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La natura in punta di pedali

All'indomani della Giornata Mondiale della Bicicletta, celebrata il 3 giugno, resta molta confusione sotto il cielo delle due ruote, così come resta molta confusione sotto il cielo della Natura. Mettere ordine tra due confusioni è impresa ardua. Un Izoard o un Mortirolo, per rimanere in tema. E c'è sicuramente da mettere in cantiere un grossa opera di comunicazione.

  • Toni Farina
  • Giugno 2019
  • Venerdì, 31 Maggio 2019
 Mountain bike appoggiata al piede di un faggio | 'Concorso in bici nei parchi' (Foto C. Caligaris) Mountain bike appoggiata al piede di un faggio | 'Concorso in bici nei parchi' (Foto C. Caligaris)


"Un matrimonio che s'ha da fare". Alessandro Manzoni viene in soccorso per aprire queste riflessioni in libertà sulla bicicletta. E come nella storia di Lucia e Renzo gli ostacoli che si frappongono all'unione sono molti e potenti. Ostacoli culturali, economici e altro ancora.

C'è bici e bici

Molti e diversi sono i modi di pedalare. Alcuni recenti, favoriti dall'evoluzione tecnologica e dalla ricerca spesso parossistica degli exploit. Si va dal cicloturismo di prossimità, la passeggiata post-prandiale alle porte di casa, al downhill, pratica funambolica inventata per ampliare la stagione di utilizzo degli impianti a fune (e compensare i crescenti costi invernali).
Proprio in questo periodo nel nostro Paese ci sono tre gruppi di tipologia diversa intenti a mulinar pedali.
I professionisti del Giro d'Italia, emuli del Campionissimo al quale è stata dedicata una tappa. Sport popolare per antonomasia, come testimonia la vasta accoglienza in ogni località. D'altronde non è una novità che a unire questo Paese, altrimenti diviso su quasi tutto, sia lo sport, pallonaro o ciclistico che sia.
La tappa nel Parco nazionale Gran Paradiso, fortemente voluta, ha generato polemiche ma, al contempo, ha evidenziato la questione della compatibilità fra biciclette e mezzi motorizzati nei luoghi di pregio ambientale (in questo caso la strada del Colle del Nivolet). Compatibilità fra modi diversi di fruire territori fragili come l'alta montagna.

Poi c'è VENTO. Non meno professionisti sono i componenti il team del Politecnico di Milano che stanno pedalando fra Torino e Venezia per promuovere una "via a bassa velocità" nella Pianura Padana, in sintonia con il Fiume Po.
Infrastruttura dolce, emula delle ciclovie sui grandi fiumi europei, Danubio fra tutti. La bicicletta come mezzo per lunghi viaggi, motore di economia green con cifre a molti zeri. Quella del 2019 è la settimana edizione e ogni anno il numero di pedalatori che si aggrega aumenta, segno che VENTO apre prospettive condivise. E si deve alla costanza del team del Poli di Milano, guidati dal Professor Paolo Pileri, che in quanto a dinamismo non ha nulla da invidiare al Campionissimo di Castellania, se questo progetto si appresta a diventare realtà. In Piemonte è infatti stato individuato il tratto definitivo ed eseguito il progetto preliminare del tratto fra Chivasso e Trino.

Infine c'è il gruppo di SIC 2 SIC (da leggere SIC two SIC). Un progetto LIFE comunitario con capofila ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e partner FIAB, storica associazione che ha da poco dato un significato diverso all'acronimo (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta). Scopo del progetto, far conoscere la Rete Natura 2000 europea. I SIC appunto, che sta per siti di interesse comunitario, istituiti insieme alle ZPS per tutelare gli habitat naturali e la biodiversità.
Iniziato lo scorso anno il progetto interessa sette regioni e fra queste il Piemonte, regione ricca di paesaggi e varietà naturale. Con il coordinamento di ARPA Piemonte si pedala per quattro settimane toccando tutta la regione, parchi naturali e siti. In programma eventi e incontri. Conclusione con un convegno in ARPA venerdì 7 giugno 2019, seguito sabato 8 da una pedalata aperta al pubblico da San Mauro a Torino.

Pedalare per comunicare natura

Così si può sintetizzare il Progetto SIC 2 SIC. Da un sito all'altro, per far conoscere questi frammenti di natura definiti "di importanza comunitaria", ma pressoché ignoti a gran parte dei cittadini europei, italiani in testa. 
Un compito arduo, il Gavia con la neve è nulla a confronto. La scarsa sensibilità nostrana sui temi ambientali non agevola, così come non agevola il disordine legislativo e istituzionale in materia. Parchi e riserve naturali, nazionali, regionali e provinciali, SIC e ZPS (ora in parte ZSC, Zone Speciali di Conservazione), riserve della biosfera (UNESCO), oasi delle associazioni, il tutto condito da conflitti e sovrapposizioni di competenze e continuo riordino di enti di gestione, per il cittadino non addetto ai lavori è davvero difficile districarsi.
E neppure agevole è il compito del team di VENTO. La pervicace tendenza nostrana a inventare progetti locali, spesso scollegati e ognuno con propria segnaletica è dura da superare. Vie dei vini, dei sapori, dei colori e altre amenità si trovano un po' ovunque, accompagnate da un surplus di cartellonistica.
È l'Italia dei tanti borghi, bella e accattivante. Ma "fare sistema", "creare sinergia", continuano a essere slogan o poco più.
Si pedala "contro-vento". Ma si pedala. Auguri a tutti.

Link utili

www.progetto.vento.polimi.it/ 
https://lifesic2sic.eu/ 

 

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