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Aiutare i parchi non costa nulla

Con l'approssimarsi delle scadenze per la presentazione della dichiarazione redditi, è utile sapere che con il 5 per mille possiamo aiutare concretamente i Parchi nella loro attività a tutela della natura e della biodiversità senza sostenere alcuna spesa aggiuntiva.

  • Alessandro Paolini
  • Aprile 2022
  • Lunedì, 16 Maggio 2022
Immagine Pixabay Immagine Pixabay

Che cos'è il 5 per mille?

Il 5 per mille è una quota dell'IRPEF che lo Stato "restituisce" alla società ripartendola tra gli enti del terzo settore, cioè sono quelli che svolgono attività di interesse generale senza fini di lucro. Destinare il 5 per mille è facoltativo e non comporta oneri aggiuntivi proprio perché, trattandosi di una quota parte dell'IRPEF, lo Stato la trattiene comunque a tutti i contribuenti.

A chi si può devolvere e come

L'elenco aggiornato di tutti gli enti, associazioni e organizzazioni a cui è possibile destinare il proprio 5 per mille viene pubblicato ogni anno dall'Agenzia delle Entrate. Sui modelli per la dichiarazione dei redditi (Modello Unico PF, Modello 730, oppure la scheda allegata al CUD per chi è dispensato dall'obbligo di presentare la dichiarazione, come i dipendenti e i pensionati) il contribuente troverà sette riquadri con l'indicazione di altrettanti ambiti di attività, che ricomprendono tutti gli enti accreditati.

Firmando in uno di questi riquadri (è consentita una sola scelta) il contribuente sceglie di donare il 5 per mille a quella categoria di enti. Se si vuole destinare il danaro a uno specifico ente, oltre alla firma occorre scrivere il codice fiscale del destinatario.

Come donare ai Parchi

Per donare ai Parchi nazionali occorre firmare il riquadro contrassegnato dall'indicazione "Sostegno degli enti gestori delle aree protette" che, a dispetto della dizione piuttosto generica, riguarda esclusivamente questa categoria di parchi. Ad oggi, infatti, non sono stati ricompresi sotto questa voce le Aree Marine Protette nè i Parchi regionali.

Per donare a questi ultimi si può invece firmare il riquadro contrassegnato dall'indicazione "Finanziamento della ricerca scientifica e dell'università". Occorre precisare che i Parchi regionali che possono accedere a questi fondi sono soltanto quelli che si sono iscritti all'Anagrafe nazionale delle ricerche (ANR), che raccoglie tutte le notizie relative alle ricerche finanziate, in toto o in parte, con fondi a carico del bilancio dello stato o di enti pubblici.

Si tratta dunque di parchi regionali che hanno presentato un progetto di ricerca specifico e i fondi del 5 per mille che riceveranno dovranno necessariamente essere utilizzati con questa finalità.

I Parchi del Piemonte cui è possibile donare

Innanzitutto i parchi nazionali: Il Parco Nazionale della Val Grande e il Parco Nazionale del Gran Paradiso (il cui territorio, lo ricordiamo, si trova a cavallo di Piemonte e Valle d'Aosta)

Il Gran Paradiso è - fra i parchi italiani - quello che ha maggiormente beneficiato dei fondi del 5 per mille negli anni scorsi (dati Federparchi).

Anche per il 2022 ha confermato l'uso dei fondi ottenuti per finanziare la ricerca sull'eco-etologia del camoscio, basata sullo studio della sua interazione con altre specie di mammiferi, in particolare il lupo. Il progetto si svolge sul versante piemontese del Parco, nelle valli Orco e Soana, e si basa su tecniche dirette ed indirette di monitoraggio, con uso di fototrappole per misurare l'interazione tra preda e predatore, e sullo studio della dieta del lupo. Una quota dei finanziamenti proveniente dalla categoria "aree protette" contribuirà inoltre al proseguimento delle attività di monitoraggio sulle specie presenti e sui ghiacciai dell'area protetta, svolte dai guardiaparco.

Fra i beneficiari che si trovano in Piemonte vi sono poi alcuni parchi regionali che – come visto – si sono accreditati fra gli enti che fanno ricerca scientifica. Vediamo nel dettaglio quali sono e quali progetti propongono.

