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Il rumore al tempo del Covid

Le limitazioni alla mobilità dovute alla pandemia hanno agito come una sorta di "macchina del tempo", proiettandoci in una dimensione sonora in cui i rumori provocati dall'uomo sono stati sostituiti dai suoni primitivi della natura. Un interessante viaggio su come è cambiato il nostro "paesaggio sonoro". 

  • Alessandro Paolini
  • Giugno 2020
  • Giovedì, 18 Giugno 2020
Corso Massimo d'Azeglio durante la "fase 1" dell'emergenza pandemia - Foto p.g.c. ARPA Piemonte Corso Massimo d'Azeglio durante la "fase 1" dell'emergenza pandemia - Foto p.g.c. ARPA Piemonte

 

L'emergenza epidemiologica ha determinato uno scenario acustico unico e – probabilmente - irripetibile. La chiusura delle scuole, l'utilizzo diffuso del "lavoro agile", la prescrizione generale di rimanere in casa hanno indotto una diminuzione notevole del traffico veicolare e aereo e l'azzeramento delle attività dei locali pubblici, con un conseguente crollo dei livelli di rumore nelle aree urbane. Un'interessante indagine degli effetti acustici conseguenti alla pandemia è stata condotta da Arpa Piemonte, attraverso l'analisi dei dati acquisiti dalla rete di monitoraggio in gestione. I risultati sono sorprendenti e mostrano una marcata riduzione del rumore stradale e di quello della "movida" notturna a Torino. Analogamente - con la drastica riduzione del traffico aereo - il frastuono degli aeromobili in decollo o in atterraggio nelle aree del Piemonte più prossime allo scalo internazionale di Malpensa è notevolmente sceso.

Come si misura il rumore e com'è variato negli ultimi mesi

Il rumore (o inquinamento acustico) rappresenta uno dei principali fattori di degrado della qualità della vita, con un elevato e diffuso impatto sulla popolazione e sull'ambiente. Ma come si misura? Lo strumento che registra il livello acustico è il fonometro: composto da un microfono opportunamente calibrato, trasforma le piccole variazioni di pressione generate dalle onde acustiche (le stesse percepite come suono dal nostro orecchio) in segnale elettrico. Una volta elaborato il segnale, è anche possibile stabilire lo spettro delle frequenze che lo compongono. Data la complessità del fenomeno, le diverse tecniche di misura sono definite da organi di normazione (es. l'Ente Nazionale di Unificazione - UNI) e le procedure codificate in decreti applicativi. L'unità di misura della variazione di livello dell'intensità sonora è il decibel A o decibel pesato A, che si rappresenta convenzionalmente con la sigla dB(A).

I tecnici dell'ARPA Piemonte hanno misurato i livelli sonori del lockdown, paragonandoli a quelli riscontrati in condizioni "normali", vale a dire nel periodo precedente all'emergenza. Nella fase emergenziale i momenti considerati sono stati tre, corrispondenti con la chiusura delle scuole, la prescrizione di rimanere a casa e la sospensione delle attività commerciali non indispensabili. I risultati raccolti raccontano di un rumore medio del traffico stradalediminuito di circa 4 dB(A) con l'interruzione delle attività commerciali e la prescrizione di rimanere in casa e addirittura di 6 dB(A) a seguito della chiusura totale, dati che corrispondono ad una diminuzione del traffico veicolare di circa il 75%.

Nei quartieri della movida torinese i cambiamenti risultano ancora più evidenti: in settimana il rumore medio è diminuito di 15 dB(A) mentre nel finesettimana è sceso di quasi 30 dB(A). Il vociare delle persone è scomparso, lasciando posto allo sporadico passaggio dei veicoli nelle strade.

Per quanto riguarda il traffico aereo di Malpensa, nella prima metà di marzo 2020 il numero medio di sorvoli giornalieri è diminuito da 56 a 33 (rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente) mentre nella seconda metà del mese si è ridotto addirittura a 6. I livelli sonori medi durante il giorno (h. 6-22), sono diminuiti da 4 a 7 decibel nella prima parte di marzo e da 7 a 15 decibel nella seconda parte del mese. Va ricordato che il livello di rumore in decibel è un parametro di tipo logaritmico: una riduzione di 10 dB(A) corrisponde ad una riduzione del 90% della potenza sonora della sorgente e, in termini di percezione per l'orecchio umano, ad un dimezzamento della sensazione sonora.

Il ritorno del rumore nella "fase due"

E' interessante notare come, con l'inizio della cosiddetta "fase due", corrispondente alla fine del lockdown, i rumori siano rapidamente risaliti nelle tre aree di monitoraggio esaminate. In riferimento agli ultimi dati disponibili (quelli della settimana che va dal 1° al 7 giugno) i tecnici dell'ARPA hanno rilevato come in città il traffico medio veicolare sia tornato al 70% dei livelli ordinari e nei quartieri della movida il numero di persone sia risalito al 25% di quello pre-emergenziale. Anche i voli aerei, nella settimana considerata, sono aumentati del 25% rispetto al periodo di chiusura totale.

