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Valanghe, conoscerle per prevenirle

Il territorio del Piemonte è occupato per quasi il 50% dai rilievi delle Alpi e degli Appennini, che lo delimitano su tre lati come un arco. Una presenza così massiccia di montagne significa che, in determinate condizioni nivo-meteorologiche, si può determinare uno dei fenomeni più spettacolari e pericolosi della natura: le valanghe.

  • Mattia Faletto*
  • Febbraio 2021
  • Venerdì, 12 Febbraio 2021
Foto Pixabay Foto Pixabay

Durante questa prima parte della stagione invernale 2020-2021 nella nostra regione sono già stati censiti ben 9 incidenti provocati dalla caduta di valanghe, che hanno tragicamente causato il decesso di 4 persone, una cifra superiore alla media degli ultimi 30 anni, che è di circa 6 incidenti con 2,5 morti all'anno.

L'abbondante copertura nevosa delle Alpi piemontesi, in particolare sui settori settentrionali e meridionali, associata alle temperature relativamente basse dei mesi di dicembre e gennaio, ha determinato la formazione di strati all'interno del manto nevoso, costituiti da cristalli sfaccettati che possono diventare un insidioso piano di scivolamento per il distacco di masse nevose. Inoltre la ventilazione sostenuta che ha fatto seguito alle copiose nevicate ha favorito la formazione di accumuli instabili, che non si sono legati agli strati preesistenti, dando origine a situazioni potenzialmente critiche.

Ma quali sono le cause delle valanghe?

Si possono individuare due categorie principali di fattori: morfologici e nivologici. I primi sono "fissi" e ci consentono di imparare a riconoscere il luogo dove si potrebbe verificare una valanga, in modo da evitare il passaggio nella zona di distacco, così come nelle altre potenziali zone di scorrimento e arresto della massa nevosa.

Quelli nivologici riguardano le variabili nivo-meteorologiche che influiscono sullo stato di equilibrio del manto nevoso. Le forze che agiscono sul manto si possono suddividere in forze di trazione, di compressione e di taglio. Un carico esterno al manto può andare a rompere l'equilibrio e innescare il distacco della massa nevosa: è ciò che si verifica, ad esempio, nel caso di passaggio di uno o più escursionisti. Tuttavia anche un carico dovuto ad una nuova nevicata, così come un accumulo da vento (lastroni o cornici) o ancora la pioggia o un marcato riscaldamento, sono tutti fattori che possono appesantire o a diminuire le forze resistenti nel manto, creando una perdita di equilibrio e quindi l'innesco di una valanga.

Come comportarsi durante un'escursione invernale

Oltre ad avere una buona conoscenza del territorio e delle condizioni nivo-meteorologiche pregresse (che è possibile apprendere consultando regolarmente i bollettini valanghe e meteorologici disponibili) è opportuno avere un'adeguata attrezzatura di autosoccorso e saperla utilizzare. Artva, pala e sonda sono tre strumenti che possono fare la differenza durante un'escursione invernale in montagna e contribuire a salvare una vita umana. L'apparecchio Artva serve per localizzare il punto dove è sepolto il travolto da valanga, ma poi bisogna anche avere una sonda, per "sondare" nella massa di neve dove può trovarsi la persona, e una pala per scavare ed estrarla. La percentuale di sopravvivenza di una persona sepolta sotto una valanga, infatti, cala drasticamente con il passare del tempo: si va da un 90% nei primi 18 minuti a meno del 40% dopo 35 minuti. E' quindi evidente che, nell'eventualità in cui i soccorsi organizzati non riescano a raggiungere il malcapitato entro questi tempi, l'autosoccorso da parte dei compagni di escursione è fondamentale.

Il numero da allertare in caso di emergenza è il 112: è importante fornire sempre indicazioni precise del luogo dell'incidente e soprattutto specificare che si tratta di un incidente da valanga, in modo che i soccorritori possano arrivare attrezzati in modo adeguato (unità cinofila, ecc...).

