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Il cinema green arriva in casa, per una quarantena più consapevole

Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Festival CinemAmbiente - Museo Nazionale del Cinema promuovono l'iniziativa "CinemAmbiente a casa tua", una rassegna cinematografica online che nei giorni della quarantena, metterà a disposizione di tutti una selezione di film free a tematica green.

 

 

  • Alessandra Corrà
  • Aprile 2020
  • Mercoledì, 8 Aprile 2020
Il cinema green arriva in casa, per una quarantena più consapevole

"Solo se riusciremo a vedere l'universo come un tutt'uno in cui ogni parte riflette la totalità, in cui la grande bellezza sta nella sua diversità, cominceremo a capire chi siamo e dove stiamo. Altrimenti saremo solo come la rana del proverbio cinese che, dal fondo del pozzo guarda in su e crede che quel che vede sia tutto il cielo". (Tiziano Terzani)

 

Il Festival di CinemAmbiente, che avrebbe dovuto tenersi in tarda primavera, dal 23 maggio al 3 giugno, è stato posticipato in autunno, a data da destinarsi, ma aspettando questo momento il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Festival CinemAmbiente - Museo Nazionale del Cinema promuovono l'iniziativa "CinemAmbiente a casa tua", una rassegna cinematografica online che in questi giorni, e nelle settimane a seguire, metterà a disposizione di tutti una selezione di film free a tematica green.

Ogni tre giorni sul sito http://www.cinemambiente.it/acasatua/  apparirà un nuovo titolo, scelto tra le opere più rappresentative, e che hanno riscosso particolare successo nelle passate edizioni del Festival, che approfondiscono alcune delle tematiche che oggi più che mai dovrebbero farci riflettere, visto anche la pandemia in corso, su cui molti studiosi concordano che vi siano correlazione riconducibili anche all'inquinamento atmosferico.

Sette opere per un viaggio spettacolare nel cinema green tra greenwashing, cambiamenti climatici, antropizzazione, tutela degli habitat di specie, ecosostenibilità, e nuovi modelli di sviluppo.

La diffusione in streaming dei film verranno accompagnati da videomessaggi dei registi o da videointerventi di esperti, che offriranno interessanti spunti per ulteriori approfondimenti.

La bugia verde

Tra i primi film in calendario, un posto d'onore spetta a "The green line - La bugia verde", un film del regista austriaco Werner Boote, il primo file in streaming fino all'8 aprile, (e, per chi se lo fosse perso, vi consigliamo di cercarlo in altre piattaforme), che ci svela gli inganni del greenwashing. ovvero quelle strategie di comunicazione e marketing che l'industria mette in atto per rivestirsi di un abito eco-friendly.

Oggi la maggior parte di noi vorrebbe avere la garanzia che i prodotti acquistati siano stati realizzati senza sfruttare le persone o distruggere l'ambiente.

Da alcuni anni le aziende si sono rese conto di questo nuovo interesse dei consumatori e hanno cercato di guadagnare nuovi clienti con pubblicità che ci mostrano come i loro prodotti siano "green" e restituiscano risorse alle comunità che hanno contribuito a realizzarlo.

Ma il brand fa davvero quello che afferma?

Boote ce lo spiega nel suo interessante film, facendoci, con la sua solita voce pungente e ironica, viaggiare insieme a lui e a una navigata debunker di "bugie verdi", la giornalista e attivista tedesca Kathrin Hartmann, in giro per il mondo.

All'inizio ci troviamo, insieme a loro, in un supermercato di Vienna, per scoprire cosa si nasconde dietro agli ingredienti di alcuni prodotti alimentari, poi ci porta sopra un aereo per raggiungere una piantagione di palme da olio in Indonesia, completamente rasa al suolo da alcuni incendi dolosi (che hanno sterminato piante e animali), e ancora ci fa incontrare il grande intellettuale Noam Chomsky e Raj Patel, economista inglese, per poi continuare l'esplorazione su un'auto elettrica, per scoprire che anch'esse, per quanto non si direbbe, celano non pochi insidiosi pericoli per la nostra terra, attraverso la più grande miniera di carbone della Germania e partecipare infine a una convention internazionale di industrie "green".

Si scoprirà così, passo dopo passo, avventura dopo avventura, che, malgrado quel che vorremmo tutti credere, «il verde spesso resta solo un colore».

Partendo dal presupposto che si dovrebbe celebrare la terra come origine della vista stessa, e che "la terra non appartiene all'uomo, ma che è l'uomo ad appartenere alla terra", cosa dovremmo fare tutti noi per poter contribuire al cambiamento di questo triste, e distruttivo, aspetto della nostra società, e ritrovare un equilibrio ecologico stabile, garanzia indispensabile per la nostra stessa esistenza?

Secondo Noam Chomsky: "L'unica sarebbe quella di andare verso un sistema economico democratico, che ponga al centro i diritti umani e i diritti della natura e non li subordini più al profitto".