Il ruolo di ARPA e gli strumenti a disposizione dei cittadini

L'Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) è un ente di controllo e riferimento tecnico al servizio di aziende, professionisti, tecnici e semplici cittadini. È possibile rivolgersi alle sue strutture e ai suoi operatori per ricevere informazioni, di tipo generale, sulla normativa vigente e sugli adempimenti connessi, sui controlli e i monitoraggi svolti e sullo stato dell'inquinamento acustico nel territorio. Arpa svolge una fondamentale attività di vigilanza e controllo a supporto degli enti che per legge devono prevenire e tutelare dal rumore, come Regione, Province, Comuni, Forze dell'ordine, Autorità Giudiziaria, ASL.

Ma dove viene misurato il rumore? Per monitorare le variazioni del traffico stradale, ad esempio, viene utilizzato un fonometro integratore certificato in Classe 1 inserito in una postazione fissa in corso Vercelli a Torino, un punto considerato rappresentativo delle condizioni delle strade urbane ad elevato traffico. I dati sono aggiornati ogni 5 minuti e visualizzabili in tempo reale online, grazie al servizio informativo "Rumore nella Città di Torino" disponibile sul Geoportale di Arpa Piemonte.

Per quanto riguarda il rumore della movida, sono stati invece utilizzati dati rilevati da una postazione mobile in Largo Saluzzo, a Torino, che rappresenta un campione delle aree cittadine con grandi assembramenti notturni di persone. La curiosità è che la "postazione" consiste in un semplice smartphone, su cui è stata installata un'app denominata OpeNoise.

L'app consente di rilevare i livelli sonori e le frequenze (e di salvare i risultati in files di testo) ed è stata sviluppata da Arpa Piemonte, in collaborazione con l'Istituto Superiore Mario Boella. L'attendibilità di OpeNoise è stata testata in laboratorio e sul campo, confrontando i risultati con fonometri professionali e la risposta è stata positiva nella gamma di livelli sonori tipica dei rumori ambientali (40 - 100 dBA) e nel range di frequenza 200-5000 Hz. OpeNoise è scaricabile gratuitamente per sistemi Android e Apple, ma per utilizzarla occorre prima "calibrare" il dispositivo utilizzato (smartphone o tablet), un'operazione per la quale ci si può fare aiutare dai tecnici Arpa previo appuntamento. Le variazioni del rumore degli aerei nelle aree piemontesi vicino all'aeroporto di Malpensa, infine, sono state rilevate da una postazione fissa installata nel comune di Castelletto Sopra Ticino (NO).

I suoni che (ci) mancano

"Per confrontare immagini e paesaggi sonori della città in lockdown con quelli della normalità abbiamo realizzato il video intitolato 'I suoni che (ci) mancano". A raccontarlo è Daniele Grasso, tecnico di Arpa Piemonte che ha materialmente realizzato le foto e le registrazioni audio. Il progetto è stato realizzato da Arpa Piemonte, in collaborazione con Azulfilm.

"Il video intende essere una testimonianza ma anche una riflessione sull'emergenza che abbiamo vissuto" prosegue Grasso. "Le foto, che rappresentano luoghi emblematici di Torino deserti, sono accompagnate in sottofondo dai rumori che li contraddistinguono normalmente. L'effetto è volutamente straniante e suggerisce il messaggio che la 'nuova' normalità dovrebbe essere vissuta nel rispetto dell'equilibrio con la natura. I suoni che (ci) mancano o i suoni che mancano? Il titolo vuole esprimere come determinati suoni mancano a noi umani ma non necessariamente ad altre forme di vita. Come siamo pronti a ri-comporre gli spazi sonori alla ripartenza della vita quotidiana? Una strada ad alta intensità di traffico forse induce una forma di stupore e nostalgia nel vederla vuota ma come pensiamo di sonorizzarla in futuro? Ci piace, o ci manca, quello che udiamo abitualmente? Vorremo forse che molti suoni e rumori presenti vengano attenuati o eliminati per farne emergere degli altri?"

Le immagini riprese ad aprile 2020, sono accompagnate da suoni registrati nel 2012 nell'ambito di uno specifico progetto sui Paesaggi Sonori, iniziativa della Città Metropolitana di Torino con la collaborazione di Arpa Piemonte e conservati presso l'archivio ICBSA – Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Turismo).

Racconta ancora Grasso: "Un altro progetto riguarda le registrazioni fatte nel periodo delle restrizioni in dieci punti 'panoramici' inseriti nel Piano paesaggistico regionale come Superga o Brosso, in Valchiusella, dai quali l'attenuazione del rumore di fondo proveniente dalle strade di fondovalle fanno maggiormente emergere suoni naturali solitamente disturbati o del tutto mascherati.

 

Approfondimenti e grafici

Articolo "Emergenza Covid-19: sensibile riduzione dell'inquinamento acustico a Torino" – Sito web Arpa Piemonte, 03 aprile 2020

Articolo "Emergenza Covid-19: variazione del rumore dell'aeroporto di Malpensa in Piemonte" – Sito web Arpa Piemonte, 14 aprile 2020

Articolo "Fase 2: rumore ambientale in crescita" - Sito web Arpa Piemonte, 26 maggio 2020

 

Istruzioni per scaricare l'app OpeNoise e ulteriori informazioni

http://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/rumore/rumore/openoise-2

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

Il rumore è uno degli argomenti affrontati nella Relazione 2020 sullo Stato dell'Ambiente redatta dalla Regione Piemonte. 

 

 

 

 

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