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Erpetofauna, nuovi obiettivi per il Piemonte

Tutela dei nuovi erpetositi, Banca Dati delle zone umide, Progetto LIFE Insubricus, Centro Emys Piemonte: questi sono i nuovi obiettivi del Centro regionale sull'erpetofauna. 

  • Lorenzo Vay
  • Novembre 2020
  • Martedì, 17 Novembre 2020
Foto Archivio Enti di gestione Aree protette  Foto Archivio Enti di gestione Aree protette

Si è tenuto lo scorso 12 ottobre, a Crescentino (VC), il sesto Tavolo Tecnico di Coordinamento del Centro di Referenza per l'Erpetofauna della Regione Piemonte per valutare e programmare le attività triennali del 2020-2022.

Hanno partecipato gli Enti di gestione delle Aree protette dell'Appennino piemontese (Ente titolare del Centro di Referenza), il Po vercellese-alessandrino (Ente associato del Centro di Referenza), il Settore Biodiversità e Aree naturali della Regione Piemonte, la Societas Herpetologica Italica, l'Ente di gestione delle Aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, il Parco paleontologico astigiano e il Centro Emys Piemonte.

Il Centro di Referenza "Erpetofauna" 

Il Centro di Referenza per l'Erpetofauna è stato istituito nel 2016 dal Settore Biodiversità e Aree Naturali della Regione Piemonte, presso l'Ente di gestione delle Aree Protette dell'Appennino Piemontese, in associazione con l'Ente di gestione delle Aree Protette del Po vercellese-alessandrino. Svolge attività di conservazione e ricerca per l'erpetofauna (rettili e anfibi) su tutto il territorio regionale mettendo in campo azioni importanti come la raccolta di dati scientifici per il Sistema di Banche dati naturalistiche regionali e la promozione di ricerche finalizzate alla predisposizione di Piani d'azione e Piani di gestione per le specie erpetologiche del Piemonte, con particolare riferimento alle Aree protette e ai Siti della Rete natura 2000.

La tutela dei nuovi "Erpetositi"

Gli erpetositi sono le aree importanti per la tutela e la conservazione dell'erpetofauna, collocate all'esterno di Aree Protette e della Rete Natura 2000.

Per il triennio 2020/2022 l'attenzione sarà focalizzata sulle procedure amministrative di messa in sicurezza gli erpetositi censiti e mappati durante i primi anni di lavoro.

Questo importante studio è stato realizzato con il coordinamento del Centro di Referenza "Erpetofauna" sulla base di dati validati messi a disposizione dalla Societas Herpetologica Italica (SHI), con il contributo di ricercatori esperti e la collaborazione del personale degli enti di gestione dei Parchi.

La redazione della "Carta degli Erpetositi" consentirà di fornire una base conoscitiva tecnica-operativa, facilmente interpretabile, per la definizione puntuale delle successive azioni di tutela e gestione da adottare in queste aree. La delimitazione cartografica degli habitat e delle specie che presentano situazioni critiche di conservazione, rappresenta inoltre il presupposto necessario per un inquadramento normativo, nell'ambito degli strumenti previsti dalla L.R. 19/2009 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità), anche in riferimento all'applicazione delle direttive comunitarie "Habitat" 92/43/CEE e "Uccelli" 2009/147/CEE.

La Banca Dati delle zone umide

Un risultato molto importante per la tutela e la conservazione dell'erpetofauna è stato l'istituzione di una Banca Dati delle zone umide che consente la tutela e la salvaguardia delle loro funzioni ambientali.

Rientrerà nel prossimo programma triennale del Centro "Erpetofauna" l'aggiornamento del Data Base Zone Umide alla luce dei dati raccolti nel triennio precedente e l'integrazione con il Data Base "Faunistico" regionale.

