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In Piemonte il XIX Convegno italiano di Ornitologia

Giunto alla sua XIX edizione, il Convegno italiano di Ornitologia è in corso a Torino e a Racconigi (CN) fino al prossimo 1 ottobre

  • Loredana Matonti
  • Settembre 2017
  • Lunedì, 25 Settembre 2017
Falco Grillaio Foto di M. Giordano Falco Grillaio Foto di M. Giordano

Per la terza volta (dopo Torino - 1991 e Varallo Sesia - 2005) la nostra Regione ha l'onore di accogliere, grazie anche all'indispensabile collaborazione fra il GPSO (Gruppo Piemontese Studi Ornitologici "F.A. Bonelli"Onlus) e il CISO (Centro Italiano Studi Ornitologici Onlus), questo importante meeting scientifico che è in svolgimento a Torino e a Racconigi (CN) dal 27 settembre e terminerà domenica 1 ottobre 2017.

Sono passati ormai ben 36 anni dalla prima edizione tenutasi ad Aulla nel 1981 ma oggi, più che mai, il convegno è un evento che rappresenta un'occasione unica per fare il punto sulla ricerca ornitologica in Italia e, al contempo, un'opportunità per scambi di opinioni e avvio di discussioni e collaborazioni.
L'Italia può vantare una lunga tradizione di studi naturalistici e, nei secoli scorsi, era all'avanguardia proprio in quelli ornitologici.
In Piemonte fu Franco Andrea Bonelli, nativo di Cuneo che, nell'800, gettò le basi dell'ornitologia regionale con le prime raccolte ornitologiche universitarie torinesi. Per questo è a lui che è intitolato il GPSO.

Data l'importanza dell'evento, la Regione Piemonte ha dato il patrocinio al convegno e ha provveduto alla pubblicazione dei relativi atti che però raccoglieranno solo i riassunti dei contributi. In questo modo resterà una traccia dei contenuti presentati ma, al tempo stesso, si incentiveranno gli autori a pubblicare i risultati definitivi delle loro ricerche su riviste del settore.
Il nutrito elenco di contributi presenti nel programma, presentati sotto forma di relazioni a invito, comunicazioni o poster, lascia già presagire che sarà un meeting di alto livello scientifico e interesse culturale.

D'altronde, nello scorso decennio le ricerche di italiani in campo ornitologico sono notevolmente aumentate e di conseguenza il numero di pubblicazioni sul tema, anche su riviste straniere. Ne è una dimostrazione che a oggi sono già 237 gli iscritti al convegno: saranno presentati ben 220 contributi tra comunicazioni orali e poster, redatti da 634 autori (moltissimi sono a firma multipla, il che dimostra l'interscambio di collaborazioni).
L'evento vanta inoltre il più alto numero di ospiti internazionali nella storia dei Convegni italiani di Ornitologia e i relatori stranieri, provenienti da America, Finlandia, Francia, Regno Unito e Spagna,  daranno lustro alle sessioni scientifiche con conferenze plenarie.

Durante l'evento i congressisti avranno la possibilità di praticare birdwatching con escursioni sul campo e, nella giornata di venerdì 27 settembre pomeriggio, si sposteranno dal centro di Torino al Centro Cicogne e Anatidi di Racconigi, per visitare la zona umida ricreata e il vicino parco del Castello omonimo, entrambe facenti parte del Sito di Interesse Comunitario (SIC IT1160011) "Parco di Racconigi e boschi lungo il torrente Maira".
Concluderà la serata la tradizionale cena sociale, che si terrà presso il Castello dei Solaro, nel vicino comune di Villanova Solaro.
Le sessioni scientifiche si concluderanno invece sabato 30 settembre, mentre il 1 ottobre sarà dedicato ancora alle escursioni, questa volta proprio in alcuni parchi regionali: una al Bosco dell'Alevè, facente parte del Parco del Monviso, e l'altra in Valle Gesso della Barra e al Centro Uomini e Lupi, nel Parco Alpi Marittime.

Ma possiamo attenderci qualche rivelazione da questo meeting su scoperte particolarmente degne di nota? Lo abbiamo chiesto al prof. Giovanni Boano, presidente del comitato scientifico del Convegno e Direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Carmagnola e al dottor Marco Pavia (Presidente GPSO e del Comitato Organizzatore del Convegno). 