Il Bollettino Valanghe, ovvero la sintesi della situazione

Il Dipartimento Rischi Naturali e Ambientali di Arpa Piemonte fornisce il servizio di Prevenzione del pericolo valanghe e del rischio connesso, attraverso l'emissione del Bollettino Valanghe e del Bollettino di Allerta.

Il Bollettino Valanghe è un documento di sintesi sulle condizioni di innevamento e dello stato del manto nevoso e indica qual è il grado di pericolo di valanga di uno specifico territorio montano. E' uno strumento che si definisce previsionale, in quanto il grado di pericolo si riferisce al giorno seguente a quello di emissione e alla sua eventuale e possibile variazione nei giorni immediatamente successivi, in base alle variabili meteorologiche (temperature, vento, nuvolosità, tipo e quantità di precipitazioni, e così via). Il bollettino valanghe è anche uno strumento informativo che ci può aiutare ad assumere le decisioni più opportune, salvaguardando la nostra incolumità e quella delle altre persone. Esso si rivolge a chiunque frequenti la montagna per divertimento, sport o per lavoro ma anche agli addetti alla sicurezza dei comprensori sciistici e alle autorità, alla Protezione Civile, alle forze armate e ai corpi di polizia, oltre che ai cittadini che risiedono o transitano nelle località montane.

La situazione del pericolo valanghe presente sulle aree montane viene emessa annualmente a partire dal 1° dicembre fino al 30 aprile successivo, così com'è convenzione tra le regioni dell'arco alpino e appenninico italiano che aderiscono all'AINEVA, e tale periodo può essere esteso in caso di innevamento significativo. I gradi di pericolo utilizzati fanno riferimento alla Scala Unificata Europea del Pericolo Valanghe, approvata nel 1993 dal gruppo di lavoro dei Servizi Europei di previsione e prevenzione valanghe e periodicamente aggiornata (per maggiori informazioni si consulti il sito EAWS-European Avalanche Warning Services). La valutazione del grado di pericolo viene fatta in base ad alcuni fattori, che sono stabilità, probabilità di distacco, numero e dimensione delle valanghe attese e causa del distacco. La stabilità del manto nevoso è esprimibile come rapporto tra le forze resistenti e le forze destabilizzanti. La probabilità di distacco tende a quantificare statisticamente i pendii pericolosi e varia in base al grado di consolidamento del manto nevoso. La causa del distacco, infine, può essere spontanea, quando avviene senza influenza esterna, oppure provocata se è causata da un carico supplementare esterno, come il passaggio di sciatori, snowboarder o escursionisti a piedi. In funzione di queste variabili si perviene quindi a identificare 5 gradi di pericolo, con una numerazione crescente: grado 1 =Debole, 2=Moderato, 3=Marcato, 4=Forte,5=Molto forte.

Occorre però informarsi preventivamente sul vero significato di ciascuna classificazione. Il grado di pericolo 3 (marcato) – ad esempio - non è un grado di pericolo intermedio come si potrebbe pensare, ma rappresenta già una situazione critica per il tipo di valanghe attese e per i fattori predisponenti il distacco.

Questa scala di gradi fa riferimento ad un territorio di superficie non inferiore a 100 km2 per cui, nel caso del Piemonte, il territorio alpino regionale è suddiviso in 13 settori che presentano tale estensione. Essi comprendono ambiti territoriali relativamente omogenei in relazione all'idrografia e orografia locali. Il criterio orografico considera gli effetti che i rilievi producono sul territorio circostante per la loro azione di sbarramento delle perturbazioni. È possibile che vi siano condizioni diverse anche all'interno dello stesso settore (ad esempio a causa di condizioni di neve e meteorologiche non omogenee), per cui è molto importante leggere attentamente la parte testuale del bollettino, ove possono essere esplicitate specifiche che non possono essere espresse dal grado di pericolo.

