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Piombo e munizioni, problemi e soluzioni

I parchi sono sperimentatori di pratiche gestionali sostenibili e, anche per questo, il munizionamento da piombo è vietato all'interno di Rete Natura 2000. Ecco quindi che l'Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e Lago Maggiore ha organizzato un incontro sul tema, dimostrando che tutto può essere affrontato e spiegato con dati, studi e ricerche scientifiche alla mano. Obiettivo: ragionare in modo costruttivo su un argomento difficile, a vantaggio dell'ambiente e della salute, umana e animale.

  • Paola Viviana Trovò
  • Novembre 2022
  • Martedì, 13 Dicembre 2022
Avvoltoi in volo  | Pixabay Avvoltoi in volo | Pixabay

 

Mettete insieme cacciatori, selecontrollori, appassionati naturalisti, studenti, veterinari, ambientalisti e rappresentanti dei parchi naturali, ma anche di Arpa, Province, Regioni e Università , e avrete parte della variegata platea che si trova a discutere di piombo, animali, salute e aree protette.

E' questo il file rouge che si è tentato di dipanare lo scorso 22 ottobre scorso, a Cameri, nella sede legale dell'Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore durante il workshop "Il piombo nelle munizioni da caccia: problemi e soluzioni".

Un momento di alta divulgazione sul tema, voluto da Erika Vallera, presidente dell'Ente di gestione perché: "Le misure di conservazione per la tutela della Rete Natura 2000 del Piemonte e il nostro piano faunistico prevedono che il munizionamento sia privo di piombo all'interno delle nostre aree. I parchi sovente hanno un ruolo di sperimentatori di pratiche gestionali più sostenibili e, anche per questo, abbiamo deciso di organizzare l'incontro. Un tema delicato che è stato affrontato partendo da dati oggettivi di studi e ricerche, con l'obiettivo di rendere accessibile al pubblico un dibattito serio e costruttivo a vantaggio dell'ambiente e della salute umana e animale. Una giornata di educazione ambientale che passa anche attraverso liniziative di questo tipo", ha affermato la presidente.

I lavori del workshop

"Una buona conoscenza degli argomenti è la base per affrontare la problematica. Anche perché non si deve confondere la problematica delle munizioni al piombo con il mettere in discussione la caccia. Non è questo il punto, bensì trovare una soluzione ottimale per tutti: per il cacciatore, per il consumatore della carne, per l'ambiente, per la fauna", ha spiegato Alessandro Andreotti, introducendo i lavori come moderatore.

Patrocinato da Regione Piemonte, Provincia di Novara, Comune di Cameri, Parco nazionale dello Stelvio-Lombardia, ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Vulture Conservation Foundation e Volontari di Bellinzago Nov. A.I.B. - Anti Incendio Boschivo, l'evento ha visto in sala quasi 70 partecipanti più 129 da remoto, ed è stato un momento importante di confronto, grazie anche alla levatura – per competenza ed esperienza - dei relatori, tra i primi esponenti in Italia della tematica che hanno affrontato insieme la questione sotto punti vista diversi integrandosi e completandosi fra di loro.

Il pubblico, decisamente variegato e attento allo svolgimento dei lavori fino a tardo pomeriggio, ha dimostrato come un argomento così specifico possa essere d'interesse se opportunamente divulgato: unico rammarico, l'esigua partecipazione numerica dei cacciatori e la totale assenza dei media locali. Un'occasione persa per divulgare questioni e problematiche ancora poco note al vasto pubblico che, però, potrebbe e dovrebbe avere un ruolo importante nella conservazione dell'ambiente e delle specie animali messe a rischio dall'uso del piombo nelle munizioni da caccia, così come spiegato nell'interessante lavoro di inchiesta di Sabrina Giannini.

 

 

 Inchiesta tratta da "Indovina chi viene a cena"


Le alternative atossiche

Le norme che limitano l'utilizzo del piombo nelle munizioni, fra cui l'imminente divieto (Regolamento UE n. 57/2021 previsto a febbraio 2023) che riguarderà il loro uso in tutte le aree umide europee hanno solide basi scientifiche messe in luce da Alessandro Andreotti di ISPRA, Ettore Zanon, esperto di formazione faunistico-venatoria, giornalista, cacciatore ed Enrico Bassi, ricercatore del Parco Nazionale delle Stelvio.

Ettore Zanon
, esperto di formazione faunistico-venatoria, giornalista e cacciatore, si è concentrato soprattutto sulle questioni balistiche delle armi rigate per le quali le alternative atossiche si sono dimostrate altamente efficaci e già disponibili sul mercato. Sono infatti proficuamente utilizzate da oltre un decennio per la caccia agli ungulati in alcuni parti d'Italia ma, per la tutela dell'ambiente, della fauna e della salute umana, dovrebbe essere usate ovunque e subito. Altrettanto valide alternative sono già disponibili anche per il munizionamento spezzato, tanto è vero che alcuni Paesi europei le utilizzano in forma esclusiva, come la Danimarca che ha introdotto l'obbligo nel 1996. Per alcune forme di caccia, come quelle da capanno, si stanno inoltre studiando alternative più economiche.

Roberto Viganò, veterinario e responsabile scientifico del progetto Filiera Eco-Alimentare, ha invece illustrato il lavoro di valorizzazione delle carni da selvaggina in cui la Val d'Ossola è protagonista e in particolare ha evidenziato come il minor danno ai tessuti e il minor scarto nelle fasi di trasformazione del prodotto significhino maggior valore economico della carne da selvaggina in quanto viene riconosciuto 0,5 euro/kg. in più per capi abbattuti con materiale atossico.

