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A riveder le stelle

Siamo davvero liberi? In questa società democratica, evoluta e moderna che autonomie reali abbiamo? Se da domani l'energia elettrica, per qualche ragione, dovesse essere sospesa, che cosa faremmo? E se nei supermercati non arrivassero più i prodotti alimentari che siamo abituati a portare sulle nostre tavole, potremmo ancora sopravvivere? Per quanto tempo possiamo andare avanti pensando che un mondo dai confini finiti, come il nostro, abbia risorse illimitate per soddisfare tutti gli abitanti della terra?

  • Alessandra Corrà
  • Marzo 2022
  • Lunedì, 4 Aprile 2022
Foto Pixabay Foto Pixabay

Cambiamento climatico? E' qui, ora...

La sfida al cambiamento climatico è un tema a cui non diamo ancora il giusto peso, come se lo ritenessimo un pericolo lontano, che non ci riguarda per davvero. Eppure gli avvisi ci sono già tutti: innalzamento delle temperature, elevazione del livello del mare, scioglimento dei ghiacciai, mutamenti nella fioritura delle specie vegetali. E, come se non bastasse, la causa di queste alterazioni siamo noi.

E' proprio l'uomo a esercitare un'influenza crescente sul clima e sulla variazione della temperatura terrestre, in particolare attraverso attività quali la combustione di combustibili fossili, la deforestazione e l'allevamento del bestiame. Ma nei prossimi anni, quando il pianeta dovrà affrontare la più grande crisi mai conosciuta nella storia, quanti avranno l'onestà di ammettere le proprie colpe e di domandarsi:"Come abbiamo potuto permetterlo?"

Una testimonianza per le prossime generazioni

Queste sono le domande e le riflessioni che si è posto anche il regista Emanuele Caruso che, dopo il lungometraggio "La terra buona" del 2018, ha presentato nelle sale cinematografiche italiane il suo nuovo documentario "A Riveder le stelle".

Il documentario, presentato al Rome Independent Film Festival e prodotto da Obiettivo Cinema con il contributo del Parco Nazionale della Val Grande, è stato girato con due cellulari e un drone, tutti alimentati a energia sostenibile. E' stato un lavoro tormentato dall'inizio, come ha spiegato lo stesso regista alla sua presentazione. Le scene erano già state girate già nell'estate 2019 e la prima uscita della pellicola era prevista a febbraio 2020., ma a causa della pandemia la programmazione è saltata ed è stata posticipata di due anni, a marzo 2022.

"A Riveder le Stelle" è una lettera rivolta alle prossime generazioni affinché sappiano che ciò che andrebbe fatto oggi per fermare questa drammatica deriva non è stato veramente fatto.

Un gioco di parole ma soprattutto un messaggio indirizzato al futuro che ci riporta a una targa in Islanda, apposta nell'agosto 2021, in ricordo della scomparsa del primo ghiacciaio islandese, l'Okjökull, a causa del surriscaldamento globale.

 

Una storia che ci deve far riflettere

La storia di "A riveder le stelle" racconta di un gruppo di sei persone che intraprende un cammino di sette giorni allo scopo di percorrere 36 km tra le montagne della Val Grande piemontese, una delle zone wilderness più grandi d'Europa, con più di 150 chilometri quadrati di sola natura. Un territorio ancora incontaminato che permette, a chi lo esplora, di ritrovare un contatto profondo e vero con la natura.

Durante questo viaggio il gruppo, fra cui c'erano gli attori Maya Sansa, Giuseppe Cederna e il medico Franco Berrino, soli con i propri zaini e i loro pensieri, durante soste forzate a causa della pioggia battente che li ha colti lungo la strada, lontani dalla società che li ha plasmati, hanno dormito e vissuto in stretta simbiosi con l'ambiente, ritrovando una vicinanza più autentica con la terra.

Nelle loro esplorazioni hanno sperimentato alcune esperienze sensoriali utili alla riflessione sui comportamenti dannosi che gli esseri umani, spinti da un consumismo sempre più sfrenato, continuano a infliggere all'ambiente. La conclusione cui arrica il docufilm è che in realtà siamo tutti prigionieri di una società che vorremmo diversa ma da cui non riusciamo a sottrarci, perché il nostro vero nemico siamo noi stessi.

Il documentario si conclude con un messaggio di speranza, il sogno di chi spera sia ancora possibile tornare "a riveder le stelle". Perché questo desiderio potrebbe concretizzarsi solo nel momento in cui decidessimo, con impegno e con coraggio, di riconsiderare le  priorità della nostra vita, ma soprattutto quando avremo la consapevolezza di essere tutti coinvolti in questo triste dramma.

Dopo 73 minuti di intense riflessioni,e incantevoli immagini, il film si conclude con questa appropriata citazione scritta su un cielo stellato, che noi ci auguriamo di poter continuare a vedere anche nelle prossime generazioni: "Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo".

Per approfondimenti:

Sito Parco nazionale della Val Grande

Sito Obiettivo Cinema

 

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