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La zanzara tigre che sopravvive all'inverno

Possiamo trovarla viva, nel nostro Paese, fino a dicembre inoltrato. Il cambiamento del clima - con inverni meno rigidi - favorisce la sopravvivenza delle zanzare tigre che non cede ai primi freddi, colonizzando in Italia spazi un tempo impensabili

  • Stefano Viazzo
  • Novembre 2017
  • Lunedì, 1 Gennaio 2018
La zanzara tigre che sopravvive all'inverno

Arrivata in Italia nel 1990 a Genova, con un carico di copertoni usati, oggi la zanzara tigre riesce a resistere al nostro clima invernale, tanto da poterla definire una specie italianizzata. Per comprendere il fenomeno, abbiamo intervistato Claudio Venturelli, entomologo dell'AUSL della Regione Emilia Romagna, già docente universitario delle Università di Teramo e di Ferrara. Giornalista e scrittore, Venturelli è autore di numerosi studi sulle zanzare di cui è uno dei massimi esperti in Italia.

Dott. Venturelli esiste una relazione tra innalzamento della temperatura e la maggiore presenza di zanzare?

Quello che ci interessa in modo particolare non è soltanto l'aumento generale della temperatura ma i problemi queste specie possono portare a noi e al nostro ambiente.

Quali sono stati i fenomeni più evidenti associati a questo aumento di temperatura, relativamente alle zanzare?

Un inverno meno freddo favorisce la loro sopravvivenza in numero decisamente maggiore. Inoltre si sta allungando il periodo di permanenza in vita di alcune specie arrivate in Italia di recente, con conseguente colonizzazione di spazi che un tempo non si pensava fossero raggiungibili da questi insetti. In montagna, ad esempio, la Aedes koreicus o la Aedes japonicus, meglio conosciute come Aedes coreana o Aedes giapponese, vivono fino a 1800 - 1900 metri di altitudine, luoghi dove prima le zanzare sicuramente non davano fastidio.

Dovremmo preoccuparci per la presenza stabile della zanzara tigre anche nel nostro Paese?

Si, perché se prima erano presenti da giugno fino alla fine di settembre, oggi sono attive su tutto il territorio da marzo fino alla fine di novembre e dicembre inoltrato. Questo allungamento della loro presenza ci preoccupa molto. Nello specifico la zanzara tigre, che è arrivata in Italia nel 1990, oggi riesce a resistere meglio perché non è più una specie tropicale ma potremmo definirla specie italianizzata.

Com'è arrivata da noi la zanzara tigre?

Con un carico di copertoni usati a Genova. I copertoni usati contenevano non tanto le zanzare, quanto le loro uova. Questa specie ha una strategia di sopravvivenza molto sofisticata. Le uova vengono depositate all'asciutto e si schiudono solo quando vengono sommerse dall'acqua. La nascita delle larve avvia la famiglia di zanzare. Una zanzara femmina è in grado di depositare 300/350 uova, per cui quei copertoni potevano ragionevolmente contenere migliaia e migliaia di uova e - se anche solo poche centinaia fossero riuscite a schiudersi - avrebbero messo in piedi una corposa colonia.


Quindi, l' innalzamento della temperatura e la globalizzazione del l turismo sono i motivi per cui nel nostro Paese troviamo insetti 'alieni'?

Sicuramente la globalizzazione influenza molto. Oggi, un turista che torna dall'India, arriva in Italia in 10 - 12 ore. Un tempo, lo stesso insetto non avrebbe potuto sopravvivere al mese e mezzo necessario per il viaggio, perché il suo ciclo di vita è evidentemente più breve.

Quest'anno è stato particolarmente caldo. Ci sono stati e fenomeni evidenti di proliferazione di insetti particolari?

Occupandomi prevalentemente di zanzare, posso parlare della specie tigre.
Verso il 20 aprile abbiamo avuto un periodo di freddo, ma con le piogge di maggio e il caldo successivo c'è stata l'immediata colonizzazione del territorio che ha portato a un picco di presenze di zanzare molto alto: non come quello del 2015, ma molto più alto degli anni '13, '14 e '16 e con presenze anche in posti in cui si immaginava che l'insetto potesse proliferare.

Quindi la zanzara tigre sopravvive all'inverno? Anche perché non fa più freddo come un tempo?

Da quando è arrivata in Italia, il periodo ideale per la sua proliferazione è sempre stato da giugno a ottobre; a metà novembre non si trovava già più da nessuna parte, neanche a Roma. Da 8 anni a questa parte, grazie a uno studio che stiamo conducendo, durante l'inverno mettiamo delle trappole in tutto il territorio dell'Emilia-Romagna e ciò ci ha dato modo di constatare che riesce a sopravvivere, nonostante il sopraggiungere dei freddi invernali.

Si è dunque adattata al nostro clima?

Esatto, e sopravvive perché non ci sono più dei freddi così importanti come potevano esserci in passato e perché si è ben adattata al nostro clima attuale e ai nostri ambienti.

Esiste un fattore di pericolosità che potremmo "importare" unitamente alle zanzare?

Le zanzare possono essere vettori di malattie trasmissibili come i virus, i batteri, i plasmodi della malaria, ecc. Negli ultimi settant'anni, l'Italia non ha avuto problemi di trasmissione di malattie tramite le zanzare. Ultimamente, invece, queste opportunità di contagio sono sempre più frequenti perché ci sono milioni e milioni di viaggiatori che tutti gli anni tornano in Italia da luoghi dove queste malattie sono purtroppo endemiche. Loro potrebbero importare tali virus e scatenare nuove epidemie. Ma è un pericolo che cerchiamo di contrastare, con il nostro lavoro, soprattutto come Azienda Sanitaria Locale. Solo così potremo contrastare una loro ri-emergenza.

 

 

 

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