Una questione etica

L'indirizzo dell'Unione europea verso l'eliminazione del piombo dalle munizioni da caccia, esattamente come avvenuto per la benzina e le vernici, è chiaro: restano ancora da decidere le modalità e le tempistiche. Aspetti che hanno animato visioni diverse anche fra i relatori del workshop novarese, ma accomunandoli tutti sulla necessità di eliminare il metallo tossico. Ed è qui che il peso dell'opinione pubblica può farsi sentire così come quello dei cacciatori, mettendo in evidenza che anche la caccia può essere dalla parte della conservazione. In che modo?

Facciamo un salto spazio-temporale. Negli Stati Uniti d'America, attorno agli Anni '60, è stato proprio il movimento venatorio Ducks Unlimited a spingere le fabbriche americane a produrre munizioni spezzate senza piombo alla luce del drammatico impatto del saturnismo sugli anatidi. Naturalmente, il punto di partenza non può che essere: "La Natura può esistere senza i cacciatori ma i cacciatori non possono esistere senza la Natura", come ha sinteticamente espresso Zanon.

Una scelta consapevole

Finora, in Italia, c'è una Rete di associazioni che sensibilizza opinione pubblica e istituzioni sulla problematica del saturnismo: si chiama "Stop al piombo sulle Alpi" e ha lanciato una petizione online denunciando una pratica che uccide ogni anno, soltanto in Europa, oltre 2 milioni di uccelli. Eppure, sebbene gli studi sul saturnismo riguardino prevalentemente alcune specie di uccelli delle Alpi (aquila reale, gipeto e grifone) - dove il 70% delle aquile reali e il 100% dei grifoni risultano contaminati acutamente o cronicamente da piombo - tutto il Paese risulta interessato dal fenomeno.
Se sulle Alpi piemontesi il 100% dei grifoni recuperati morti e analizzati dal Parco Nazionale dello Stelvio e dalla Provincia di Sondrio era contaminato da piombo: Bassi sospetta percentuali elevate anche per altre specie di rapaci che vivono a quote inferiori come le aquile reali, ad esempio, che hanno associato il rumore del colpo di carabina a una possibile fonte di cibo e quindi ogni volta si avvicinano in cerca di visceri. Secondo Bassi, sui cacciatori ricade la responsabilità di una scelta che può fare la differenza, se relativa alle munizioni: oggi, infatti, al di fuori di Rete Natura 2000 in Piemonte - dove le munizioni al piombo sono vietate - e di altre poche realtà, sono i singoli cacciatori a decidere se usare munizione atossiche.

Nella giornata convegnistica è emerso inoltre come gli stessi selecontrollori - che in Rete Natura 2000 usano munizioni atossiche in attività di caccia - usino ancora le munizioni al piombo altrove. Dopo essere stati presenti al workshop, cambieranno modalità di cacciare?

I reperti raccolti sul campo

Nel corso di anni di ricerca sul saturnismo sono stati raccolti numerosi reperti da chi studia il fenomeno e il workshop novarese è stato anche l'occasione per riflettere sulle storie e sul significato che queste rappresentano.
I reperti, alcuni del Parco Nazionale dello Stelvio, altri provenienti dalla collezione di Giovanni Boano e altri ancora gentilmente concessi per l'occasione dal Museo di Carmagnola, sono stati descritti da Enrico Bassi e da Gloria Ramello, promessa ornitologica dell'anno 2021 (secondo il CISO).

In particolare, oltre a pannelli e didascalie, si sono potuti osservare ossa e penne, ma anche uova non schiuse o scheletri di pulli con valori di piombo superiori a quelli attesi in natura. Disponibili anche carcasse di rapaci morti in seguito a traumi avvenuti in seguito a comportamenti anomali dovuti da piombo assorbito o morti per intossicazione acuta.
Singolare la storia raccontata in modo avvincente da Enrico Bassi, del piccolo di camoscio abbattuto da un cacciatore con proiettili di piombo e poi usato impropriamente come esca attrattiva per gipeti e aquile reali, protagonisti di un servizio fotografico: una pratica vietata dalla legge che ha pesantemente minacciato la vita di questi splendidi rapaci.

Una riflessione sulla strada in salita

Alcuni cacciatori invitati al workshop non sono venuti. Il motivo è nelle parole di uno di loro: "Se fossi venuto mi sarei arrabbiato e basta. Tutti sono contro di noi. Il piombo è un falso problema, è un cucchiaino nel mare". Una frase come questa evidenzia quanto, su questo argomento, la strada sia ancora in salita perché così la pensano ancora molti cacciatori. Un'affermazione che evidenzia quanto ancora ci sia da lavorare sulla comunicazione, sulla formazione e sulle norme che regolamentano l'uso di munizioni da caccia al piombo.

 

Per saperne di più

Sul sito dell'EGAP Ticino e Lago Maggiore saranno a breve disponibili le presentazioni dei relatori e i video della giornata: https://www.parcoticinolagomaggiore.com/it-it/aree-protette/rubriche/formazione-2471-1-a3dbb04f6ef995f0fe8f941e5118c837 

Sul sito di ISPRA: https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/il-piombo-nelle-munizioni-da-caccia-problematiche-e-possibili-soluzioni 

Su Piemonte Parchi: http://www.piemonteparchi.it/cms/index.php/ambiente/divulgazione/item/4496-il-piombo-e-una-minaccia-per-aquile-e-grifoni 

 

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