L'opinione di Giovanni Boano, presidente del comitato scientifico del Convegno e Direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Carmagnola

"Più che eclatanti scoperte parlerei di notevole avanzamento delle ricerche in alcuni settori. Grande attenzione per esempio è rivolta agli effetti dei mutamenti climatici e numerose sono le relazioni che tratteranno di uccelli alpini, certamente quelli più sensibili a questi cambiamenti, argomento di grandissima attualità e interesse non limitato al campo ornitologico.
In questa edizione va segnalato anche un netto aumento qualitativo e quantitativo delle ricerche sul comportamento degli uccelli e della loro biologia riproduttiva.
Notevole importanza è data poi ai metodi di indagine, sempre più efficienti e raffinati, che includono tecniche genetiche, sviluppo di nuovi software e tecnologie per seguire lo spostamento dei migratori. Non sorprende invece l'alto numero di comunicazioni e poster relativi ai rapaci, le cui popolazioni sono seguite sia grazie a conteggi di migratori sui valichi appenninici e alpini (importantissimo a questo riguardo il monitoraggio effettuato nella Valle Stura), sia attraverso accurati censimenti di nidificanti. Spesso dalle ricerche sgorgano nuove domande: perché a fronte di un notevole incremento delle popolazioni di Falco pellegrino si assiste a una grave riduzione del Lanario, suo stretto parente? Sono cause climatiche o sono gli interventi gestionali di conservazione ad aver prodotto un vistoso incremento del Grillaio, specie sino a pochissimi anni fa gravemente minacciata? E così via...Il bello dell'ornitologia, come di altre scienze, forse sta proprio qui!"

L'opinione di Marco Pavia (Presidente GPSO e del Comitato Organizzatore del Convegno)

"Il Convegno darà particolare risalto alla gestione delle specie minacciate e alla necessità di far coesistere i sistemi agricoli con la conservazione della biodiversità, con situazioni di grave emergenza, quali quella delle risaie, dove i cambi di tecniche agricole, rischiano di compromettere i vantaggi che questo esteso ambiente agricolo offriva a moltissime specie palustri. A questo proposito, approfonditi studi affrontano la situazione della piccolissima popolazione di Pittima reale nidificante nelle risaie vercellesi, unico sito a livello nazionale!
Importanti anche i risultati raggiunti nel monitoraggio della migrazione e dello svernamento delle Gru in Italia, fenomeno sviluppatosi del tutto recentemente.
Un'altra novità di questo convegno, collegata al background scientifico mio e del dott. Boano, è rappresentata dalla sessione dedicata all'importanza delle collezioni scientifiche. Questa sessione vuole essere un po' un invito a riscoprire questi straordinari archivi e trasformarli in uno strumento scientifico all'avanguardia, così come ci racconterà la dott.ssa Helen James, curator dell'Ornitologia dello Smithsonian Institute di Washington, che aprirà la sessione con una conferenza a invito."

"Inoltre, siamo particolarmente contenti che - in occasione del convegno - Giulia Masoero, 28 anni, nuova promessa degli ornitologi in Italia, nostra laureata di Torino e membro del consiglio direttivo del GPSO che ha iniziato un dottorato di ricerca in Finlandia sulle Civette nane - presenterà i primi risultati della sua ricerca sulle strategie alimentari che consentono la sopravvivenza invernale di questo minuscolo Strigide in condizioni climatiche decisamente difficili."

L'importanza della ricerca per la tutela alla biodiversità

Per i non addetti ai lavori, molti degli argomenti affrontati durante questo convegno scientifico potranno forse apparire troppo teorici, ma bisogna sottolineare che proprio tali conoscenze sono fondamentali per la conservazione della nostra avifauna e della natura e sono tra quelle che permettono di giustificare la protezione di nuove aree naturali, di particolare interesse naturalistico.

La stessa politica regionale per la tutela della biodiversità ha tratto grande ispirazione da queste ricerche; basti pensare alla protezione delle colonie di aironi (garzaie), ai progetti di reintroduzione della Cicogna bianca, primo e fondamentale esempio a livello italiano, del Gipeto, e in generale alle aree protette, alle ZPS e ai SIC della Regione, per i quali le conoscenze ornitologiche sono state una prima ed importante guida per definirne collocazione e confini.

Ma per poter esser certi che le varie attività di conservazione siano efficaci, è necessario un continuo monitoraggio delle situazioni, che tenga conto anche dei cambiamenti ambientali e climatici in atto.

Per questo, accanto agli ornitologi professionisti, è particolarmente confortante vedere una crescita continua di appassionati della materia e semplici cittadini, che mettono a disposizione con entusiasmo il loro tempo libero per progetti di ricerca sempre più estesi e qualificati.

 

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