile varietà di specie viventi che popolano o hanno popolato la Terra sin dalle origini della vita, anche se l'inurbamento e il crescente distacco dal mondo naturale ci portano a considerarle con sempre minore interesse, ignari del loro fondamentale ruolo per la nostra sopravvivenza.

Ne sono state descritte nel mondo circa due milioni, ma si stima che il numero complessivo di specie differenti sia prossimo ai venti. Sono il risultato dell'evoluzione, un processo sempre in corso che agisce grazie ai meccanismi studiati e resi noti da Darwin, variabilità, selezione, adattamento, che a partire dalle prime rudimentali cellule ha permesso alla vita di accumulare un patrimonio enorme, che spazia dai batteri alle balenottere. Indubbiamente un ottimo investimento.

Per biodiversità intendiamo proprio questo: l'enorme ventaglio di specie differenti che popolano il pianeta fin negli angoli più remoti e negli ambienti più estremi. Ma per biodiversità si intende anche la variabilità genetica tra individui della medesima specie. Siamo tutti diversi, e tale diversità offre da una parte la possibilità di colonizzare ambienti differenti, dall'altra la garanzia di riuscire a far fronte a imprevisti mutamenti ambientali, poiché permette alla specie di sopravvivere grazie ai suoi individui geneticamente adatti alle nuove condizioni.
Un passero dotato di maggiore resistenza ai rigori invernali, supererà un'ondata di freddo intenso meglio dei suoi cospecifici, e potrà traghettare la specie fino ai tepori primaverili. Terzo aspetto della biodiversità è quello rappresentato dalla molteplicità degli ecosistemi.

Un ecosistema è costituito da un habitat fisico – lo stagno, la spiaggia, la grotta, gli abissi oceanici, ecc. - e dalle specie viventi che in esso abitano. Si mantiene in equilibrio grazie a una fitta rete di interconnessioni, costituite dalle relazioni che si vengono a creare tra specie differenti e tra queste e l'ambiente, e che permettono il continuo riciclo di energia e materia.
Maggiore il numero di specie differenti, più strette le maglie della rete, più difficile rompere l'equilibrio.

La biodiversità è anche questo. Una specie vivente non è un'entità fine a se stessa. Vive e prospera solo grazie alle sue interazioni con le altre specie. Un leone non può sopravvivere senza una gazzella da cacciare, senza l'erba che deve sfamare la sua preda, senza l'albero che offre ombra ai suoi cuccioli. Ciò dovrebbe aiutarci a comprendere che non è sufficiente conservare una specie in un parco zoologico per salvarla. Ciò che serve è preservare gli ecosistemi, e con essi la fruttuosa sinergia tra organismi viventi e ambiente. Infatti, in un mirabile circolo virtuoso, all'interno di un ecosistema le interazioni tra prede e predatori, ospiti e parassiti, costituiscono la principale fonte di biodiversità, giacché l'incessante necessità di prevalere e sopravvivere porta alla continua evoluzione di nuove specie.
Stabilito cosa si intende quando si parla di biodiversità, scopriamone l'importanza attraverso le sue funzioni.

Le funzioni della biodiversità 

La biodiversità delle piante verdi, dalle alghe alle sequoie, garantisce la produzione di ossigeno e la cattura di anidride carbonica su tutta la superficie del pianeta, mentre le complesse reti ecologiche degli ecosistemi assicurano il funzionamento dei cicli della materia, e quindi la degradazione dei rifiuti organici e la produzione di prezioso humus.

La biodiversità riempie le nostre tavole e ci garantisce il mantenimento delle specie coltivate: la presenza infatti in natura di parenti stretti delle piante di interesse agricolo garantisce un serbatoio a cui attingere per migliorarle o ripristinarle. Grazie alla biodiversità possiamo attenuare il dramma delle api domestiche gravemente colpite da virus e parassiti, essendo garantita almeno in parte l'impollinazione grazie a svariate specie di insetti impollinatori selvatici.

La biodiversità assicura protezione contro disastri ambientali quali frane, valanghe, inondazioni. Piante differenti cresciute spalla a spalla, grazie a radici diversamente strutturate e quindi più strettamente intrecciate, godono di un miglior ancoraggio al suolo, e rappresentano così una valida barriera per valanghe e slavine, mentre il terreno più compatto è meno soggetto a frane. Le rive di fiumi e canali ricche di piante sono per il medesimo motivo meno soggette all'erosione, e la presenza di rami, arbusti e radici trattiene le piene molto meglio di un corso d'acqua con rive cementificate, contribuendo inoltre alla filtrazione e depurazione delle acque.