Così come anche sottolinea Raj Patel: "La chiave di tutto è non pensare di essere soli, poiché proprio questo è stato il grande errore del movimento ambientalista: farci credere che siamo soli, che dobbiamo compiere le nostre scelte individualmente, di fronte allo scaffale di un supermercato, mentre invece sarebbe un bene diventare politicamente attivi. Ovvero, unirci alle organizzazioni, cercare altre persone consapevoli, che vogliano cambiare il sistema economico, così da raggiungere una massa critica".

Cancellare il condizionamento di 2.000 anni di storia antropocentrica è una missione non priva di difficoltà, ma è l'unico modo per capire chi siamo e dove stiamo andando.

A maggior ragione, proprio oggi che siamo ancora obbligati a restare a casa, utilizziamo il tempo a disposizione per riflettere e studiare, sarebbe quanto mai importante, oggi più che mai, approfondire e esaminare consapevolmente queste tematiche, soprattutto attraverso la fruizione di film come questi, o la lettura di libri di genere, i nostri buoni "alimenti" per la mente, che ci possono aiutare a diventare cittadini più presenti e coscienziosi.

Le prossime programmazioni in streaming

- Dal 9 all'11 aprile - Dusk Chorus – Basato su frammenti di estinzioni di Nika Saravanja e Alessandro d'Emilia (Italia 2016, 60')

Un viaggio sonoro nella foresta amazzonica dell'Ecuador. Un'esperienza sensoriale, scientifica e poetica al tempo stesso, guidata dal ricercatore e compositore eco-acustico David Monacchi, autore del progetto multidisciplinare Fragments of Extinction. I cambiamenti climatici, la sopraggiunta siccità, la presenza massiccia delle compagnie petrolifere e le difficoltà di allestimento dei sofisticati strumenti di registrazione in un luogo impervio, sono gli ostacoli che David è costretto ad affrontare.

- Dal 12 al 14 aprile - Oceani, il mistero della plastica scomparsa (Océans, le Mystère plastique) di Vincent Perazio (Francia 2016, 53′)

Solo l'1% della plastica che fluttua negli oceani raggiunge le coste o rimane intrappolata nei ghiacci artici. Il restante 99%, non essendo biodegradabile, non scompare, semplicemente si rompe in microparticelle tossiche, in gran parte invisibili all'occhio umano. Tale processo di trasformazione sta dando vita a un nuovo ecosistema: la plastisfera.

- Dal 15 al 17 aprile - Ultima chiamata (Last Call) di Enrico Cerasuolo (Italia 2013, 90')

Commissionato al Mit dal Club di Roma fondato da Aurelio Peccei e pubblicato nel 1972, il Rapporto sui limiti dello sviluppo fu il primo studio sullo stato di salute del Pianeta Terra e degli effetti della crescita della popolazione umana sugli ecosistemi. A quarant'anni di distanza, Cerasuolo cerca quindi di capire se abbiamo effettivamente ormai oltrepassato i limiti o se siamo ancora in tempo per un'ultima chiamata.

- dal 18 al 20 aprile - Il sorriso del gatto di Mario Brenta, Karine de Villers (Italia 2018, 60′)

Uno sguardo sulla realtà così come appare oggi nelle strade e nelle città in quanto immagine della crisi e del declino della società occidentale nell'era della globalizzazione. Inquietante come il sorriso del Gatto di Alice nel paese delle meraviglie, il quale, alla richiesta di aiuto della bambina per trovare la strada che la conduca fuori dal bosco, risponde: «Tutto dipende da dove vuoi andare». La voce narrante è di Marco Paolini.

- dal 21 al 23 aprile - Ladri di tempo - di Cosima Dannoritzer (Spagna, Francia 2018, 52′)

Lasciate da parte per un momento l'acqua, il petrolio, i metalli delle terre rare. C'è una nuova fonte naturale bramata da tutti: il tempo. Un'indagine attraverso numerosi paesi con interviste a intellettuali ed esperti per riflettere sul valore del tempo e rivelare quanto la sua monetizzazione, da parte di un sistema economico ormai predominante, influisca sulla vita quotidiana.

- dal 24 aprile al 27 aprile – L'ultimo maiale – di Allison Argo.

La regista Allison Argo accompagna un allevatore di maiali durante il suo ultimo anno di macellazione di suini. Mano a mano prende forma una meditazione sulla vita, sulla morte e su cosa significhi essere una creatura senziente con il potere di uccidere. La cura verso gli animali, l'atmosfera bucolica e i ritmi tranquilli della fattoria vengono rotti dai viaggi settimanali verso il mattatoio mentre, attraverso sparse riflessioni intime, il protagonista rivela il crescente conflitto di una vita trascorsa "smerciando morte", accompagnata da fantasmi che lo perseguiteranno per sempre, e la profonda lotta interiore per poter reinventare il proprio destino.

 

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