E' importante sapere che, In Piemonte, è possibile raccogliere i funghi, previa autorizzazione. Lo stabilisce una Legge regionale (la n. 24 del 2007) che disciplina la tutela e la raccolta dei funghi epigei spontanei.
La ricevuta di pagamento del contributo per la raccolta ha sostituito il vecchio "tesserino" e pertanto è necessario portarla sempre con sé ed esibirla in caso di controlli. L'autorizzazione, valida per tutto il territorio piemontese, può essere chiesta agli enti regionali di gestione dei parchi; alle unioni di comuni montani; alle forme associative di comuni collinari e comunità montane ancora operanti.
L'importo da versare è di 30 euro per l'autorizzazione annuale, 10 € per quella settimanale e 5 € per quella giornaliera. E' possibile pagare anche più annualità insieme (60 € per due anni e 90 € per tre). Per alcuni funghi di basso valore commerciale (ad es. i "chiodini") non è necessario avere alcuna autorizzazione.
Le somme introitate vengono riutilizzate per la tutela e la salvaguardia del territorio, ovvero: la sistemazione e la manutenzione delle aree boscate, la promozione di iniziative divulgative sulle specie fungine e l'espletamento di funzioni di vigilanza.
La Legge regionale descrive anche le modalità corrette di raccolta, come ad esempio 'cogliere esemplari interi e completi di tutte le parti necessarie alla determinazione della specie, procedendo in luogo a una sommaria pulizia dei funghi raccolti' e vietando l'uso di rastrelli, uncini o mezzi che possano danneggiare lo stato del suolo.
La raccolta dei funghi è vietata dal tramonto al levar del sole e in alcune zone, come quelle ricadenti all'interno delle Aree naturali protette e dei Siti della Rete Natura 2000, individuate dagli Enti di gestione.