La biodiversità garantisce maggiore adattabilità complessiva ai cambiamenti climatici, grazie alla variabilità genetica all'interno di ogni singola specie. Assicura inoltre un vasto patrimonio di rimedi naturali cui attingere, come testimoniano le migliaia di proteine nuove individuate in organismi marini di recente scoperta. Inoltre, una fauna più vasta e diversificata offre la possibilità di diluire tra più specie il rischio di essere attaccate da un organismo predatore o comunque nocivo. Non è infine da sottovalutare l'impatto estetico e quindi turistico e pertanto economico di un paesaggio multiforme e diversificato, variopinta cartolina del rispetto ambientale.

La biodiversità assicura dunque la sopravvivenza della nostra giovane specie, fornendoci ossigeno, cibo e medicine, ripulendo l'aria, depurando l'acqua e riciclando i rifiuti, proteggendo i nostri raccolti e salvaguardandoci dai disastri ambientali. Ciononostante, incuranti del suo insostituibile valore, non esitiamo a devastarla e in tal modo – come nella barzelletta più scontata – seghiamo il ramo su cui siamo seduti.

Perchè stiamo perdendo biodiversità 

La biodiversità muta nel tempo, poiché è frutto dell'evoluzione e soggetta quindi a continui cambiamenti. Ma l'impatto dell'uomo, soprattutto negli ultimi 50 anni, sta portando a una diminuzione di biodiversità. Questa perdita deriva dai nostri bisogni crescenti, che soddisfiamo con miopia e ignoranza senza considerare le ricadute. Le minacce alla biodiversità arrivano dalla continua distruzione di habitat, dall'inquinamento di aria, suolo e corsi d'acqua, dal sovrasfruttamento delle risorse.

I bisogni energetici, crescenti in maniera esponenziale, sono soddisfatti senza alcun riguardo per l'ambiente, per cui, senza scomodare i drammi provocati da carbone e petrolio, vengono costruite dighe e centrali idroelettriche che rappresentano insormontabili barriere ecologiche per molte specie ittiche, vengono messi in funzione impianti eolici incuranti dei flussi migratori degli uccelli, vengono esageratamente illuminate le nostre città privando centinaia di specie della benefica protezione del buio.

La biodiversità è minacciata ogni qualvolta il nostro comportamento porta una specie sull'orlo dell'estinzione. Commuove tutti la lenta agonia di tigri e rinoceronti, sacrificati sull'altare di ridicole superstizioni, ma altrettanto grave – pur se meno evidente e soprattutto tenuta in minor conto – è la scomparsa di varietà e sottospecie, ovvero della diversità genetica intraspecifica, un problema che sta compromettendo l'agricoltura mondiale.
L'impossibilità di attingere a gruppi affini per migliorare o sostituire una varietà coltivata colpita da un organismo dannoso, rischia di cavare il pane di bocca a centinaia di milioni di persone, soprattutto oggi che le principali risorse alimentari sono limitate a un numero irrisorio di specie. Diminuire la biodiversità significa muoversi verso un'inquietante omologazione, un pericoloso appiattimento che rende tutti più vulnerabili.

L'uomo non può sopravvivere senza la variabilità della natura. Quali obiettivi è dunque necessario porsi per salvaguardare la biodiversità? Indubbiamente tra i principali ci deve essere quello di riconoscerne le funzioni e l'importanza, nonché di assegnarle un valore concreto attraverso ad esempio lo status di bene pubblico, con leggi e norme che ne regolino la salvaguardia, e incentivi per chi la sostiene e la promuove. Ciò renderebbe anche possibile monetizzarla, prendendo in considerazione il costo della sua distruzione e i benefici derivanti dal suo mantenimento.

Questo permetterebbe di far comprendere con maggior facilità che anche da come si fa la spesa, si gestisce il balcone o il giardino, ci si sposta o ci si comporta all'aria aperta, dipende la biodiversità e quindi la sopravvivenza della nostra specie. Tutto questo renderebbe più facilmente comprensibili gli obiettivi successivi, di salvaguardare l'ambiente e promuovere la diversità delle specie con adeguate misure di conservazione, perseguendo uno sviluppo sostenibile che riduca lo sconsiderato sfruttamento delle risorse naturali.

La biodiversità è la nostra assicurazione sulla vita. Se continuiamo a mettere mano al capitale, forse riusciremo a vivere alla grande fino alla fine dei nostri giorni, ma non avremo nulla da lasciare in eredità ai nostri figli, e soprattutto non avremo insegnato loro a vivere.



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