All'Appennino piemontese i fondi del 5 per mille contribuiranno a finanziare la ricerca scientifica sul biancone (Circaetus gallicus) e sugli uccelli migratori in ambiente appenninico. Il biancone, simbolo del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, è un rapace riconoscibile per il suo caratteristico modo di volare: intercala ampie e lente battute a planate o voli nella posizione cosiddetta dello "spirito santo", in cui rimane immobile nel cielo con le ali aperte. Il progetto di ricerca intende monitorare e studiare il biancone al fine di elaborare specifiche misure di conservazione e di tutela del suo ambiente. Si divide in due fasi: la prima consiste nell'individuazione e il monitoraggio dei siti riproduttivi nel Parco naturale delle Capanne di Marcarolo e nel suo immediato intorno; la seconda nello studio degli aspetti ecologici ed etologici quali le abitudini alimentari, il successo riproduttivo, i periodi di migrazione, anche in relazione ai cambiamenti climatici.

Alle Marittime le somme raccolte saranno utilizzate per sostenere attività e progetti di ricerca scientifica che comprendono il controllo periodico della presenza, della consistenza e dello stato di conservazione di varie specie, avvalendosi della "citizen science" (ricerca scientifica sviluppata con il supporto dei cittadini) del personale dell'Ente ma anche della collaborazione di giovani ricercatori e di specialisti che devono essere retribuiti. Tra le tante specie monitorate per garantirne la conservazione ci sono Euphydryas maturna, Rosalia alpina, Cypripedium calceolus: una farfalla a rischio sopravvivenza, un cerambicide e un'orchidea la cui tutela è di interesse prioritario per l'Europa..

Dal 2013 ad oggi i contributi del 5x1000 per la ricerca scientifica dei Parchi Alpi Cozie sono cresciuti sensibilmente. A partire dal 2016 una quota del contributo è finalizzata alla ricerca sull'espansione geografica di zecche appartenenti al genere Ixodidae e ricerca biomelocolare di agenti di zoonosi trasmessi da zecche condotta in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell'Università degli Studi di Torino. I progetti di ricerca costituiscono una banca di saperi e conoscenze preziosissima e di alto valore scientifico che viene divulgata attraverso conferenze, visite guidate, pubblicazioni e progetti didattici con le scuole.

Dal 2018 anche l'Ente di gestione delle Aree Protette dei Parchi Reali è abilitato a ricevere i contributi del 5x1000 nel settore della ricerca scientifica. Fra le attività condotte dell'ente parco, sia con proprio personale, sia con esperti e collaboratori esterni, vi sono le ricerche e gli interventi finalizzati ad approfondire le conoscenze in ambito faunistico, in particolare delle specie protette ai sensi della Direttiva Habitat come - ad esempio - diversi lepidotteri. Sono inoltre previsti interventi di educazione ambientale per cittadini e scuole, con la formazione di esperti e monitoraggi di farfalle e falene. Altri progetti riguardano i licheni e il mantenimento e la ricostituzione degli ambienti umidi per favorire la fauna ittica e reintrodurre la testuggine palustre. In ambito forestale sono previste attività di censimento ed estirpazione delle specie esotiche invasive, quali il ciliegio tardivo, e interventi speciali di conservazione degli alberi vetusti, con la loro particolare fauna di invertebrati. 

L'Ente di gestione delle aree protette del Po piemontese, destina le donazioni ricevute a progetti di educazione ambientale, perseguendo la finalità di avvicinare gli studenti delle scuole agli aspetti naturalistici e a sensibilizzarli alla tutela della biodiversità. L'Ossola, a sua volta, utilizza i fondi in particolare per effettuare attività di monitoraggio faunistico, ambientale e naturalistico all'interno dei Parchi e dei siti di Rete Natura 2000 in gestione all'Ente.

 

 

I codici fiscali di alcuni parchi piemontesi cui è possibile donare il 5 per mille:

Alpi Marittime 96009220045

Appennino 01550320061

Cozie 94506780017

Gran Paradiso 80002210070

Ossola 83004360034

Parchi reali 01699930010

Po Piemontese 95000120063

Val Grande 93011840035

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