La Regione Piemonte da sempre attenta alle tematiche della biodiversità e della conoscenza e salvaguardia del patrimonio naturalistico, ha negli anni raccolto una ingente mole di dati relativi alle segnalazioni sul territorio di specie floristiche e faunistiche; la necessità di gestire, ordinare, standardizzare e archiviare tale quantità di informazioni ha ispirato, a partire dagli Anni 80, la realizzazione di un sistema di Banche Dati Naturalistiche. A partire dal 2011, per una sempre maggiore divulgazione delle informazioni archiviate nella base dati centralizzata, il Settore Biodiversità e Aree naturali della Regione Piemonte, ha deciso di realizzare una applicazione web che permette di visualizzare alcune delle informazioni naturalistiche contenute nell'archivio.

Il Progetto LIFE Insubricus

Il progetto prende il nome dal Pelobates fuscus insubricus, un piccolo rospo endemico del nord Italia, considerato in Pericolo (EN) dalla IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) e specie prioritaria nella Direttiva 92/43/CEE "Habitat".

Il progetto coinvolge 14 Siti Natura 2000 tra le regioni Lombardia e Piemonte e prevede interventi sia sulla specie che sull'habitat, con l'obiettivo di migliorarne sensibilmente lo stato di conservazione, fornendo le basi per una crescita delle popolazioni anche nel periodo successivo alla conclusione del LIFE.

Le azioni sono iniziate ad ottobre del 2020 e termineranno alla fine del 2026 e utilizzerà un budget totale di 5.215.092 euro, con un contributo dell'Unione Europea del 75% delle spese previste. L'ente capofila è il Parco Regionale del Ticino Lombardo e i partners di progetto sono il Parco Paleontologico Astigiano, la Città Metropolitana di Torino, il Parco del Po torinese, il Parco del Ticino Piemontese e Lago Maggiore, il Parco Pineta, la Cooperativa Eleade, il capofila Parco Regionale del Ticino Lombardo e l'Istituto Delta Ecologia Applicata. La Fondazione Cariplo e Snam Rete Gas spa supporteranno il progetto in qualità di cofinanziatori.

Il Parco Paleontologico astigiano, in particolare, è coinvolto con 7 aree di intervento; come per esempioil SIC (Sito di Importanza Comunitaria) Stagni di Belangero dove il pelobate fosco verrà reintrodotto; gli ultimi avvistamenti di adulti nel sito risalgono al 2014/15 mentre le ultime larve erano state individuate in anni ancora precedenti.

Un altro intervento sarà fatto nel comune di Bertignano, uno degli erpetositi regionali meritevoli di tutela censito nell'ambito del Programma Triennale del Centro "Erpetofauna". In questo sito gli interventi di riqualificazione saranno seguiti da Parco del Po torinese in quanto Ente gestore più prossimo all'area di intervento e coinvolto nel Life Insubricus anche per altre azioni di miglioramento nei territori direttamente gestiti.

Il Centro Emys Piemonte

Obiettivo del Centro è quello di tutelare la specie target Emys orbicularis, l'unica testuggine palustre endemica presente sul territorio nazionale, che è ad alto rischio di estinzione locale a causa di diversi fattori di origine antropica.

Dopo più di 4 anni di lavoro, dal 2016 al 2020, il Centro Emys ha raggiunto molti obiettivi che si era prefisso: il successo maggiore sono le circa 200 testuggini nate e allevate nel Centro per la reintroduzione in natura.

Il Centro Emys Piemonte si è specializzato infatti nella riproduzione della testuggine palustre europea in un ambiente protetto al fine di sopperire allo scarso successo riproduttivo in natura riscontrato in regione Piemonte negli ultimi anni. Le giovani testuggini vengono allevate fino al quarto anno di età per poi essere rilasciate, nell'ambito di specifici progetti di reintroduzione, realizzati in collaborazione con l'Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino, che prevedono interventi di riqualifica ambientale e creazione di nuovi siti, sulla base di studi di fattibilità.

 

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