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Dedicato alla biodiversità, un giorno che vale un anno

Il 22 maggio è stata la Giornata mondiale della biodiversità. Cosa possiamo aggiungere alle conoscenze in nostro possesso oppure a quanto già scritto su Piemonte Parchi? Ecco una breve riflessione. 

  • Luca Giunti
  • Maggio 2021
  • Venerdì, 21 Maggio 2021
Foto Pixabay Foto Pixabay

Proviamo a ribaltare la domanda che di solito viene posta. Non tanto a cosa serve la biodiversità, perché appunto di questo si parla a lungo.

Si conoscono bene i servizi ecosistemici indispensabili alla vita come la pulizia di acqua e aria, o l'utilità pratica per il genere umano esemplificata dall'aspirina (acido acetilsalicilico oggi prodotto per via industriale il cui principio attivo e lo stesso nome derivano dall'umile salice), o dal velcro, inventato da un ingegnere francese osservando i micro-ganci usati dai frutti della Bardana (Arctium lappa) per attaccarsi ai peli del suo cane.

La domanda ribaltata potrebbe essere: cosa serve alla biodiversità? 
Ecco una sintesi estrema. Alla biodiversità occorrono tre cose: casa, sostentamento e sicurezza. In fondo sono le cose che servono a qualsiasi organismo vivente, noi compresi. Un rifugio, del cibo, una certa difesa nei confronti dei potenziali predatori, siano essi carnivori o virus.

Cosa possiamo fare noi per la biodiversità

Il Piemonte è un vero campione continentale della biodiversità, visto che solo dal punto di vista vegetale ospita circa 3.500 specie delle 7mila italiane e delle 11mila europee. Tra queste - a titolo di esempio visto che spesso Piemonte Parchi ne scrive diffusamente - oltre la metà di tutte le specie di orchidee selvatiche viventi sulla penisola. Cosa fare allora per "servire" questo tesoro?
Sostanzialmente, curarne la casa, l'alimentazione e la sicurezza. Guardacaso, proprio i compiti istitutivi assegnati dalla normativa agli Enti gestori delle aree protette.

La casa della biodiversità sono gli habitat, che vanno preservati tutti e ciascuno. Anzi, per rispettare le direttive europee, vanno migliorati, perché è solo curando gli ambienti ospiti che si può offrire una chance di sopravvivenza alle singole specie, piante e animali, che quella casa abitano in via esclusiva. E non possono traslocare a pena di sofferenze ed estinzione. Talvolta, però, perfino senza avvedercene, ne incriniamo le fondamenta. 

L'alimento della biodiversità, il suo cibo, è il mantenimento in buono stato di tutti i flussi di energia e di materia che le servono per sostenersi: sali minerali, humus, azoto e carbonio, i cui cicli sono fondamentali per ogni forma di vita insieme all'aria e all'acqua, salvo compromissioni o alterazioni. 

Infine la sicurezza è rappresentata non solo e non tanto dalle varie forme di tutela, rispettose delle direttive europee e dei loro indirizzi, ma soprattutto dalla garanzia che i fattori precedenti, casa e cibo, vengano mantenuti e progressivamente migliorati nel tempo.

Nel corso dell'evoluzione piante e animali, se gli è permesso, si espandono e colonizzano nuovi habitat. Talvolta, come è naturale, regrediscono o vengono scacciati oppure non trovano condizioni adatte per espandersi.
Noi Homo sapiens abbiamo la responsabilità di trovare giusti equiibri e compromessi. 

 

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