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Il piombo è una minaccia per aquile e grifoni

Di saturnismo, ovvero della malattia causata dalla intossicazione da piombo, abbiamo già scritto su queste pagine. Torniamo a parlarne perchè uno studio italiano, pubblicato su Science of the Total Environment, ne ha descritto gli effetti anche su aquile e i grifoni.

 

  • Paola Viviana Trovò
  • Aprile 2021
  • Martedì, 6 Aprile 2021
Un grifone in volo | Foto Pixabay Un grifone in volo | Foto Pixabay

 

Gli alchimisti lo collegavano al pianeta Saturno e da qui, appunto, il termine "saturnismo". Probabile causa della pazzia negli antichi romani che addolcivano il vino con gli ossidi di piombo e lo conservavano in botti fatte con il materiale incriminato, dove l'acidità del vino scioglieva l'ossido omonimo che passava poi al vino.

Dopo i romani, numerose sono state le categorie esposte a questo fattore di rischio: dagli operai addetti alla saldatura, a chi produce vernici, dai pittori, ai tipografi e molti altri ancora.

Chi di noi non ha respirato i gas della vecchia "benzina rossa", quella con il piombo? Oggi "il piombo" si sa, è pericoloso per noi, ma anche per gli animali e per l'ambiente.

La normativa in Italia e in Europa

Anticipatrice dei tempi, l'Italia nel 2007 con un Decreto del Ministero dell'Ambiente (n. 184) vietò l'uso dei pallini di piombo, durante la caccia, all'interno delle zone umide e nel raggio di 150 metri dalle rive più esterne dei siti di Rete Natura 2000. Ma oggi è l'Europa ad aver raggiunto una decisione di cui abbiamo già dato notizia. 

In merito ISPRA ha promosso uno studio - Lead contamination in tissues of large avian scavengers in south-central Europe, svolto da un gruppo di ricercatori italiani e recentemente pubblicato sull'importante rivista scientifica Science of the Total Environment

Un nuovo studio, tutto italiano, sui rapaci

I punti di forza di questo nuovo studio sono l'importante arco temporale (che va dal 2005 al 2019) e spaziale di analisi, e la cospicua quantità di carcasse analizzate. I ricercatori, peraltro aderenti alla rete di monitoraggio del gipeto -IBM International Bearded vulture Monitoring - hanno raccolto e analizzato 595 campioni di tessuti di 252 rapaci, appartenenti a 4 specie: grifone, gipeto, avvoltoio monaco e aquila reale, ritrovati morti dai Pirenei all'Appennino.
Il risultato è stato allarmante: il 44% dei soggetti è risultato contaminato dal piombo, mentre oltre un quarto ha presentato valori di piombo elevati, tali da comportare intossicazione. Le specie maggiormente colpite sono le aquile e i grifoni. Lo studio dimostra come il piombo, che determina avvelenamenti acuti o cronici con conseguenti alterazioni anche comportamentali, si accumuli progressivamente nella vita dei rapaci portando a potenziali impatti sulla demografia di queste specie longeve con maturità sessuale ritardata e a basso tasso di riproduzione.

Il piombo, che è un contaminante anche per il terreno, viene ingerito quando aquile e gli avvoltoi si nutrono degli animali abbattuti e non recuperati, o delle loro viscere abbandonate sul luogo dopo la "pulizia" della carcassa.

Gli effetti devastanti del piombo sugli uccelli acquatici erano, invece, già noti in quanto per triturare il cibo devono ingerire i sassolini presenti sul fondo degli specchi d'acqua e, fra questi, vi sono nascosti molti pallini di piombo.

Lo studio citato è scaricabile gratuitamente fino al 29 aprile 2021 ed è ricco di illustrazioni e dati significativi. 

Per saperne di più

https://www.isprambiente.gov.it/it/news/il-piombo-delle-munizioni-da-caccia-rappresenta-un-pericolo-per-aquile-e-avvoltoi 

 

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