Da alcuni anni ormai viene prodotto un video del "Bollettino Valanghe" volto a rendere maggiormente fruibili le informazioni riportate nel bollettino con una comunicazione più accattivante. Ha cadenza settimanale, e contiene un'analisi delle condizioni, la valutazione e la previsione del pericolo valanghe per il fine settimana e tanti altri interessanti approfondimenti sulle condizioni della neve. La realizzazione del video è attualmente interrotta per l'emergenza COVID-19, anche se i video già emessi possono essere ancora consultati sul canale YouTube di Arpa Piemonte o su Vimeo e sono interessanti perchè contengono informazioni pratiche sempre utili, come brevi approfondimenti su argomenti specifici di nivologia o particolarità riscontrabili sul terreno

E' possibile iscriversi al servizio di mailing-list, compilando la richiesta nella pagina del bollettino valanghe di Arpa. La newsletter è inviata il venerdì pomeriggio e contiene una breve sintesi delle condizioni del pericolo valanghe per il fine settimana. 

Il Bollettino di Allerta, un aiuto per informarsi sul grado di pericolo

Il Centro Funzionale regionale presso Arpa Piemonte emette inoltre il Bollettino di Allerta che contiene la previsione di criticità per le finalità della Protezione Civile delle aree di allerta per fenomeni idraulici, geo-idrologici, temporali, nevicate, valanghe, ecc. Il Bollettino di Allerta è emesso quotidianamente dal Centro Funzionale entro le ore 13 ed è adottato dall'Autorità Regionale che ne assume la responsabilità, ai sensi del DPCM 27 febbraio 2004 e che lo dirama secondo le modalità descritte nel relativo disciplinare. In seguito al codice di allerta le autorità competenti attivano, dove necessario, le procedure definite nei propri piani di protezione civile. Anche in questo caso la valutazione degli effetti al suolo attesi di eventuali valanghe si basa sull'analisi delle caratteristiche morfologiche, delle condizioni di innevamento e manto nevoso presenti e dell'evoluzione dei fenomeni meteorologici previsti. Tuttavia, una valutazione del rischio per ogni singolo sito è possibile solo a livello locale, sulla base di una profonda conoscenza del territorio. Il Bollettino di Allerta prevede una scala di rischio valanga di 4 livelli di allerta contrassegnati dai colori verde, giallo, arancione e rosso. Quest'ultimo equivale ad un'elevata criticità, con grave pericolo per l'incolumità delle persone, possibili danni ingenti ai beni colpiti come danneggiamento o distruzione di edifici, isolamento di aree relativamente vaste, interruzione prolungata della viabilità, limitazioni prolungate di fruibilità in aree sciistiche, sospensione prolungata di servizi, difficoltà nelle attività di soccorso e approvvigionamento.

Per la realizzazione dei bollettini valanghe, vengono raccolti e analizzati i dati derivanti da 78 Stazioni nivometeorologiche automatiche (SNA) distribuite sull'arco alpino piemontese a diverse quote, 34 Stazioni nivometeorologiche tradizionali (SNT), campi neve manuali dove oltre a temperature e precipitazioni vengono raccolti dati dall'osservazione degli effetti sul manto nevoso da un operatore (Modello 1 AINEVA), un numero variabile (n.5-10) di rilievi nivologici itineranti a settimana (a seconda delle condizioni nivo-meteorologiche), dove viene eseguito un percorso scialpinistico di sufficiente dislivello per l'esecuzione di test di stabilità a quote ed esposizioni diverse, il profilo del manto nevoso completo su pendio rappresentativo e la valutazione complessiva del grado di pericolo e della sua possibile evoluzione (carta regione con rete nivometrica fissa e itinerante).

Per informazioni e approfondimenti

Il Bollettino Valanghe è consultabile sul sito di Arpa Piemonte

Il Bollettino di Allerta è consultabile, sempre sul sito di ARPA Piemonte, a questo link

I bollettini di tutte le regioni e provincie autonome afferenti all'AINEVA sono consultabili a questo link


(* Mattia Faletto lavora al Dipartimento Rischi Naturali Ambientali, Ufficio Nivologia, ARPA Piemonte)

 

 

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